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Transcription

The transcription is about the history of Legnano, Italy, from the Cisalpine Republic to the Austrian domination. It mentions the significant public works during that period, such as the Jotti Canal. It also talks about Legnano's role in the Italian unification and its involvement in the wars of the Risorgimento. The transcription mentions the establishment of a committee in Legnano to celebrate its history and its desire to be part of national celebrations. It discusses the events leading to Austrian domination and the suppression of certain institutions and laws during that time. It also mentions the Constitution of the Italian Republic and the role of Napoleon Bonaparte. The transcription concludes with the events of the Italian unification, including the protests and uprisings in Milan and Legnano. www.redigio.it e la storia continua. Dalla Repubblica Cisalpina alle lottie risorgimentali, verso l'unità dell'Italia. La Costituzione della Repubblica Italiana, questo è un pezzettino da mettere anche nel titolo e a copiare di là. Tra le opere pubbliche più rilevanti in quel periodo era anche ricordato il Cavo Jotti, canale artificiale scavato legnando nel 1806. Nel 2011 l'Italia compie 150 anni e Torino, la prima capitale, è al centro di un programma straordinario di cultura, sport e spettacoli. In città si era costituito tre anni fa un comitato spontaneo finalizzato ad esaltare il ruolo di Legnano nelle unità d'Italia che aveva inviato a Comitato Nazionale un progetto articolato. Anche se Legnano, infatti, che aveva dato alle guerre del risorgimento il suo contributo con patrioti e volontari, sono otto i militari legnanesi iscritti tra i combattenti dei motti di quei gloriosi eventi e ha chiesto di inserirsi in questo programma di festeggiamenti e celebrazioni a livello nazionale, forte dalla sua storia che si rifà al Medioevo. Legnano, che oltre a Roma è l'unica città citata nel lino nazionale, dall'Alpe a Sicilia, dovunque è Legnano, fino alla Costituzione della Repubblica Cisalpina, fu inserita in uno dei tredici compartimenti, quello con capitale Milano. Legnano fu sede di Cantone, facendo parte del distretto di Galarate, dipartimento dell'Olona. Ma analizziamo gli eventi e gli avvenimenti che dalla Repubblica Cisalpina portarono alla dominazione austriaca. A Legnano si svilupparono, come nel resto di tutta la Lombardia, forze contrastanti divise tra i sostenitori del ritorno degli austriaci e quelli dei francesi. Questi ultimi divise a loro volta tra i moderati, quelli seguaci del conte Francesco Melzi de Ril, legato a Legnano, per avere in questo borgo cospicui beni, che godevano dell'appoggio di Napoleone Bonaparte, e i giacobini, che, malvisti, fornivano uomini alla legione lombarda e idee di unità e di indipendenza, sulle colonne di alcuni giornali dell'epoca. Anche a Legnano e in tutta la Repubblica furono soppresse alcuni conventi, modificate le imposte, nonché le leggi sul vincolo matrimoniale, mentre il registro di stato civile fu affidato a comune. Questa situazione, però, non durò a lungo, perché, mentre Napoleone si trovava in Egitto, le forze austro-russe del generale Suvarov sbaragliarono in francese a Cassano d'Adda. Conquistarono i territori lombardi, così che il 28 aprile del 1799 poterono entrare in una Milano precipitosamente abbandonata ai capi del governo Cisoppino. I nuovi venuti sciolsero la Guardia Nazionale, ripristinarono la censura sulla stampa, imposero il coprifuoco, proibirono le adunanze politiche e confiscarono i beni degli esponenti della Repubblica, anche quelli legnanesi del Conte Melzi, che nel frattempo era fuggito in Spagna, mentre torme di contadini davano la caccia in tutto Milanese ai repubblicani. Non fu certo per rispondere all'appello inviatogli da Saragozza del Conte Melzi che Napoleone rivalicò le Alpi e entrò vittorioso in Milano il 2 giugno del 1800. LA CONSTITUZIONE DELLA REPUBLICA ITALIANA Il 29 dicembre dell'anno successivo il Melzi si recò leone con una folta delegazione di italiani per approvare la Costituzione della Repubblica Italiana, che nacque ufficialmente nel febbraio del 1807. Presidente n'era stato lo stesso Bonaparte, vicepresidente Francesco Melzi. Quest'ultimo cominciò subito ad eliminare ogni residuo focolaio di giacubinismo. Nel solo Dipartimento della Lona furono cacciate oltre tre quarti degli impiegati e funzionari dello Stato, una vera e propria massiccia eppurrazione. E' proprio fra i giacubini fuori legge che cominciarono a nascere quelle società segrete che tanta parte ebbe poi nel risorgimento. Il malcontento non era solo tra gli austriacanti e i giacubini. Pessima accoglienza ebbe tra le popolazioni l'istituzione della leva obbligatoria decisa dal Melzi, che provocò tumulte e fughe di massa, anche se l'arruolamento di decine di migliaia di lombardi, tra quelli in servizio attivo e quelli di riserva, permise la partenza dal territorio della Repubblica dei soldati francesi. Niente affatto ben visti dalle popolazioni anche se si presentavano in veste di liberatori. Non si può dire che il periodo dalla Repubblica a quello immediatamente successivo, cioè quando Napoleone divenne imperatore dei francesi e cinse la corona ferrea di Italia, sia stato fecondo per le nionese, date le spese di guerra e le continue leve di cittadini per l'armata. Mangrado che i giovani, generazioni imprenditoriali, si affacciassero alla ribalta, favorita dalla vendita dei beni della Chiesa, la protezione industriale languiva e la tecnica regrediva. Tra le opere pubbliche più rilevanti in quel periodo va ricordato il Cavo Giotti, canale artificiale scavato a Legnano nel 1806 che, partendo dalla Lona a Castellanza, manteneva le acque a un livello più alto per irrigare i campi e vigne ubicate in zone elevate di Legnanello e Sant'Erasmo. Con la campagna di Russia iniziò il declino dell'astro napoleonico e quindi la fine del Regno d'Italia. Il Messi fu tra i primi fautori dell'offerta della corona ad Eugenio Borne. Ma quando già il Senato aveva nominato una delegazione incaricata di recarsi a Mantua, dal Vicerè, dalle campagne giunsero turbe di contadini, assoldate e sobbilate dagli austriacanti, che invasero la sede del Senato e assalivano le case dei bonapartisti più rappresentativi, tra le quali quella di Milano dei Melziderilli. Tumulti si ebbero un po' dovunque, anche nelle legnese a Bustersitio. Il 30 aprile 1814 le avanguardie austriache del generale Neyperg entrarono in Milano. Il 13 maggio il Maresciallo Bellegarde prendeva possesso della Lombardia in nome dell'imperatore Francesco I. Durante la dominazione austriaca si svilupparono le società segrete e si ebbero cospirazioni e moti insoluzionali. A Legnano, come atrove, molti cittadini si resero conto dell'assoluta necessità di un distacco dall'Austria e del superamento della divisione dell'Italia in tanti stati. Di ciò si ebbe la prova negli episodi del 1948 per l'attiva partecipazione delle legnanesi, clou delle lotte risorgimentali che porteranno l'unità d'Italia. Il 3 gennaio di quell'anno a Milano iniziò la protesta con la guerra del fumo. Nei mesi seguenti non solo l'Italia ma l'intera Europa, Austria compresa, fu sconvolta da una serie di moti e insurrezioni. Milano insorse il 18 marzo dando avvio alle epiche 5 giornate e scacciando i soldati del maresciallo Radeschi. Anche le legnanesi insorsero e costituirono bande improvvisate con un armamento di fortuna. Il 23 marzo Carlo Alberto di Savoia varcò il Ticino raccogliendo sotto le sue insegne volontari di tutta Italia. Il 12 maggio 1848 iniziarono le operazioni per il plebiscito indetto dal governo provvisorio ai fini dell'annessione immediata della Lombardia a Piemonte. Tali operazioni si conclusero il 29 maggio, giorno sacro alla memoria della battaglia di Regnano. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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