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The speaker discusses the history and archaeology of the Legnano region in Italy. They mention how archaeological materials found in necropolises allow us to understand the lives and habits of the people who lived there. The speaker also highlights the importance of archaeology in understanding daily life and culture. They introduce the guest speaker, Patrizia Cattaneo, who has extensive experience in archaeological research and museum management. The guest speaker will focus on the archaeology of the Legnano region, specifically during the Roman era. The speaker also touches upon the geological and historical differences between the western and eastern parts of Lombardy, and the significance of cremation as a burial practice in the Legnano region. www.redigio.it e la storia continua Questa sera l'incontro è con quello che l'ingegner Giuseppe Maestri ha definito anche la legnano romana e infatti la relazione di questa sera ci parlerà proprio non soltanto di legnano ma anche del territorio legnanese in Italia. Ovviamente si dirà poi che il nostro territorio è restituito prevalentemente necropoli quindi zombe. Comunque i materiali che sono risolvibili con le bombagge e le sequestrure permette di ricostruire in qualche modo la vita delle persone ed è un po' quello che il museo si prefigge da tanti anni a questa parte cioè quello di dare ai cittadini un quadro del popolamento del territorio degli usi, degli abitudini e del modo di vivere di chi sia preceduto. Un po' insieme le nostre radici. Naturalmente nell'ambito più generale di tutta la cultura che va dalla prehistoria fino a tutte le culture antiche fino al tardo antico e oltre. Ma in particolar modo per quel che riguarda il cano interiore romano è quella maggiormente documentata. La conferenzia di questa sera ha prediscorto una sintetica presentazione che devo dire effettivamente molto bella forse più bella delle parole che io potrei dire per spiegarle meglio e me la dico perché a me piace molto. Il titolo è Oltre pochi moreali, pilegnali della Roma. Senza dubbio l'archeologia ha una strassa connessione con la morte non solo perché sempre e nel nostro territorio quasi sempre le informazioni più numerose ci giungono da scambi necropoli ma anche perché, a precisare dal contesto di un invenimento i documenti materiali arrivano fino a noi da un passato decisamente remoto. Eppure, allo stesso modo, è altrettanto indiscutibile il profondo legame dell'archeologia con la vita. Ogni punto posizionato su una carta archeologica equivale infatti a un ritrovamento che può corrispondere ad uno così come a decine, centinaia e altravolta migliaia di esperti. Questi manufattici raccontano le vicenze di persone che li hanno utilizzati per cucinare, per prendersi cura di sé per lavorare, per scrivere che li hanno usciti con attenzione e affetto per accompagnare i propri casi nell'archivato. Ed è quindi a questi che dobbiamo la possibilità di ricostruire almeno in parte la quotidianità di chi ci è preceduto con la consapevolezza che anche le piccole storie degli abitanti della legnano romana lontani e impenabili ai legnanesi di oggi hanno contribuito a formare il nostro presente. Direi che questo proprio è insinuato di tutto quello che la nostra bravissima conferenziera ci dirà. Ora io non rappresento il senso perché non è la prima volta che Patrizia Cattaneo viene in conferenze non solo al museo ma anche a Palazzo Donnafermo che è una delle mie più valide collaboratrici fin dagli anni 90. Quindi è effettivamente una colonna importante da un qualche braccio dentro al museo. Quindi di solito io dico ha lavorato tanto, è responsabile anche della parte didattica di tutta l'attività didattica del museo non saprei cosa raggiungerò ma qualche cosina io vi dico che collabora con enti pubblici e società che operano in un ambito storico archeologico ed artistico nel settore dei servizi relativi alla gestione, alla classificazione, allo studio dei materiali archeologico alla censura e pubblicazione di testi alla progettazione e allestimento di mostri alla gestione, promozione e valorizzazione del patrimonio museale alla formazione dell'attività didattica e divulgative e anche guida turistica abilitata. Collabora con il museo dal 1994 nel riordino della classificazione dei reperti che sono stati depositati dalla Soprintendenza all'Museo lo studio dei reperti di età romana collabora alla progettazione e la gestione di allestimenti museali censura, difensi e curele nazionali e a referenza per i servizi educativi e al patrimonio del Museo. E' componente dello staff scientifico e organizzativo dei corsi relativi al progetto La Scuola al Museo rivolge alle scuole che ognuno ha creato autore di distenze per le scuole e collabora con l'Angelo con il Museo Archeologico di Angera e attualmente parte dello staff per l'allestimento museale dell'attore alto medievale Sicureggio Dovara che direbbe un curriculum di tutto rispetto io la ringrazio già adesso perché so che è bravissima e ci dirà di più e le accedo la parola grazie mille e buone sorprese Come vi ho anticipato al lavoro che io vi parlerò prevalentemente della fiologia della città di Lemiano ma ovviamente inserendola anche in quello che è il concetto del servizio orale in cui sto parlando, è romana e ancora adesso si trova l'ho presa, devo dire, un pochino alla larga perché oltre un po' fino alle Alpi è la connotazione etografica con cui le fonti latine definivano l'Italia sedenzionale che si chiamava in effetti era fino all'Italia Repubblicana per lo meno la Gallia Cislatina cioè la Gallia Antiqua delle Alpi ed era divisa in Transfadana e Cisfadana cioè la parte a nord del Po e quella a sud del Po questo ovviamente dal punto di vista dell'Odre quindi era il loro punto di vista peraltro il nostro servizio orale mantiene il nome di Transfadana anche con la sistemazione della direzione e la regione operata dall'imperatore Augusto la Transfadana è proprio la regione che comprende la parte occidentale della Lombardia con insieme anche una parte di quello che adesso è il Paese Oddicino giustamente è divisa dalla parte orientale che viene accorpata alla regione della Venezia Cilindria proprio perché come vedremo nel corso della storia anche precedente all'arrivo dei Romani nella stessa intenzionale erano due età geografiche ben distinte e questa cosa è molto chiara anche da un punto di vista geologico perché quando si studiano si studiano e si studiano le ricerche di queste due diverse regioni che ora sono comunque in parte un'unica regione della Lombardia le differenze sono evidenti questa definizione oltre poco immaginabili non viene utilizzata però dai fonti romani o dagli storici latini soprattutto per quanto riguarda l'epoca romana per esempio l'unica fonte in cui la troviamo tutte insieme cioè in un'unica ricerca è Tito Livio quando parla della colonizzazione etrusca dell'essere personale perché vengono chiamati gli etruschi all'orlo del po' perché se nel nostro territorio comunque gli etruschi non sono arrivati non è che i Romani giungono improvvisamente in una zona disalzata prima dei Romani il nostro territorio ha avuto una storia anche piuttosto lunga perché la prima testimonianza riguarda nel nostro caso l'età del Rame è la traccia diciamo di un passaggio non tanto di un insediamento stabile la traccia di una popolazione che era chiamata Cultura del Vato Campaniforme anche se il nostro vato non è propriamente campaniforme però insomma è tipico proprio di questa popolazione c'è un ritrovamento però isolato è stato fatto tra Lignano e Castellanza al confine proprio dell'edificio in dirittura di Castellanza ancora nella parte confinante con l'Emano sono specifico perché questa parte confinante come vedete avrà un suo ruolo principale nel cambio poi della romanizzazione dell'età romana il primo insediamento stabile sia a partire dall'Età del Pronto del XIII secolo a.C. con l'arrivo di una diversa popolazione quella che a livello europeo viene chiamata Recanto di Urne e che nel nostro territorio viene chiamata Cultura di Canegrafia che assistito al primo incontro delle conferenze di quest'anno ha fatto una cultura molto ampia che non è forse ad assurdo ma vi chiederò anche perché è arrivato prima di me sarà molto più certo di me in questo settore però ci sembra sottolinearlo intanto per dei motivi perché questo è stato un ritrovamento veramente eccezionale e introduce anche la figura quella conferenza di guido Supermarche che anche in questo caso ci accompagnerà spesso e volentieri durante il percorso chi è di Lignano credo lo conosca molto bene perché non è di Lignano scendo a specificare che non è soltanto colui che ha dato il nome all'uso archeologico di Lignano ma è colui che ha voluto che esistesse questo museo e che lo ha come dire riempito della sua conoscenza e di tutti i riservi che fino al 1964 lo è riuscito a conservare quindi che ha come custodito veramente il passato la memoria di questa città non solo tra l'altro per l'aspetto archeologico ma anche per quello storico artistico e che quindi giustamente diciamo giustamente dato il nome all'uso ma ha avuto anche altri meriti fu lui il primo ad individuare questa micropolite quindi Cire si apparteneva a una cultura diversa da quelle conosciute nel territorio al quale si è stato fatto poi un stavo dopo la guerra nel 1950 con il professore dittatore von Fischer che ha avuto davvero una rilevanza internazionale è una necropoli di grande identità ovviamente ogni volta che si trovano se le necropoli come dicessi ma in realtà di una certa consistenza sono un indice certo del fatto che il territorio era abitato e quindi lo è anche in questo caso noi a Lignano proprio abbiamo anche la prova improvvasta in cui si dice che c'erano anche case in cui si avevano vissuto questi accianti della canigrafica quindi anche da Lignano sono abbastanza estivi perché è stata ritrovata in via per cattelanza di Alemanio come dietro al museo quindi questo è un signale interessante la cultura a livello europeo come vi dicevo viene chiamata perché la caratteristica principale di questa popolazione è quella di utilizzare come rito esclusivo quello della cremazione quindi di raccogliere i ceneri e di setteglierli i defunti e di setteglierli all'interno di urne sotto terra questo è un dato molto significativo e molto importante per il nostro territorio perché a differenza di quello che avverrà in altre zone il rito funebre della cremazione rimarrà questo rito esclusivo non solo in epoca celtica quando altrove i celti per esempio usavano emblanche riti di cremazione e di inumazione ma anche poi in epoca romana perché fino a tutto il secondo secolo d.C. gli abitanti della Lignana se veste a vittorio circostante di epoca romana venivano cremati e sepolti in effetti non sepolti dei loro ceneri ed è proprio come una permanenza che avrà lunga durata perché come vedremo alcune cose verranno conservate con il cuore delle popolazioni precedenti anche in epoca romana ho parlato di popolazioni celtiche nella prima età d.C. e nella seconda età d.C. se ne serviranno due nel nostro territorio la prima è quella che viene chiamata cultura di Golateca per lo stesso motivo perché Golateca è stata una cittadina più vicina e stata riconosciuta per la prima volta nel nostro centro d.C. la cultura di Golateca anche ha uno stesso legame con Lignano ma non solo con Lignano ma proprio ha uno stesso legame con il Milocivico perché sono proprio ostitati sono questi questa è una cartina che la vedete che non abbiamo visto la avremo scelta durante questa presentazione è stata proprio realizzata da questo supermaestro ovviamente è stata aggiornata con i ritrovamenti più recenti ma la parte perdita è ancora un valore fondamentale nell'astudio d.C. abitualio e i rivesti di questo periodo nella prima età d.C. vuol dire dal IX al XI secolo a.C. sono questi che vedete segnalati nel cerchio sono a Lignano e sono i resti di una necropoli di V secolo a.C. molto interessante anche per ciò che contiene quello che si è ripetuto ma soprattutto molto interessante perché è stata trovata proprio durante la costruzione del Milocivico e subito dopo e infatti qui sul supermaestro si dice che per una di quelle leggi che è creata dalla subconscienza dell'uomo sono anche più costanti di quelle create dalla sua variabile volontà tra l'altro abbiamo anche un discreto senso dell'ironia un luogo edilice consacrato in un'epoca lontana si conservò sovente nel di notre senza soluzione di continuità tra l'altro un dienneggio c'era stato anche in un convento quindi un luogo frequentato sostantane e rossa nel corso del tempo quello dove è stato il museo seguiranno poi col quarto secolo davanti a Cristo e le migrazioni delle popolazioni celtiche delle tribù celtiche nella norma celtic-etronale e anche in pratica celtic-etronale e celtic-etronale la popolazione scusate il computer che non è mio quindi io mi chiedo scusate ecco la popolazione celtica che viene a stabilirsi nella nostra zona è quella dei vittubri l'abbiamo anche citato sulla tabella cutingeriana che è una pergamena medievale che riproduce un itinerario d'epoca romana quindi non è una mappa ma per quel motivo anche degli vittubri abbiamo qualche testimonianza, la carta che vediamo comprende la parte finale della Vallorona che termina in castellanza e poi la parte del Mediocorso nella sua prosecuzione ma per esempio il museo chi si vuoi lo conoscere chi non ha mai visitato vi invito a farlo potete vedere anche degli interessanti sferzi che vengono dalla presidenza Bernadette Cicino che qui non sono presenti in casa così come quelli di Monteverdi che non sono presenti ma qualche ritrovamento di queste epoche nel territorio è stato fatto anche in questo caso la presenza celtica come vedremo avrà un'influenza piuttosto lunga anche in epoca romana e è proprio come dire per frenare quella che era una tentativa diciamo in discesa verso sud delle popolazioni celtiche che i romani a un certo punto decidono di conquistare perché abbiamo parlato finora di migrazioni, di colonizzazioni ma l'arrivo dei romani nell'Italia settentrionale avviene con una guerra con delle battaglie per questo motivo tra l'altro si ricorda questa così Roma decidono di frenare un po' questa volontà dell'arrivo sud conquistando quindi salendo l'Italia settentrionale conquistando il territorio è una conquista che viene fatta anche un po' contro una parte della la volontà del centro aristocratico romano che preferiva avrebbe preferito una conquistazione nel Mediterraneo ma che viene portata avanti nel 223 e poi vedremo nel 222 avanti Cristo proprio a questo scopo per frenare questa quella che quindi poi non sarebbe stata una nuova invasione diciamo così qui vediamo un po' il percorso fatto durante la prevenenza della la prima verso il nord viene raggiunta l'arma dell'esito Giza raggiungono Genova e Amare qui inizia una parte complicata dove l'espansione perché in mezzo devono valicare l'Atenino attraverso la valle del Pocevra e la valle del Frivia non solo poi si spostano verso Es creando di fatto quella che sarà poi la Via Postumia probabilmente attraversano il Po che anche in questo caso per un'armata non era facilissimo insomma nei prezzi se non proprio nel luogo in cui poi sorgerà la prima colonia a nord del Po cioè Tremona e lo fanno perché devono raggiungere il servitorio del Senomani la cui capitale era Brizia l'attuale Brescia che erano come dire i galli dell'attuale Lombardia dell'Ente quindi quando vi dicevo quella divisione che viene mantenuta da Augusto in età romana a un senso storico mi riferivamo anche a questo cioè erano due diverse popolazioni riso per gli nemici i Senomani in questo momento gli Alliati poi non sto a farvi tutta l'analizzata però vi dico solo che l'esercito accetta anche di affrontare una sedizione così difficile perché la Carriera Cisalpina non solo offriva secondo i racconti dell'epoca un bottino di guerra in campo di vittoria ma soprattutto prima terre perché erano i tenuti effettivi che erano considerate come dire le principali addirittura produttivici di cereali vino ma anche prodotti se l'assunto politico era presente su ciò che riguardava l'allevamento dei suini e quindi prodotti che da questi non ce n'erano e quindi questa idea si suavanza anche con questo scopo e arriva appunto attraverso il cor a Tremona si raggiungono i senomani attraverso l'olio più o meno tra le parti di Fulcino, ovviamente non sono proprio localizzazioni certe e arriva poi a scontrarsi con gli tre punti che vengono sconfitti. La cosa strana di questa avanzata è che in realtà i suoi consoli del periodo erano prima della faccia degli attacchi dimessi, cioè era arrivato un dispazio militare che diceva che avrebbero dovuto dimessersi un po' perché comunque c'era un certo scontento, come diceva Roma in relazione a questa scedizione e un po' perché i romani erano molti superstiziosi e avevano avuto qualche senso di avvenimenti strani molto strani tra i lumiareni piuttosto che un sangue d'enzima che si era sceso e poi si era trasformato in sangue e quindi incolpano tendenzialmente questa scedizione già non ben fissa di questi fatti e chiedono ai suoi consoli di dimessersi loro non leggono il dispazio, così si raccontano i punti, quindi combattono, vincono, tornano a Roma scetteggiano il gioco e subito dopo seguono nominati praticamente altri consoli i quali proseguono, invece sempre siamo legati un po' al centro che comunque sarà conquista dall'Italia settenzionale, rifanno lo stesso percorso, questa volta passano da Piacenza invece che probabilmente da Piacenza e non da Tremona si aprono a un certo punto i due fronti di guerra quella d'esterno e quella di Plastidium Plastidium l'attuale Carcetto in Brianza e in entrambi i casi i romani riescono ad ottenere la vittoria gli istubri che erano rifugiati a Mediorano cioè a Milano scappano fondamentalmente e i romani entrano nella città di Milano che qua vediamo nella ricostruzione ovviamente comprende anche le strutture della Carrozza Cargo Romana che è nel 2225 l'epoca dominio dei romani e Poriglio la fonte principale di questo periodo si conclude con la guerra contro i Celtici con una serie di battaglie che portano alla conquista del territorio la prima colonia nord del Po è nel 218 a.C. cremona a sud del Po invece a 300 vi faccio vedere qualche città romana insomma questa è Brescia cioè la Brescia dei Cenomani dicono di aver iniziato la città romana nel 396 a.C. qui cominciamo a vedere com'era la città romana tipica quella cacchiera con a Brescia la variante dell'effetto che viene inglobato il bosco perché questo era un santuario già esistente in epoca celtica ed è praticamente il posto dove adesso c'è il carcello e questo invece è la città romana proprio tipica come era si intende normalmente un senso comu ma perché è proprio l'embrema della città romana che viene costruita non perché non ci fossero dei galli vecchietti ma perché essendo una zona fazzosa e attraversata da fiumi che erano dispensati sulle colline e non avevano legni per borghiscare la zona cosa che invece avviene all'epoca di Cesare viene proprio borghiscata dietro uno dei piatti che erano i fiumi che passavano nel territorio e viene costruita una città romana quasi tipica perché mancarebbe un labbro verso il lago che chiude la città ma tuttora se noi spediamo con una dall'altra si vede questa struttura tipicamente romana anche perché il percorso delle mura è stato mantenuto anche in epoca medievale quindi è ancora facilmente legibile questa piccola città romana la città romana serve per far capire quello che qui non avviene però questa è la città romana tipica questa è la città romana tipica o villaggio come vogliamo chiamarlo ed è il nostro territorio una cosa completamente diversa perché alla fine la conquista per quanto riguarda i territori superavviene fondamentalmente dei partiti che vengono firmati tra galli e romani e che permettono ai cittadini di mantenere tutta una serie dei loro usi e costumi diremmo adesso anche di non secondaria importanza come per esempio la scrittura l'alfabeto, la lingua quindi questi sono due ritrovamenti del nostro territorio questo è un ritrovamento di Paraviago che è la città diversa a restituire i principoli nella nostra zona e questo invece è di San Giorgio Suleniano qui vediamo un'istruzione nell'alfabeto che viene chiamato Ponzio che era un adattamento diciamo di quello etrusco e che veniva scritto da destra a sinistra qui vediamo un nome di origine di Ponzia da sinistra a destra una piccola numerica ma comunque sono nomi semplici in un'epoca già romana quasi romana poi vediamo la romanizzazione questa romanizzazione riguarda durante la romanizzazione un altro un aspetto della in questo caso delle strutture serfane che viene mantenuto secondo la polarità tecnica proprio quella della costruzione dei villaggi cioè non solo villaggi non fortificati così diciamo rassimi diversi da quelli che abbiamo visto finora ma addirittura che il posto più difficile è stata Coman la parte in cui sicuramente è stata mantenuta una zona notevole destinata al bosco o al pascolo e che quindi potremmo riassumere in una parola nella zona di Campania e questa è l'aspetto sia legnano e non solo legnano in territorio ancora in età romana un insieme di villaggi puntifuori nel territorio anche per quanto riguarda il periodo della romanizzazione abbiamo iniziato alla fine del III secolo a.C ma prosegue nel III secolo a.C abbiamo una serie di ritrovamenti legnano poco devo dire ma il periodo che in cui per il quale abbiamo fatti i ritrovamenti la maggior quantità direi che è sicuramente l'età un po' romana qui vedete alcuni punti più scuri sono quelli dell'epoca tarda, cioè dal III secolo d.C in poi e soprattutto, come si può vedere sono numerosi quelli dell'età imperiale ecco, fino a qui molto brevemente abbiamo visto la storia di questo territorio, adesso entriamo nell'ambito dell'archeologia perchè certo che l'archeologia è un supporto per la storia, però secondo me ha un aspetto che trovo molto interessante rispetto alla storia che molto spesso viene scritta dai vincitori e penso che l'archeologia sia molto più democratica, nel senso che, come mi ha detto prima la volontà, tutti questi punti che noi vediamo su questa carta geologica del territorio, qui ci sono anche quelli che sono di poca durata che comunque di segnamento continua nella nostra zona cialiniana anche in questo senso, dovrà appieto a tutti questi punti ci sono veramente persone che non sono le persone che sono passate alla storia sono quelle che sostanzialmente di caso, nella gran parte delle situazioni scelte per noi perchè è ovvio che tutti questi punti sono proprio una percentuale di quello che probabilmente ancora nel nostro territorio amazone coste ma vi riporteremo alla luce, ma sono comunque un campione di gente comune che ci racconta chi era, attraverso le ricerche speciali fatto ovviamente oltre al campo legato ai ritrovamenti c'è anche un po' l'inturia del tempo che seleziona quello che arriva fino a noi, raramente si trovano per esempio i tessuti, nel nostro territorio non è proprio come direi più forte la conservazione di alcuni materiali raramente si conservano i resti vegetali qui vediamo del pane oppure del legno altrettanto raramente anche se può sembrare strano si conservano le hosta o meglio si conservano un po' più frequentemente ma capita anche che si trovino come nel caso di Bernabé Ticino intere necropoli non di hosta cremate tra l'altro ma di chendesi in cui non è rimasto neanche un osso e anche i metalli che apparentemente potrebbero sembrare una tipologia di ritrovamento più duratura, in realtà si trovano molto spesso in condizioni davvero poco ben conservate e le tessite sono praticamente sempre almeno di uno mercato e al tetto, al tetto al mercato quindi arriva a capire con certezza che cosa fossero per quanto possa sembrare strano se non si rompe il tetto invece si conserva ma soprattutto l'indicatore principale tra gli archeologi della nostra zona è la ceramica tant'è vero che il fardellame ceramico diventa sempre come una specie di fossile vita, l'abbiamo utilizzato anche nella ricostruzione molto schematica di una linea del tempo della storia archeologica della città di Geniano che come dicevo arriva fino all'epoca a lungo valore e la ceramica si trova davvero in tutte le epoche e in tutte le situazioni perchè qui quando andiamo dal 13° a.C. al 7° d.C. abbiamo i trovamenti abitati pochi ne abbiamo cioè case, ginecropoli molti di più e anche i riflessi sporadici che sono quei riflessi isolati o fuori contesto ai quali non si sa dare una collocazione precisa ma che spesso sono pregevoli questa è la cartina pianta dei trovamenti di Geniano in età romana come vedete sono una giusta quantità non sono tanti ma non sono neppure pochi rispetto ad altri territori hanno una buona distribuzione di trovamenti quelli più frequenti sono come vi dicevo ovviamente quelli di necropoli se ci concentriamo su quelle ginecropoli o di tombe isolate per i quali abbiamo comunque un discreto numero di oggetti che sono arrivati fino a noi questo è il quadro che risulta e se ci concentriamo per cominciare su quelle del periodo imperiale quindi fino al secondo secolo dopo Cristo queste sono le tre necropoli principali la necropoli di Gianovara che ha avuto una prima data di scavi tra 1925 e 1926 ovviamente tra guida di fermate e poi una seconda tarde nel 1997 nel corso del tempo ha cambiato la collocazione non geografica ma soprattutto romantica perchè ha letto quella che era Gianovara con la parte di dichiaro di agente però io per cominciare la necropoli di Gianovara è quella che ha restituito i reperti più vari perchè come vedremo c'è anche qualche tomba con la rinnovazione forse l'unico reperto che può essere seguito all'epoca della romantizzazione c'è da dire che questo tipo di reperti si sono chiamati razzi a vigna perchè hanno questa forma che è simile a quella di una vigna questo aspetto e che veniva realizzata a un viaggio quando era ancora fresco è tra l'altro così come alcune forme di trielli spesso una rimanente un oggetto che dura ancora fino al primo secolo dopo Cristo quindi non necessariamente nel periodo della romantizzazione perchè io penso che era magari l'oggetto di famiglia che veniva conservato e poi sepolto anche molto tempo dopo c'era il palo del nono e la fila della nonna nel caso di qualsiasi sepoltura a volte c'è anche il fatto che c'era solo una moneta illegibile è difficile dire se è veramente un oggetto nel primo secolo dopo Cristo, però sicuramente è una testimonianza di una presenza perchè se non così non fosse il nonno il posto non era un oggetto che viveva lì la Via Novara è proprio adesso, siamo nel cammino di come erano le turgie di sepolture che vengono sono tre, quattro fondamentalmente, non sono tante che contraddistinguono le propolite del nostro territorio in Via Novara abbiamo sepolture delle ceneri, perchè vi abbiamo detto che tutte sono trasformazioni in un urna, che poi era una sinistra generalmente che era usata anche nella vita quotidiana oppure in un'ausola che poi era un contenitore da trapporto che era sostanzialmente un vuoto terreno e quindi veniva riciclato in vari modi tra i quali quello era un contenitore per le ceneri alla Casina Pace troviamo che la Casina Pace, la Via Novara è una via abbastanza centrale quindi è proprio centrale fisicamente mezzo al piano, per esempio la Casina Pace che sono allo stesso lato della Serranese e ci abbiamo anche le tombe in Casperi Lacherizzi, quelle che abbiamo già visto e poi Via Pietromicca la Via Pietromicca è proprio la via che parte a Castellanca porta verso il centro di Legnano sulla sfonda sinistra del Lodone centra del Lodone e qui veniamo quindi in Casperi Segole e Sepolturino con una particolarità la Via Pietromicca è una piccola micropolietta un po' più Sepolture 36 un po' più Sepolture 36 un po' più Sepolture 36 un po' più Sepolture 36 un po' più Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 36 un po' Sepolture 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