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redigio.it/dati2511/QGLN1040-Antiche-provinciali-15.mp3 - Antiche provinciali: - S.P.42 - Lozza - Cairate - (Km12) - del "Seprio" - 7,36 - AUDIO -
redigio.it/dati2511/QGLN1040-Antiche-provinciali-15.mp3 - Antiche provinciali: - S.P.42 - Lozza - Cairate - (Km12) - del "Seprio" - 7,36 - AUDIO -
The transcription provides information about the historical significance of Castelseprio, a town in Lombardy, Italy. The town was strategically located in the Olona valley and served as a fortified citadel along important trade routes. It was first fortified during the time of the Roman Empire to defend against Germanic invasions. The town flourished under Lombard rule in the 7th century and became an important center. However, it later declined due to political conflicts and was eventually destroyed in 1287. Despite its destruction, Castelseprio remained an important religious center until the 16th century. Today, visitors can see the remains of the fortified citadel, the ruins of the Basilica of San Giovanni Evangelista, the baptistery, and the Church of Santa Maria Foris Portas. The Torva complex, located near the Lona river, was also part of the defensive system of Castelseprio and is now owned by the FAI (Italian National Trust) and Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv Il percorso di questa strada fa ritenere che possa essere definita come la via del Seprio. Il Seprio, l'antica Sibrium, è identificabile geograficamente nella media valle dell'Olona, un'area strategica di raccordo tra l'alta pianura lombarda e le Alpi. Il suo territorio si articola su differenti quote alternando tratti in pianura a rilievi e queste caratteristiche morfologiche abbinate all'ubicazione strategica lungo importanti assi viari fra cui la comum novaria favoriscono gli insediamenti abitativi e fortificati. Negli ultimi secoli dell'Impero la minaccia delle invasioni delle popolazioni germaniche fece sì che venisse fortificata l'intera linea difensiva. Il Limes Pede Montanum che già alcuni secoli prima aveva tenuto le tribù galliche d'oltre Alpe lontane da questi territori e venne così ripristinato il Castrum, la cittadella fortificata in posizione strategica e dominante sulle principali vie di comunicazione. Quest'opera fu particolarmente impegnativa per la difficoltà di reperire materiale da costruzione all'infuori dei ciotoli trasportati dall'Olona. Vennero utilizzate pietre di recupero poi ritrovate nelle rovine di Castelseprio fra cui frammenti rapidei e cippi che permettono di datare la costruzione della torre centrale del Castrum tra la fine del V secolo e l'inizio del VI. Nel VII secolo il Castrum finì nelle mani dei Longobardi e divenne il centro del loro distretto. Nell'arco di breve tempo il Seprio si estese dal Monte Ceneri al Ticino. La prima attestazione dell'esistenza di Vico Severo poi Vico Seprio si trova in un documento del 715. A quell'epoca batteva una propria moneta d'oro, probabilmente in funzione degli scambi commerciali con i paesi d'oltre Alpe. Alcuni esemplari di queste monete sono stati rinvenuti presso Coira. Risale probabilmente a questo periodo anche l'istituzione della pieve di San Giovanni evangelista. Nell'VIII secolo, terminata con re desiderio la dominazione di Longobarda, i franchi impose il loro dominio in Italia. Castelseprio divenne un contado rurale retto da un conte e prese il nome di Comitatus. Fino al X secolo Castelseprio continuò ad essere un punto nevralgico, sia economicamente che politicamente. Poi iniziò la decadenza, sempre più frazionata per effetto di concessioni fatte dagli imperatori ai loro fedeli. Tornò ad assumere importanza durante la lotta per la supremazia tra i Visconti e i Toriani. Qui infatti si rifugiò l'arcivesco Leone da Perego, cacciato da Milano da Martino Toriani. Durante le contese tra queste due potenti famiglie il Castrum venne definitivamente distrutto nel 1287 per ordine di Ottone Visconti, signore di Milano. Vennero risparmiate solo le chiese. Ottone fece subito inserire negli statuti di Milano una pesante decisione. Castelseprio sia distrutto e i resti distrutto in perpetua affinché nessuno ardisca e presuma di abitare su questo monte. Nonostante la distruzione, l'abbandono Castelseprio mantenne la sua funzione di capopieve ancora per tutto il XVI secolo. Oggi è possibile visitare i resti del Castrum, cui si accedeva superando un fossato con ponte-elevatoio. Restano i ruderi della basilica di San Giovanni Evangelista, che del V o VI secolo originariamente a pianta rettangolare e in seguito divisa in tre navate. Dietro sono visibili i resti del battistero dedicato a San Giovanni Battista, che del V o VII secolo, a pianta ottagonale con due vasche battesimali, di cui la più grande conserva tracce dell'antico rivestimento marmoreo. Addossata alla chiesa una grande cisterna per la raccolta dell'acqua piovana proveniente dal tetto. Fuori dalla cinta muraria del Castrum, Foris Portas, verso occidente, si trova la chiesa di Santa Maria Foris Portas, che in base alle sue caratteristiche architettoniche e costruttive, pare edificata tra la fine del V e l'inizio del IX secolo. Di pianta rettangolare, con tre ampie apsidi, venne costruita con materiali poveri di recupero. All'interno sono ancora visibili i resti del ciclo pittorico di un artista ignoto, che narra di Maria nella infanzia di Cristo. È sicuramente una delle chiese più antiche della provincia di Varese. Faceva parte del sistema difensivo del Castrum anche il compresso di Torva, situato ai piedi della collina di Castelseprio, nei pressi del fiume Lona. Nel corso dell'VIII secolo vi si stabilirono le monache benedettine, che fecero decorare le sale della torre per utilizzarla come cappella del convento. Attualmente il monastero è di proprietà del FAI, che ne ha curato il restauro. www.redigio.it. E la storia continua. Sottotitoli e revisione a cura di QTSS