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cover of Padre e figlio una vita da autisti di camion al Ristorante Convento di Lonato del Garda sabato 29 gi
Padre e figlio una vita da autisti di camion al Ristorante Convento di Lonato del Garda sabato 29 gi

Padre e figlio una vita da autisti di camion al Ristorante Convento di Lonato del Garda sabato 29 gi

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The transcription is a conversation among a group of people, including a truck driver and his wife, and their son who also wants to become a truck driver. They discuss the joys and challenges of being a truck driver, the technological advancements in trucks, and the beauty of traveling and exploring different places. They express their support and well wishes for a happy marriage to the couple being celebrated. Restoradio Convento, per raccontarsi, per raccontarvi. Rientriamo in diretta e torniamo a farci sentire e a far sentire anche le voci di alcuni dei nostri ospiti di questa serata, che è una serata particolare, la stiamo raccontando anche con chi l'ha vissuta in prima persona, anche in maniera un po' più indiretta, ma più andiamo avanti, più capiamo che è stata molto sentita, molto partecipe. Parlo della giornata vissuta al matrimonio di Luca e Rita, stiamo raccontando un po' la loro storia, ma soprattutto parlando con gli ospiti invitati, cercando di riconoscerli anche un po' e anche lasciando un pensiero, un ricordo ai nostri sposi che sono stati qui con noi. Abbiamo altri tre ospiti, Cosimo. Cosimo, Cosimo, Cosimo. Cosimo, Cosimo. Cosimo, Cosimo. Cosimo, Cosimo. Da dove vieni Cosimo? Provincia di Vivo a Valencia, ma vivo a Brescia. E anche tu, trappiantato. Trappiantato, trappiantato, e ciao. Trappiantato. Trappiantato. C'è un piacere trappiantato. Sì, doppia, doppia. Oltre trent'anni. Oltre trent'anni. Terrone di su. Però un po' sei rimasto ancora. E non lo voglio perdere. Non lo voglio perdere. Lo scherziamo. È vero, è vero. Autista. Autista di? Camion. Vivo tutta Europa. Tutta Europa? Sì. Quindi dormi? Dormi lì. Sì, sì, sì. Com'è la vita del camionista? Bellissima. Bellissima. Davvero? Sì, bellissima. Nonostante le difficoltà è bellissima. Ok, ok. Perché vivi giorno per giorno viaggi, vivi strade nuove, paesaggi nuovi, persone intelligenti, stupide, quante vuoi. È bello. Però cavolo, se c'è sport c'è troppo bello. E ti fa sentire un grande perché riesci a fare delle cose che tante non riescono. Certo, certo. Trasporti sempre le stesse cose o cambia? Cambia. Cambia il giorno perché? Cioè non è che lavori per un'azienda, un'adolto. No, no, no. E tante pietre. Ok. Ok. Insomma dai, in particolare. E poi com'è? Quanto guidi più o meno al giorno? E beh, non puoi guidare oltre le nove ore perché… Sì, beh, però sono comunque nove consecutive. Sì, sì. Ok, ok. Lui è mio figlio, infatti fa la stessa mia vita. Ah, adesso andiamo a sentire anche lui. No, quello che volevo capire è, visto che da quanto tempo fai questo lavoro, tanto mani all'occhiata? Tantissimo, da 90. Ok. Perché io l'ho sentito dire sui camper e quindi volevo capire, camper, roulotte, volevo capire come sono cambiati nel tempo anche i camion dal punto di vista tecnologico, dei comfort eccetera. Lo sapete che era ai vecchi tempi e adesso è una tecnologia bellissima. Alcuni l'apprezzano, alcuni no. Io ho vissuto la vecchia tecnologia, però è bellissima. È bellissima perché più va avanti, più si rinnovano. Del tipo, fammi qualche esempio. Del tipo che una volta non c'erano i cambi automatici pneumatici, adesso sono tutti cambi automatici. Le rapine dei camion una volta erano strette, adesso sono bellissime. E hanno una bellissima esperienza. Per chi è appassionato come me. Facilita sicuramente. Sì. Ma sentivo anche questa cosa di una sorta di chip che appunto controlla anche le ore per non farvi... Questo è vero, però basta che rispetti tutte le norme. Certo, ci sono dico per non farvi superare. No, no, no. Non ti aida, non ti aida. Viaggio che lungo che hai fatto? Viaggio più lungo? Nei vecchi tempi. Bruxelles, io facevo tanto a Germania, Slovenia, Francia, Lussemburgo, facevo l'Europa. Adesso dal 2017 faccio tutto in Italia. Ok. È lungo Bruxelles? C'è Brescia, Bruxelles? Sì, Lussemburgo, sì Bruxelles. Quante regioni sei stato via? Fino adesso al massimo la settimana. Ah, ok. Quindi è sostenibile. Sostenibile, sì. Ok. Vai, passiamo a lei? O lo volete che volete? Io mi chiamo Antonella. Antonella. La mia moglie. La moglie. Mi sono morta, mi sono morta. Beh, chi lo sa, magari è felice anche lei che... Beh, certo. Com'è essere la moglie del camionista? Difficile. Difficile, sì. Difficile. Sì, perché non ce l'ho mai. Ma sei felice. Sai, avendo tre figli... Perdonami la domanda inopportuna. Non è mai stato pensato al passeggero, giusto? No, ovviamente. No. Cioè, non si è mai proprio parlato. No, non lo posso dire. Io l'ho posto di nascosto. No, beh, non è mai stato pensato di avere un altro sediere che magari appunto la moglie... Cioè, posso, l'ho portato ancora. Ah, si può quindi? No. Ok. Però, essendo la moglie, la porti. Ok. A tuo rischio è pericolo. Ah, ok. Eh no, però appunto dire... Come dire, gestire la cosa in maniera più trasparente, più condivisa, proprio perché il peso della famiglia o magari della moglie sia un po' più leggero. Sì, a rischio è pericolo. Eh, però non è mai... No, dico, non è mai stato gestito in maniera certificata di dire guarda, puoi portarti la moglie e basta che sia tua moglie l'unica persona che può salire. No, no, no. Tutto il camion. No, perché nell'azione dei tuoi lavori non puoi portare al di fuori dei propri dipendenti, la propria azienda. Non lo puoi fare. Ok. Adesso noi stiamo a prendere un'attività insieme, io e mio figlio. No, bello. Proprio dei trasporti. Siamo informatissimi. Perciò, se la sappiamo... Perciò. Non posso parlare mai di prima. Non lo dico, è brutto che non si sia pensato proprio per cercare di venire incontro alle famiglie o appunto alle moglie che non hanno ogni tanto... Non rispondono le assicurazioni del camion. Certo, certo. C'è un'area di conseguenza che non puoi fare. Però se fosse una macchina te la puoi prendere su. C'è, capito, è quello... È un senso stupido. Eh, capito, capito, è quello che non... Sì, sì, però non hanno mai pensato appunto alla difficoltà che una famiglia può vivere. E invece coi pulma lo puoi fare. Ah, vedi. Esatto, come stanza più o meno siamo lì. Davvero, però, signora, per amore, questo è l'altro, no? Diciamo che conta la qualità e non la quantità in questo caso. E poi, insomma, quanti racconti avranno da portare a casa di posti che avete visto? Eh, l'ultima io non... Non si può avere tutta una vita. Ascolta, se andate in macchina o in aereo. Anche perché immagino che anche la sua vita da turista, diciamo così, sia molto diversa rispetto a visitare un po' da autista. Però è bellissimo, ma sai, se ti piace il lavoro che fai... No, ma lo dico, visitare lo stesso posto da autista e da turista immagino... È diverso. È diverso. Quindi comunque puoi andare un po' in avant scoperta, vedere dei territori in cui magari tornare da turista per fare un po' di contatto. Tanti posti li ho fatti anche vivere, anche se io lo faccio come lavoro, e lei come turista. Sì. E siamo andata lì. È vero. Perché posti che ti chiamano... Meritano. Meritano, eh. E l'Italia, ti dirò, parliamo tutti dell'estero. L'Italia è bellissima. È vero. È vero. Basta solo apprezzarla. E trovare... E contro. L'Italia consume tutte le cose, come qualunque cosa, fuori di moto. Sì. Chiudiamo con la futura generazione? Io mi chiamo Kevin, anche io faccio l'autista. Hai già iniziato o stai cominciando? No, faccio già l'autista. Ok, a tempo pieno. Io non faccio tutta l'Europa, faccio solo tutta l'Italia. Ok. Però... Due aziende diverse? Sì. Adesso sì. Sì, sì, no, no. Ok, state facendo il progetto di... Sì, sì. Per ora due... Siamo di due aziende. Ah, fastidio. Abbiamo lavorato per due aziende diverse e io faccio solo tutta l'Italia. Niente. Ma come... Cosa ti ha affascinato del camion o del lavoro del papà? Ma in realtà tutto dal punto di vista... Perché, perdonami, di solito, lo confermerai, o è amore o è odio, cioè nel senso... Non è tuo amore. No, no, però nel senso o un figlio si innamora follemente oppure non me lo far vedere, cioè non mi far toccare un volante. Io voglio sapere cosa mi ha affascinato. No, io fin da piccolino proprio giravo tutta l'Italia, l'ho girata con lui, perché ogni tanto quando poteva mi prendeva su, ho girato tutta l'Italia, mi sono sempre innamorato del fatto di viaggiare, mi è sempre piaciuto viaggiare tanto. Perché io dico sempre che quando vai in vacanza da turista, vedi... Non so, vai a Napoli, vedi il punto bello di Napoli, no? Vedi la città, vedi questo, vedi quello. Invece quando vai da autista, vedi la vita quotidiana delle persone, vedi come la gente vive, come... Perché da turista è facile, tutti sono carini e gentili. Sì, ma forse è un po' mascherato. Ecco, sì, ecco. E' una città vera. Vedi proprio com'è di notte, di giorno, come si muove, le cose vere, le cose false che si dice. No, penso che sia uno dei... A mio punto di vista è uno dei lavori... Cioè io non cambierai mai il mio lavoro. Mai nella vita. Io mi sono innamorato dei camion da quando ero piccolino proprio. E proprio non cambierai mai il mio lavoro. E' bello, però effettivamente è vero scoprire anche un posto appunto per come si muove, carichi, scarichi, aperture, passaggi, eccetera, è vero viverlo da un'altra angolazione. Sì, poi l'Italia è molto... Dicono, fai l'esterno, fai l'italiano... L'Italia è lunga. Io, solo facendo l'Italia, parto lunedì e ci torno a venerdì. Non è proprio che... No, voglio, voglio. Però non ti penso che questo è una bella cosa. No, no. In termini di patenti, eccetera, eccetera, è come la macchina. C'è somma teoria e pratica o c'è qualche passaggio? Teoria, pratica... Teoria, pratica più CQC, che è solo teoria, e costa più di tutto. Costa più delle altre patenti. Però se tu prendi le patenti e non prendi quello non puoi vivere. Non puoi vivere. Non puoi vivere. Se lavori con tutt'altro proprio non puoi vivere. Però è leggermente uguale con il processo. Il processo, sì, le cose che ci sono scritte... Che la pratica comincia ad avere in mano un vestito del genere non deve essere scontato. No, no, per niente. Ok, ok. Allora, dai, direi, chiudiamo con un pensiero anche per voi, per gli sposi, insomma, una dedica, qualcosa che vi viene in mente. Un felice matrimonio per i ragazzi. Ragazzi che non sono. Ma sono anche uomini. Però felice per loro, sono delle bravissime persone. E una buona serata a tutti. E buon divertimento. E vivete la vita. Quello conta, quello conta assolutamente. Allora glielo faremo avere, glielo faremo sapere. Grazie a voi per essere stati con noi. Grazie per aver partecipato. E buon viaggio a questo punto. Grazie a voi. Grazie mille. Grazie ancora, a presto. Grazie. Ciao.

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