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This is a podcast episode discussing the opera Don Giovanni by Mozart and Da Ponte. It explores the character of Don Giovanni, a well-known and captivating figure in Spanish and European literature. The opera was a success in Vienna and is considered one of the most beautiful ever written. The episode also mentions other works by Da Ponte, such as Le nozze di Figaro and Così fan tutte, which were written for Mozart. The opera is a mix of comedy and drama, with various musical elements. The psychological characterization of the characters is praised, particularly the contrast between comedic and dramatic figures. The episode concludes by thanking the listeners and promising more episodes in the future. Buonasera e benvenuti a una nuova puntata di Il quadro non è tondo, il podcast che vi racconta l'opera attraverso i suoi protagonisti. Io sono Carmine e oggi vi parlerò del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart e Lorenzo da Ponte. Occhio allo spoiler e buon ascolto. Don Giovanni è un'opera mirica, un dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart sul libretto di Lorenzo da Ponte. Don Giovanni è un personaggio tra i più noti e affascinanti della letteratura spagnola ed europea, compasto per la prima volta nel 1632 nella commedia di Tirso de Molina, l'ingannatore di Sevilla e il comitato di Pietra. Quella di Don Giovanni è la storia di un avante, di un sedutore cui non si può sfuggire, totalmente incurante di stato e classe sociale delle sue prede e ossessionato dalla conquista. Quando il Don Giovanni di Lorenzo da Ponte e Wolfgang Amadeus Mozart andò in scena a Vienna, tutti avevano ben chiara la storia di questo personaggio, teso celebre dal teatro spagnolo, e non si sarebbe trattato solo di un'opera mirica, ma di una delle più belle mai scritte. Oggi però non parleremo del Don del teatro spagnolo, ma della sua versione cana, ideata da quel librettista e poeta che risponde al nome di Lorenzo da Ponte, che pare essere stato parecchio somigliante al protagonista del suo libretto. Egli fu autore anche di altri due capolavori, quali Le nozze di Figaro e Così fan tutte. Scritte sempre per Mozart, a poca distanza l'una dall'altra, in un periodo particolarmente ispirato dalla sua carriera. Il Don Giovanni, come già accennato, è un dramma giocoso diviso in due atti. In realtà questa digitura compare nel sottotitolo originale dell'opera, dice abbastanza poco sul carattere di essa, dramma giocoso. Erano fatti anche i nomi con cui all'epoca venivano definite fatte del tutto assurde. Dal punto di vista formale, essa, il Don Giovanni, è un'opera buffa, con la presenza di elementi tratti dall'opera seria, come i pezzi scritti per Donanni e Don Ottavio, dove il flusso è composto da tre parti, una è un andante con moto, che verrà ripetuto nella penultima scena, nel momento in cui la stata del commendatore entrerà nella casa di Don Giovanni. La seconda parte, invece, è un allegro di carattere festoso. La prima aria dell'opera è Notte il giorno fa di Carr, cantata da Leporello, seguita poi dall'ingresso di Don Giovanni, che interpretano insieme, al servo, il trio Lo sperarsi non mi uccidi. La caratterizzazione psicologica dei personaggi è il vero capolavoro di Mozart e da ponte. Il nobile Don Giovanni veste quasi il ruolo del tipico basso, buffoso e tesentesco, quasi il sottolineare di immortalità e la bassezza della sua condottatività. Leporello è, invece, un personaggio in bilico tra l'ironia, l'insolenza e la sottomissione nei confronti del padre Don Giovanni. Sono presenti anche figure comiche o dal contorno bucolico, come i contadini Masetto e Zerlina. Ma tra queste e le figure drammatiche c'è una forte commissione che fa prevare le reseconte, portatrici di forti valori morali ed etici da trasmettere al pubblico. In particolare, in contrasto alle figure semplicemente forti all'ascoltatore moderno, non può non risultare ridicola l'artificiosa serietà di Don Ottavio, definito da qualche critico il fidanzato modello. Mentre Masetto, per difendere la sua Zerlina, è disposto anche a non farsi prendere a botte dal Don Giovanni, travestito in quell'occasione da Leporello. Don Ottavio, per la sua donna Anna, invece, non riesce a reagire se non con un atteggiamento timido e pavido. Un ricoso vuò far a chi si deve, e in pochi istanti vendicarvi prometto. È il massimo del suo slancio e della sua iniziativa. Bene, questo episodio di Il quadro non è tondo si conclude qui. Grazie per l'ascolto e alla prossima puntata. Stay tuned.