Details
Nothing to say, yet
Nothing to say, yet
Milan was the first city to establish a communal government. The name "commune" comes from the pulpit in the theater where meetings were held. People were notified through posters and the sound of bells. The common people rose up against the nobles, led by Patrizio Lanzone. After many struggles, peace was finally achieved in 1045. The location of the ancient broletto was changed in 1228 to accommodate public offices and courts. The Palazzo della Ragione, built in 1233, is a notable building in Piazza Mercanti. The arches of Porta Nuova are also significant historical and artistic landmarks. www.redijo.it E la storia continua. Milano è il primo comune. Milano ha la gloria di essere stata la prima città che abbia stabilito un reggimento comunale. Il Vescovo, un consiglio generale e i Consoli governavano la città. Il nome di comune deriva dal pulpito o cattedra che sorgeva in mezzo al teatro dove si tenevano le adunanze ed era così chiamato perché aperto a tutti. Per convocare il popolo nel teatro si usava esporre alcuni biglietti nelle piazze, mentre alcuni cittadini giravano per le vie avvisando col suono dei campanelli, preti nobili e plebei delle case al teatro. Il giurini ci assicura, Puraneo, che le donne andavano gridando attorno all'ora della convocazione, poiché i nostri padri avevano saputo trar partito dalla naturale loquacità femminile e profitto della patria. Non furono facili le conquiste popolari. Qui duravano le costumanze lungovarde secondo quali la vita di un plebeo era stimata poco o nulla di fronte a quella di un patrizio. Un giorno un popolano urtò inadvertitamente col braccio un potente signore. Questi, mosso da ira e da orgoglio, lo percosse spietatamente col bastone. Tanto bastò perché cominciasse l'insurrezione. Il nobile è afferrato da cento mani. La plebe, diventata popolo, vuol fare le vendette di tanti secoli di oppressione. Adolfo Contemporaneo scrive che il popolo, montato in estremo furore, giurò di morire piuttosto che vivere vergognosamente, stimando più cara la morte che una lunga vita trascinata nel vitupero. I nobili, atterriti, si ritirarono nei loro palazzi merlati, ne sbarrarono le porte e quelli che tardarono furono senza pietà uccisi dall'ira popolare. Alla testa degli oppressi si pose il patrizio Lanzone da corte, giudice del Sacro Palazzo, che provise tosto per la salvezza del popolo. Fu una sbarrotta e finalmente, dopo molte vicende, nel 1045, si fermò la pace con il conoscimento dei diritti di tutti, e una rapida insambitore al teatro ricorda che è colà dove sorgeva il teatro romano si adonò il primo consiglio generale. Nell'anno 1228 si volle cambiare la sede dell'antico broletto, da brolo, orto, e broletto, piccolo orto, per porre il luogo convenevoli e i tribunali e tutti gli altri pubblici uffici. I broletti milanesi furono tre. Il primo, più antico, era il piccolo brolo vicino all'Arcivescovado, che era la chiesa maggiore, dove trovasi ora il Palazzo Reale. Il secondo fu il nuovo in Piazza Mercanti e il nuovissimo sorse sulla corsia di San Marcellino, già palazzo del Conte Carmaiola, ora dell'Intendenza. In mezzo a Piazza Mercanti campeggia isolato un bellissimo Palazzo della Ragione, che fu innaltato nel 1233 dal podestà Coltrado da Treseno, cittadino di Lodi. Questo edificio, di più insigne che ci ricordi l'epoca del nostro comune, fu deturpato in molte guise e in molte epoche, fra cui alcune non lontane. È un edificio quadrilungo, formato da una vasta sala sostenuta da tre ordine di archi che apposavano sopra pilastri di viva sercia. Nel secondo di questi pilastri, verso la torre dell'Orologio, è scolpita la Porta Semilanuta, antica insegna milanese. Fra le memorie del comune dobbiamo accennare agli archi di Porta Nuova, e questi furono cominciati quando si riedificò Milano, dopo la distruzione della Barbarossa, dai milanesi aiutati dai loro alleati. E sono per noi importantissimi, non solo dal lato della storia, ma ancora da quello dell'arte.