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Le peste del 1300

Le peste del 1300

MAURIZIO MAURIZIMAURIZIO MAURIZI

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The transcription discusses the great plague that hit Europe in the mid-1300s. The term "pestis" was used to refer to various epidemic diseases in ancient and medieval times. The plague was first isolated by Belgian doctor Alexandre Yersin and named Yersinia pestis. Yersin also described the plague's cycle, which transferred from mice to humans through fleas. The effects of the plague included painful bubonic symptoms and a more deadly pulmonary form. The plague originated in Central Asia and spread through the Silk Road to the Middle East and the Crimean Peninsula. Genoese ships likely brought the epidemic to Europe. The Mongols besieged the Genoese colony of Caffa and catapulted infected corpses into the city, spreading the disease. Genoese galleys unknowingly spread the plague to ports in the Mediterranean, including Constantinople, Anatolia, and various Italian ports. Within two years, the plague had spread throughout Europe. Giovanni Boccaccio described Oggi parliamo della grande peste che colpì l'Europa verso la metà del 1300. Col termine pestis, che deriva dal latino pestis, che significa distruzione e morte, nel mondo antico e medievale si indicavano, diciamo, diverse tipologie di malattie epidemiche. Per la prima volta il vacillo della peste fu isolato dal medico belga Alexandre Yersin e chiamato Yersinia pestis. Yersin, diciamo, descrisse anche il ciclo della peste, che, diciamo, dal topo attraverso la pulce si trasferiva agli uomini. Gli effetti che la peste, diciamo, procurava sulle persone erano molteplici. Si passava dalla forma bubbonica della malattia, in cui, per esempio, comparivano dei dolorosi bubboni, cioè delle rigonfiature, sotto le ascelle, per esempio, nel linguine oppure sotto il collo, accompagnati poi da febbre, che poi diventavano nei giorni successivi neri e conducevano nel 50% dei casi alla morte. C'era poi la cosiddetta sintomatologia polmonare, che invece portava alla morte nel giro di pochi giorni il 100% delle persone. La peste ebbe origine nell'Asia centrale per poi, anno dopo anno, propagarsi attraverso le vie carovaniere della Via della Seta e giungendo in Medio Oriente e poi nella penisola della Crimea sul Mar Nero. E in particolare fu proprio nella colonia genovese di Caffa sul Mar Nero da cui partirono le navi che probabilmente trasferirono l'epidemia in Europa. In quegli anni, infatti, i mongoli si stavano espandendo e avevano assediato anche la città di Caffa. Per conquistarla catapultarono all'interno delle mura cadaveri che erano appestati, cioè di persone che erano morte a causa della peste. Questi cadaveri contagiavano gli abitanti di Caffa. Le galee genovesi, dunque, diffusero inconsapevolmente il molbo in tutti i porti del Mediterraneo che toccarono, per esempio, Costantinopoli, tutta la penisola anatolica e poi, in Italia, i porti di Messina, Pisa, Genova e Mazziglia. E nell'arco di due anni, dal 1348 al 1350, la peste dilagò nell'intero territorio europeo, dalla penisola iberica alla Scandinavia. A pallacci della peste del 1300 è soprattutto Giovanni Boccaccio nel suo De Camerone. Nel prologo della giornata prima, Giovanni Boccaccio ci descrive innanzitutto gli effetti della peste che abbiamo già visto, i buboni che poi diventavano neri e che conducevano alla morte la quasi totalità delle persone. Però ci descrive anche i terribili effetti che la peste stessa produceva tra la gente nella società della Firenze dell'epoca, dove, per esempio, i malati, gli appestati, erano lasciati soli anche dai parenti più stretti, dalla moglie, dai figli e anche dai genitori che preferivano abbandonare i figli al loro destino per cercare disperatamente una via di salvezza. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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