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This is 37th Avenue, Central, New York. 40th Avenue, Mornington, 5th Street, 6th Street, Southwood, Donald, 6th Street, Running, running, Southwood, we're running. Finalmente parto per Milano. Oggi c'è un caos in questa stazione. Ancora vediamo. Milano è questo, 11. Ah, ma è 5. Posto 3A. Ok, allo più avanti, più avanti, più avanti. Non è questo. Eccolo, eccolo, eccolo. Eccolo qua, finalmente, sul pallone. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno a lei, ragazzo. Meno male che siamo partiti. Baba, quando arriva? Ma quando arriva? Quando arriva? Signore, finalmente in viaggio. Andate tutti a Milano? Sì, sì, io vado a Milano. Ma le dispiace, vorrei concentrarmi un pochino sulla mia lettura. Grazie. Io vado a Milano perché mi aspettano mio marito e i miei figli. Vivo lì. Bene, in questi giorni precedenti sono andata a trovare mia madre a Roma. E voi? Signora, signora, guardi, veramente non sono minimamente interessata a quello che fa lei. Non mi interessa minimamente. E voi a figli? Come vi trovate a Milano? Certo è che vivere in una città così caotica diventa faticoso, difficile. E mi pensate? Signora, cercherò di rispondere a lei e mi rivolgo a tutti voi che state con me viaggiando per raccontarvi di una città ottavia. È una città ragnatica, leggera ed aerea. In essi i giovani vivono, esi come degli equilibristi, che camminano su di lì, traversisti che volano, fenendo l'aria. Ma veramente, sono incuriosito, ma racconti un po', racconti un po'. Ottavia, se volete credermi, bene, ora dirò come è fatto Ottavia. Città ragnatica, c'è un precipizio in mezzo a due montagne scorcese. La città è su vuoto, legata a due tretti con pune, catene e passerelle. Si cammina sulle traversine di legno, attenti a non mettere il piede nei due intervalli, o ci si aggrappa alle maglie di tango. Sotto non c'è niente, per centinaia e centinaia di metri. Qualche nuvola scorre, intravede più in basso il fondo del buzone. Questa è la base della città, una rete che serve da passaggio e da sostegno. Tutto il resto, invece di essere sopra, sta preso sotto. Cale di corda, amare, case fatte al sacco, attaccapanti, terrazzi come navicenti, odri d'acqua, venti dei gas, girarrusti, cessi appesi a spaghi. Montacarichi, docce, trapezzi, pianelli per giochi, teleferiche, nampadari, vasi con piante, raffogliammi e fetticoli. Sostesa sull'abisso, la vita degli abitanti dell'Ottavio è meno incerta di altre città. Sanno che più di tanto la rete non regge. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org