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The Homo ergaster, also known as Homo erectus, was an early human species that lived around 1.8 million years ago. They were skilled artisans who migrated from Africa to Europe, China, and India. They had less hair, were taller, and had a more developed brain compared to their predecessors. They were adept at working with stone, creating tools like the amygdales, which were sharp and used for hunting. They also discovered and used fire, which was a significant achievement. They lived in structured camps and developed a rudimentary form of language based on simple words. Per la disciplina storia parleremo oggi dell'Homo ergaster. Ancora dal continente africano ci arrivano i più antichi resti fossili di un'altra specie di ominide, comparsa un milione e ottocentomila anni fa, l'Homo ergaster. Homo ergaster significa uomo artigiano, ominide artigiano, noto anche ai più come Homo erectus. Più avanti scopriremo come mai gli studiosi gli hanno attribuito la qualità di uomo artigiano, di ominide artigiano. Iniziamo col dire che l'Homo ergaster non visse solamente in Africa, in particolare l'Africa orientale, ma si diffuse anche in Europa, in Cina e in India. Fu la prima specie di ominide che compise le proprie migrazioni e si adattò a clini ambienti diversi. Migrare significa cambiare il posto in cui si vive, spostarsi e raggiungere un'altra dislocazione dove abitare. È sicuramente l'antenato dell'uomo più simile all'uomo moderno. Aveva molti meno peli, era più alto dei suoi predecessori, quindi ad esempio dell'Australopiteco, dell'Arbipiteco, e aveva sicuramente un cervello più sviluppato rispetto all'uomo habilis. Viveva più a lungo, era capace di camminare comodamente in posizione retta e quindi sapeva correre più velocemente. Ma perché gli studiosi gli hanno attribuito la qualità di artigiano? Bene, perché era molto abile a lavorare la pietra. Conosceva il ciopper, come sai il ciopper è la pietra scheggiata da un solo lato, e iniziò a fabbricare strumenti sempre più complessi di pietra, ovvero l'amigdala. L'amigdala era una pietra dalla forma simile ad una mandorla, scheggiata su entrambi i lati e quindi molto più appuntita e tagliente di un ciopper. L'uomo ergaster o uomo erectus se ne serviva per tagliare la pelle degli animali, disotterrare, spezzare. Era capace di fissare l'amigdala a un bastone di legno e quindi creava delle lance per cacciare. Aveva apperfezionato la caccia, che faceva sempre in gruppo perché aveva già capito che in gruppo era molto più facile predare animali più grandi, ma aveva anche compreso che si poteva inseguire gli animali per lunghi periodi, pazientare un po' di più, accerchiarli e costruire delle trappole. All'uomo ergaster o erectus si deve anche la più importante conquista forse della storia dell'uomo, una delle più importanti, che è l'uso, la scoperta e l'uso del fuoco. Dapprima l'uomo ergaster ne osserva la naturale presenza nell'ambiente della savana, pensiamo ad un fulmine, per esempio, che colpendo un albero secco può provocare un incendio. Poi l'uomo ergaster probabilmente imparò ad appropriarsi di questo fuoco scoppiato accidentalmente e in un secondo momento trovò il modo di accenderlo e quindi di riprodurlo, per esempio, con delle pietre focaie, cioè delle pietre che accostate tra di loro, sfregate tra di loro, sono in grado di provocare delle scintille, scintille che fatte cadere su un manto di erba secca o di piccoli legni possono trasformarsi in fuoco. L'uomo ergaster, come il suo predecessore l'uomo habilis, era nomade ma costruiva degli accampamenti decisamente più strutturati e anche più solidi, formati da capanni di legno e di paglia, oppure, se capitava, si ritirava dentro le caverne, caverne ovviamente non abitate da animali pericolosi. La vita di gruppo, l'abitudine di trovarsi la sera attorno al fuoco e anche l'esigenza di cacciare in un gruppo favorirono la prima forma di un linguaggio basato su poche e semplici parole.