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cover of Luca lo sposo e i testimoni al Ristorante Convento di Lonato del Garda sabato 29 giugno
Luca lo sposo e i testimoni al Ristorante Convento di Lonato del Garda sabato 29 giugno

Luca lo sposo e i testimoni al Ristorante Convento di Lonato del Garda sabato 29 giugno

Ristorante Convento Lonato del GardaRistorante Convento Lonato del Garda

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La cerimonia nuziale e la gesta celebrata al Ristorante Convento di Lonato del Garda

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The Ristoradio Convento radio station is back on air with special guests. They talk about a recent wedding and introduce the groom and the two witnesses. They discuss their origins and the importance of campanilismo (local pride). They also joke about how they became witnesses and mention their love for radio. They thank the listeners and give shoutouts to their loved ones. Overall, it's a lighthearted and humorous conversation. Ristoradio Convento, per raccontarci, per raccontarvi. Eccoci qua, buonanotte, buongiorno o buonasera, perché come sapete la nostra radio, le nostre interviste le potete ascoltare in qualsiasi momento del giorno, in qualsiasi giorno dell'anno, quindi non sappiamo quando è il momento che state sentendo, sappiamo però quando stiamo trasmettendo. Domenica 30 giugno, ormai l'una e dieci del mattino, riprendiamo le trasmissioni e le interviste della nostra Ristoradio Convento e inauguriamo questa serata con tre ospiti davvero speciali, perché oggi, ormai 30 giugno, ma dal 29 giugno, perché è giusto dirlo, sarà una data che rimarrà scolpita nella pietra. Abbiamo avuto un matrimonio importante e abbiamo festeggiato insieme a loro e quindi è bello anche inaugurare con le loro voci al microfono. Abbiamo lo sposo e abbiamo due testimoni che adesso andiamo a presentarvi e a farvi conoscere. Vai, chi vuol cominciare? Bene, bene, bene, sono io lo sposo. Ah, così parti subito. Dai, dai, dai. Sono io fresca, quindi parto io direttamente. Prendi, prendi l'iniziativa. Esatto, bravo. Perché sono i tre Cuba Libre. Anche di più di tre, no? Cinque o sei? Sono un po' più sciolto, esatto, sì. Invece abbiamo i due testimoni. Eh, presentati ormai già. Non sono neanche presentato. Non sei neanche presentato? Non sono neanche presentato. Faccio il mio figlio davanti. Il primo figlio, quattordicenne, che ha la faccia di dire che cosa stai facendo? Non sa, non sa cosa sto facendo. Ci guarda, ci scruta. Gli dico una cosa. Chiama la mamma. Chiama la mamma. Chiama la mamma. Chiama la mamma. Niente, andiamo avanti. Niente, non capisce bene. Andiamo avanti. Primo figlio, primo regalo. Dopo passiamo un'ora di diretta a dire chiama la mamma. Che sarà un po' il, come dire, il ritornello dei prossimi venticinque, trent'anni. Qualsiasi cosa, chiama la mamma. Bello. Ciao, io sono il signor Carlo. Ma non sei ancora presentato? Io sono lo sposo e sono Luca. Ah, ecco, non è un'identità, non cresce da nessuna parte, non è una provenienza. Ho una provenienza. Non è una residenza? No. D.O.P. Dopo. Ah, dopo. Dopo sei arrivato. Sono stop. D.O.C.G. D.O.C.G. Ma dove sei nato? Dove vivi? Sono di Verona Nuova. E ma dove sei nato? A dirla così sembra proprio un'intervista. Quello che stiamo facendo. Io ho subito una domanda. Verona Nuova o Verona Vecchia? No, Nuova, Nuova. Perché non Nuovo Vecchia? Cosa cambia? C'è campanilismo. No, no, la fondenza storica, lo sai. Cosa cambia tra le due? Cambia che se a me regalano una casa a Verona Vecchia la vendo, piuttosto che... No, no, no. No, volevo capire come mai... No, no, anche per il 99% penso degli abitanti. No, no, volevo capire, ma perché ci sono due città così vicine? Città è un parolone. Paesi così vicini, che hanno nomi così simili. Cosa cambia tra Nuovo o Vecchio? Perché città alta, città vecchia? No, non cambia nulla. Penso che se vai nel mondo e vedi uno che parla in un modo strano, ti giri e pensi. Mi dimi di Verona Vecchia. O Quintano. E sei proprio di Verona Vecchia. Vabbè, ho capito che c'è probabilmente qualcosa. Anche di Quintano. No, non c'è Astio, però li riconosci. Anche di Quintano. Anche di Quintano hanno un accento diverso, quindi riconosci proprio la cosa. C'è campanilismo. Ma come parli bene, ma dove hai imparato il campanilismo? Sì, sì, sì. Ma io vanno bene tutti e due i campanili, cioè non mi interessa. Ah, ecco perché i campanili. Chiara continua a fare Cenni, ma non parla. Chiara fa Cenni e non parla. Dilla tua, cantini. Ma sì, secondo me tutto il mondo è paese. Ah, tot. Quello che volevo dire era sottolineato. Volevo capire se c'era un motivo dietro perché, insomma, solitamente c'è Bergamo. Città vecchia. Città vecchia. Ma sicuramente ci sarà anche campanilismo tra Bergamo Alta e Bergamo Alta. Tutto il campanismo. Se mi piace. Cambia gettivo. Cambia gettivo. La parola della serata. Campanilismo. Dopo una serata. Dopo una serata. Siamo già al 30 o ancora al 29? Siamo già al 30. Siamo già al 30, quindi è campanilismo la parola del 30. Ok, ok. Solo per chi si è sposato non si dico niente, perché si è appena sposato. Ecco. Abbiamo ancora il figlio qua davanti. Ha detto un attimo. Un attimo. Un attimo. Entra un attimo. Stiamo leggendo il labiale. Sì, più o meno. Sì, ciao. Va bene. Ha scritto qualcosa ma non si capisce niente, però va bene. Sai che mi piace fare radio. Se hai un po' la voce calda. Ho la voce calda? Eh sì. Da mezzanotte l'abbiamo passata. Va bene, andate avanti. Vai, vai. Sì, ma è chiara. Vai. Ciao, sono Chiara e sono la sorella della sposa. Sì. Io sono Carlo, sono il compagno della sorella e della sposa. Nonché amico della vita, di luca e vita. I fratelli. I fratelli e testimonio anche di questo amore. Allora, facciamo così. Visto che solitamente la domanda di rito adesso sarebbe come vi siete conosciuti, come le hai chieste eccetera eccetera, ma magari la facciamo dopo, combiniamo un po' le carte e voglio sapere da Luca e da Chiara, a Luca come ha chiesto a Carlo, giusto? Di essere il suo testimone. E a Chiara come ha ricevuto la proposta di essere il testimone della sorella. Perché si parla sempre di come lo sposo chiede alla sposa, ma è importante anche quando si chiede al testimone diventare testimone. Se posso conferire un attimo col testimone? Perché non me lo ricordo. Era vero la vecchia? Era vero la vecchia sicuramente. Sinceramente l'ho sempre saputo. Io mi ricordo tutto. Era vero la nuova, eravamo a pranzo da mia mamma. Un giorno o un giorno. Un giorno o un giorno sicuramente. L'aveva fatto con io. Io ero a pranzo da mia nonna e avete detto io faccio con il mio. E quindi mia mamma chiede chi sono i testimoni. E Luca si è mirato, mi ha guardato negli occhi, mi ha preso la mano e mi ha toccato. Io ho capito. E lui mi dice no. No, infatti io avevo un po' il dubbio. C'era il campanilismo tra sposo e... E questo è stato così. Di fronte a un piatto di coniglio. Sicuramente sarà stato coniglio. Molto forte. Ecco perché non ne trovi più. Infatti prende tutta sua mamma. Sì, è vero, è vero. Assolutamente. Infatti chiederglielo è stato proprio male. Te lo devo anche dire. Ci conosciamo da così tanto che a volte ci scambiamo solo uno sguardo e capiamo un po' cosa pensate. E' romantica questa cosa. Sempre quando mi tocca poi... Però mi piace tanto questa cosa qua, io quasi torno tutti i sabati a fare maggio. Io chiudo il mio locale, mi sento qua. La settimana prossima però cambia il campanilismo. Ti posso parlare, ti posso dare altre frasi, altri aneddoti sicuramente. Con l'anedda non puoi non dare aneddoti. Me le posso dare? Che radio la prendo? Meno male che ci ha piu' avuto e non abbiamo bisogno d'acqua quest'anno. Esatto, esatto, esatto. E dai allora, adesso vai in onore di casa, nel senso salutiamo anche la tua moglie. Non è qua, ma è di là. Ha spento a tenere gli ospiti, ma il figlio non ha capito di portare qua la mamma. La salutiamo noi. Ma invece il vito' come ti ha chiesto di fare il decimone? Io ho capito che era l'occasione. Mi ricordo, mi ricordo. Non abbiamo ucciso un altro coniglio. Era sempre il terzo coniglio. Sempre lo stesso coniglio, sempre la stessa ponenta. Esatto. Salutiamola anche la sposa, così almeno viva la sposa sempre. Viva il sposio. Lei è di? Anche lei è di. Verola vecchia. Verola vecchia. Non è di Verola vecchia. Abita con me, quindi è già al paese anche di Verola, quindi abita insieme. Siamo tutti di Verola. Lei è originario di Verola. Sì, siamo tutti di Verola. Siamo mole di paese. Esattamente. Allora ti faccio, guarda che questa è la domanda proprio delle domande, la domanda proprio del lunediciotto. Se Rita fosse una pizza, quale sarebbe il perché? Quale sarebbe il perché? Vabbè, allora potrei dirti... Aspetta, scusa. Sì. Spiega il perché di questa domanda, che magari la gente non lo sa e io l'ho dato per scontato. Ah già è vero, io l'ho dato per scontato per questioni di campanilismo. Ah, sicuramente. Siamo stati, siamo stati eccessivi. Ogni rispetto dobbiamo passare dentro una parola a questa domanda. Siamo quasi stupidi. Va bene, va bene, comunque perché logicamente è un'attività, è una pizzeria, una squadrineria, lavoriamo insieme e... Di fatti anche i nomi dei tavoli hanno... Tutto a tema pizza. Esatto, esatto, tutto a tema pizza. E finalmente per una sera non mangiamo pizza. È il classico un po' il cioccolataio, no? Esatto. Che ha la sua fazione del cioccolato. Ma torniamo alla domanda. Sì, sì, vai, vai. Esatto, tergiversare, questa qua è la parola del lunedì. No, oggi è il 30, hai detto, sarà del 31. Perché giugno non ha 31 giorni, sarà quella del primo luglio. Sarà quella del primo luglio, esatto, sarà tergiversare. Cos'era la domanda? La domanda era perché una pizza... Margherita perché la regina... Perché Margherita. Esatto, chi chiama Rita Margherita. O perché è la regina delle pizze. Esatto. Come sei romantico. Sì, sì, di base sì, sempre quella. La pizza è la Margherita. La pizza è la più complicata del mondo, che è la fine. Ah, buona, ma però fammi quella. Fammi Margherita. Basta. Bene, siamo ancora lì, siamo ancora lì. Bene, bene, dai, allora, volete salutare qualcuno? Siamo quasi in chiusura, volete fare una dedica? Ciao mamma. Ciao mamma. E ti saluto sempre la mamma. Vuoi salutare l'auto numero 22 e dimmi di inserire il dettone. Attenzione, inserire il dettone, nuova corsa, nuovo dettone. Vabbè, ok. Campanilismo. Io saluto tutti. Io saluto mia moglie. Tutti. Che assolutamente non è qua, mi sentirà però. E ringraziamo tutti gli invitati. Mi sentirà sicuramente, la saluto e spero che arrivi presto. E ringraziamo anche tutti gli invitati. Esattamente. Un bel ringraziamento a tutti gli invitati. E anche a tutti voi che avete lavorato. Esattamente, è un'organizzazione incredibile. Bene, bene, vi fa piacere. Tra i giorni loro siano la parte un po'... Volevo fare un ringraziamento particolare all'aria incondizionata che ho subito. Ma se domani mattina la ringrazierai ancora. Eh, vabbè, non sono quei dolori che sei felice di sopportare. Ma sì, esatto, esatto. Sei felice di sopportare. Bene, bene, grazie a questa parte del matrimonio. Cerchiamo magari di avere ancora qualcun'altro nei nostri microfoni. Cerchiamo di rubare la sposa se la vediamo passare. Magari è più tranquilla di voi. Sì, ormai è fase REM. Eh sì, eh sì. E vi auguriamo tanta felicità. Ciao a tutti. Grazie, ciao a te. Ciao, ciao.

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