Home Page
cover of QGLN1172-Lago-Comabbio-11
QGLN1172-Lago-Comabbio-11

QGLN1172-Lago-Comabbio-11

00:00-09:35

QGLN1172-Lago-Comabbio-11

0
Plays
0
Downloads
0
Shares

Transcription

www.redijoe.it e la storia continua nei laghi varesini c'è anche il lago di come avvio cominciamo a conoscerlo continuando il nostro viaggio attorno al lago e lasciando Corgeno alle cui spalle il monte San Giacomo 434 metri e le successive colline di San Giacomo sono ricoperte dalle stesse essenze albore castani e pini silvestri che già troviamo negli stessi substrati dall'altra parte del lago e si arriva in breve a Varanoborghi al di là delle colline di San Giacomo proveniente dei territori di Cuirone e Cimbro corre la linea ferroviaria aperta cento anni fa per far breviare la distanza fra Milano e il valico del Gottardo allo scopo di superare le collinette che si trovano fra Cimbro e Varano in particolare il monte Carbonaro 357 metri con il tosso del Ronco si dovette praticare la perforazione di una galleria detta appunto del Ronco lunga 1500 metri il lavoro incontrò gravi ostacoli a parte a causa della gonfolite che si presentava come un conglomerato a grossi elementi di difficile scavazione il tracciato, l'altra parte non poteva subire modifiche quanto alla direzione perché a prima est avrebbe dovuto superare la zona paludosa della Brabbia la ferrovia poi quasi si incrocia con la strada proveniente da Corgeno proprio a sud del ravitato di Varano nei pressi della cascina Bofalora in questo punto là dove i treni suprano il ravitato mediante un alto ponto adarcate si scorge l'incire del canale Brabbia unico emisario del nostro lago e il suo alveo all'inizio abbastanza ampio tra canne e una ricca vegetazione lacustre dominata dal fior di roto si fa più stretto quando sottopassa la strada che porta a Ternate e poi il ponte della ferrovia da qui percorre cinque chilometri attraverso la palude omonima prima di gettarsi nel lago di Varese il deflusso del canale viene regolato da una vecchia chiusa un tempo manovrata dai borghi che agli inizi del secolo scorso incominciarono a utilizzare le acque di questo canale a pochi metri dalla chiusa infatti il fronte alla vecchia trattoria al ponte esorge il gigantesco complesso degli stabilimenti borghi una vera pietra miliare nella storia della filatura e tessitura italiana l'industria del cotone del nostro paese è di antica data ma fu proprio nel territorio interposto tra i fiumi Ticino e Olona che essa si diffuse sin dal Cinquecento a lungo però il cotone venne filato a mano il primo industriale a introdurre la filatura meccanica in Lombardia utilizzando la forza motrice dei cavalli fu Andrea Ponti di Galarate i figli del ponte in seguito furono i primi a sostituire la forza dei cavalli con quella dell'acqua costruendo una grande filatura sul fiume Olona nel 1819 anche Pasquale Borghi aiutato dai fratelli Carlo e Francesco fondava la seconda filatura meccanica italiana sulle sponde del canale Brabbia due anni prima i Borghi avevano stipulato un contratto con Pompeo Litta Visconti Arese in base al quale essi potevano regolare l'uscita del canale mediante una chiusa all'inizio la forza motrice era assicurata da un piccolo mulino vicino al quale esorse un fabbricato con macchine in legno manovrate da un centinaio di operai ben presto però lo sviluppo dell'ufficio sotto la spinta di Luigi Borghi nipote di Pasquale fu tale che per stare al passo con i tempi si dovette ricorrere a macchine sempre più sofisticate fatte arrivare dalla Satia e dall'Inghilterra una profonda trasformazione fu compiuta nel 1841 quando dalla sola filatura si passò anche alla tessitura meccanica e a questo punto la forza motrice ottenuta da due ruote idrauliche fu assicurata prima da una grande ruota e pochi anni dopo da una turbina idraulica John Val ma già nel 1849 Luigi Borghi profugo in Inghilterra come perseguitato politico perché aveva partecipato alle 5 giornate di Milano adocchiò una modernissima motrice a vapore che entro un paio d'anni incominciò a funzionare anche a Varano la sua passione per gli ideali risorgimentali fu accumine quando riuscì ad accogliere Garibaldi che aveva appena varcato il Ticino nel proprio stabilimento 1859 La ditta fu poi diretta da fratello Paolo che nel 1864 acquistò dal Duca Antonio Litta Visconti Arese i due laghi di Comabbie Monate per la somma di lire 100.000 Le clausole del contratto erano identiche a quelle con cui erano stati venduti i laghi di Varese al Ponti e di Biandronno al Quaglia ma il Borghi era stato più accorto infatti l'istrumento precisava che la ditta Borghi sarebbe entrata in possesso anche della sorgente e soprattutto del diritto d'acqua per il lago di Comabbio il che significò poi per i Borghi non andare incontro alle stesse grani dei Ponti e del Quaglia Dal 1876 la ditta fu diretta ad Antonio, Napo e Pio i primi due morirono precocemente mentre il terzo dopo aver adottato tutte le più moderne tecniche industriali si dedicò a lungo anche all'azienda agricola che la famiglia aveva da qualche tempo fondato in particolare Pio Borghi distinse come uno dei più zelanti bonificatori della Brabbia almeno per ciò che riguarda le tenute comprese nei possedimenti della ditta un grosso sviluppo del cotonificio fu raggiunto nei primi anni del nostro secolo sotto la direzione di Luigi Borghi Junior che ingrandì notevolmente fabbricati 80 mila metri quadrati e migliorò tutte le attrezzature la motrice gioiello della tecnica di fratelli Tosi di Lignano era mossa dalla Franco Tosi Lignano era mossa da otto caldaie a vapore il cotone greggio proveniente da Egitto Asia e America trasportato mediante una ferrovia scartamente ridotto deviata dallo scalomerce della stazione Ivalano Ternate era sollevato e smistato con i primi meccanismi automatici della tecnologia italiana l'operazione automatizzata nella miscela del cotone greggio si effettuava in un salone di mille metri quadrati mentre la filatura vera e propria avveniva in un enorme ambiente di 4000 metri quadrati di superficie tutti i locali a partire dagli inizi del nostro secolo erano provvisti di illuminazione a corrente elettrica generata da dinamo interne i reparti adibiti alla tessitura non erano meno grandiosi e il prodotto che ne usciva veniva pure trasportato tramite una lunga ferrovia interna e avviato verso i mercati del Mezzomondo persino in America meridionale ma la storia non finisce qui perché continua nelle prossime due puntate www.redizo.it e la storia continua

Listen Next

Other Creators