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QGLN1026-Varano-risorse-01

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Erka

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The Borghi family has been skillfully utilizing the natural resources in Varano Borghi for years. They have focused on the development of their industrial complex as well as the strategic planning of the vast surrounding territory. The main activity of the inhabitants of Varano has been centered around the natural environment, particularly the lake and the surrounding areas abundant with fish and game. The Borghi family began by maintaining the water level of Lake Comabio to ensure the survival of the canal and the machinery powered by water. They later exploited the waters of Lake Comabio and Lake Monate, which became an additional source of income for the family. In 1898, they established a fish farm to take advantage of the abundant fish in the lakes. They also imported and introduced new fish species, such as trout and carp, to enhance the productivity of the lakes. The family also started cultivating aquatic and marsh plants for commercial purposes. They established a cooperative www.redigio.it e la storia continua. Varano Borghi e la sapiente utilizzazione delle risorse naturali. La famiglia Borghi, oltre ad occuparsi del continuo sviluppo del complesso industriale, si vedeva impegnata in una sapiente pianificazione dell'immenso territorio di proprietà, sfruttando ed ottimizzando quelle che erano da sempre state le tradizionali risorse offerte dal luogo. L'attività principale degli abitanti di Varano è stata, per lunghi periodi, legata proprio all'ambiente naturale che circonda l'abitato, il lago e le zone rimetrofe, che erano popolati da molte specie ittiche e di selvaggina. La prima iniziativa nei confronti delle risorse naturali del luogo riguardava il mantenimento del livello delle acque del lago di Comabio, per garantire la sopravvivenza dell'unico emisario del bacino, il canale Brabbia, permettendo al vecchio murino, trasformato in ufficio, di far funzionare i macchinari grazie alla forza motrice dell'acqua. Solo più tardi si assistette allo sfruttamento vero e proprio delle acque dei due laghi di Comabio e di Monate, acquistati nel 1864 dal vescovo di Pavia, diventando questi un'ulteriore fonte economica per la famiglia, in aggiunta al già avviato cotonificio. Dopo le ragguardevole quantità e qualità di pesci presenti in queste acque, nel 1898, a opera di Pio Borghi, sorse la Piscicultura. Intorno al 1905 i Borghi affidarono la gestione dei laghi all'ingegnere Cesare Besana, dando il via a un complesso programma di ripopolamento delle acque, e durante la sua gestione, che durò fino al 1928, vennero importate e introdotte nuove varietà etiche europee e americane, quali il persico Trota, il Boccalone, la Sandra, il persico Sole, il Goeb, la Carpa e il coregone Maraena, in aggiunta a quelle già presenti, quali la Tinca, il persico Grosso Comune, l'anguilla, il pesce bianco, il Lucio e la Trota. In seguito si iniziò anche l'allevamento in un cubatoio di Salmonidi, con Avanotti e del Nove Lame, oltre all'allevamento di Troterelle da porzione e di Carpe in vasche rettangolare da vendersi anche vive. E è per proteggere la grande produttività dei laghi che i Borchi costituirono una cooperativa che riuniva tutti i pescatori della zona. La cooperativa dettò precise regole di comportamento, elencate in un apposito regolamento, alle quali tutti i pescatori dovevano sottostare. Queste riguardavano principalmente la lunghezza minima dei pesci da pescare e il divieto di pesca, compiuta con l'uso di barche e attrezzi di proprietà collettiva durante l'incubazione. Il pesce pescato veniva poi consegnato ad appositi funzionari che dopo averne registrato la quantità e qualità, lo mettevano in commercio fresco, affumicato o marinato. La fumicazione e la marinatura delle anguille, del codegone, degli agoni e del salmone, i quali nel processo acquistarono un bel colore d'oro e uno squisito sapore, vengono rinchiusi in eleganti scatole litografate e si vendono sul mercato nazionale e all'estero. I borghi diedero vita anche a un'altra attività importantissima per il patrimonio vegetale del lago, la coltivazione delle piante acquatiche e palustri, sia esotiche che rustiche a scopo commerciale. Ninfe, dal profumo dolce e intenso e dagli svariatissimi colori, dal bianco candido a rosa, al giallo, rosso scuro più intenso, al celeste graduato, al blu, al lila, delle neilumbie, dalle foglie intersecante di fiori, elevantesi imponenti sopra le acque e delle più svariate qualità di altre piante acquatiche e palustri. Ma questa storia non è finita perché continua con la prossima puntata. www.redigio.it E la storia continua.

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