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QGLN1009-Varano-Borghi-06

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redigio.it/dati2511/QGLN1009-Varano-Borghi-06.mp3 - L'epoca dello splendore urbano - - AUDIO - 8,36 -

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The transcript discusses the urban development of Vrano-Borghi and the relationship between citizens, employees, employers, and entrepreneurs. Unlike other company towns, Vrano had no centralization, which led to a more peaceful social atmosphere. The absence of a clear organizational system for spaces also sets Vrano apart. The residence of the entrepreneur does not dominate over the factory or the town, and there is no direct visual relationship between the two parts of the city. The transcript also mentions the importance of public spaces and the layout of buildings in relation to the main road. The description concludes by noting that the history of Vrano-Borghi continues in the next episode. www.redigio.it. E la storia continua. Vrano-Borghi, l'epoca dello splendore urbano. Il rapporto fidelistico tra cittadino, dipendente, padrone e imprenditore non avveniva certo per effetto dell'imposizione di un ordine sociale garantito dall'organizzazione degli spazi, ma per via di una sorta di sudditanza, dato che il rapporto tra le due parti era di fatto regolato da una modulazione del dare e dell'avere, nella generale sensazione di un rapporto particolarmente illuminato tra le due componenti della società. L'organizzazione degli spazi certo non contribuiva a snellire o rafforzare lo strano rapporto tra imprenditore e operai. A Varano non vi erano fabbriche come castelli in mezzo alla città, non vi erano ciminiere enormi al centro del paese a simboleggiare la forza che univa e aggregava il paese. A Varano vi era una grande industria a valle e un piccolo insediamento residenziale alla sommità della collina, senza che tra le due parti della città vi fosse una particolare relazione visiva. Tra le due parti vi era poi, in uno splendido giardino, la grande villa dell'imprenditore. L'organizzazione sociale di Varanoborg risultava dunque ben diversa da quelle delle altre esperienze di Company Town citate e apprezzate dalla letteratura. L'assenza di centralità impose tuttavia certamente al conseguimento di una maggiore serenità sociale e innescava più facilmente il processo di consolidamento di una visione urbana del vivere in comunità e dell'abitare. L'origine industriale dei cittadini di Varano, ancora oggi, evidenzia una sensibile differenza tra questi e i cittadini e altre comune di origine agricola. La mancanza di un sistema organizzativo degli spazi direttamente relazionabile all'organizzazione geralica dell'industria è poi sottolineato da un'ulteriore particolarità. La residenza dell'imprenditore, seppur nodale tra la fabbrica e il paese, non soverchia nulla, né la fabbrica né il paese. Rispetto alla fabbrica, pur essendo a una quota più elevata, non incombe, data la distanza dei margini del parco e data la ricchezza della vegetazione, che fin da allora caratterizzava il modello G di progettazione all'inglese, adottato per il disegno del verde. Rispetto alla zona residenziale per i dipendenti, non si determinano i classici rapporti di relazione prospettica, già presenti in altri episodi dei borghi industriali più declamati dalle pagine della critica della storiografia architettonica. L'edificio costituisce di certo il polo di un asse importante, che tuttavia non assume la rilevanza di un asse prospettico. Gli edifici residenziali, a parte i rari episodi, non guardano direttamente verso la casa del padrone e la stessa casa dell'imprenditore non risulta in asse con la strada principale, segno evidente dell'inimento di un ruolo di centralità non desiderato, non assolutamente voluto. Sembra che la villa sorga sulle ruine di un preesistente castello. Tuttavia, ciò non può essere ritenuto l'unica ragione della non-assialità rispetto alla strada, visto che comunque lo sforzo trasformativo in atto superava ampiamente le eventuali difficoltà incontrate nella realizzazione di nuove fondazioni per la villa padronale. Proseguendo nella descrizione del modello eseguativo della parte residenziale-paese, è opportuno esprimere qualche considerazione sul rapporto tra edifici e spazi pubblici. Dalla villa padronale si diparte una strada, la strada più importante del paese, sulla quale si innestano gli episodi edifici più importanti. Poco più in là, rispetto alla villa, a est della strada principale, si apre una piazza, funzionalmente centrale ma morfologicamente organizzata, su una direzione differente rispetto a quello dello sviluppo morfologico del nucleo. Non si tratta infatti di uno spazio fisicamente centrale, poiché parte delle residenze si organizza su spazi diversi, con modalità che non dipendono dalla geometria della piazza. È infatti necessario notare che lo spazio della piazza si conclude grazie a quattro edifici, di cui uno con funzione speciale, l'albergo. La rimanente parte del nucleo urbano si estende verso nord, sia lungo la strada principale sia verso est, su impianti a corte aperta, formati da edifici residenziali e da edifici con destinazione rurale. Analizzando gli edifici disposti lungo l'asse della strada principale, si osserva che il nucleo è organizzato mediante aggregati di tipologie tra loro differenti, che tuttavia non preludono alla formazione di spazi urbani. Al di là della piazza principale non è possibile parlare di spazi urbani veri e propri, in quanto l'aggregato degli edifici residenziali non determina alcun tipo di rapporto morfologico definito con le strade e con gli spazi pubblici in genere. Sulla piazza principale si fronteggiano due edifici identici, definibili dal punto di vista tipologico edifici in linea. Si tratta di edifici dotati di tre corpi scala ciascuno, formati dall'oggi distribuiti a due a due, dei corpi scala e dotati ciascuno di un doppio affaccio contraposto. Siamo in presenza di una tipologia in linea, per così dire pura, che per quanto attiene le caratteristiche distributive anticipa di qualche decennio le esperienze del movimento moderno. Nel dettaglio relativo a questi edifici è interessante notare l'equivalenza dei due fronti principali, tra loro molto simili, che non determinano il classico rapporto fronte-retro che ha sempre caratterizzato l'edilizia residenziale. Gli edifici della piazza di Varano mostrano sempre il loro fronte migliore, sia che li osservi sulla piazza che dalle vie laterali, in un dialogo con lo spazio urbano di perfetto equilibrio, nonostante non si possa certo parlare di quartiere razionalista. E la storia non finisce qui perché continua con la prossima puntata. www.redigio.it E la storia continua.

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