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20 aprile 2024. Meditazione Breve

20 aprile 2024. Meditazione Breve

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Eccoci, la campana ci ha introdotto in uno spazio nuovo, o meglio, non nuovo, perché è sempre un nostro spazio, ma diverso. Sentiamo che in questo spazio arriva l'inizio e si allarga. E in questo silenzio troviamo anzitutto il nostro vestito. Ci proviamo a togliere completamente qualsiasi direttività dal respiro e aspettiamo che parta da solo e ritorni da solo. Notiamo forse che prima di partire, con l'ispirazione, il respiro aspetta un momento. Questo momento potrebbe essere lungo, corto. E a un certo punto il respiro parte, sale e scende. Notiamo che l'espiro sia come un'onda che corre lungo la spiaggia e poi si ritira. Inspiriamo e vediamo un'onda che si forma e poi, espirando, l'onda corre lungo la spiaggia e poi tornare. Ora notiamo cosa c'è, cosa c'è in questo momento. Torniamo a un respiro naturale e vediamo cosa c'è, cosa c'è proprio in questo momento, che cosa appare alla nostra attenzione, se arriva una sensazione, un pensiero, uno stato d'animo. Se arriva, per esempio, una sensazione, come la mano che appoggia o un piede che appoggia, osserviamo come resta un momento davanti alla nostra attenzione e poi lascia lo spazio a un altro fenomeno, che potrebbe essere un suono, un pensiero. Sono eventi che appaiano. E passano. Arriva qualcosa, poi esce dalla nostra attenzione e arriva un'altra cosa, in un continuo fluire e una continua rappresentazione, come se fossimo a teatro. E stiamo con quella curiosità che abbiamo quando andiamo a teatro, quell'apertura, un desiderio di sapere che cosa arriverà. E infine proviamo a sentire la bellezza di questo. Proviamo a sentire, a essere grati per poter assistere e partecipare. Grati ai nostri sensi, che sono delle meravigliose porte. Grati al nostro respiro, che ci accompagna da quando siamo nati. Grati al nostro corpo, così meravigliosamente intelligente, che è così attento ai nostri occhi e al nostro equilibrio. E grati al mondo che ci circonda, di cui facciamo parte attiva. Le persone che incontriamo, che vivono con noi o con le quali abbiamo la fortuna di avere degli scambi. Gli spazi nei quali abitiamo. La nostra casa. La nostra città. Lardiamo il nostro senso di gratitudine, come se allargassimo le braccia in un grande abbraccio. Torniamo ancora dal nostro respiro. Sentiamo come sta ora. Lo seguiamo ancora per un po', come se ci conducesse per mano fino al suono della campana. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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