
🎙️ Episodio 3 “Il nuovo Regolamento Fondimpresa 2025–2028: criteri, vincoli e prospettive formative” 📌 Durata: 24 minuti 📁 Fonte: Regolamento Sistema di Qualificazione Fondimpresa 2025–2028 Descrizione breve: Un episodio dedicato all’analisi del nuovo Regolamento di Qualificazione di Fondimpresa. Dalla ridefinizione dei requisiti per enti e formatori accreditati, ai nuovi criteri di trasparenza, tracciabilità e impatto settoriale, passando per le implicazioni operative sui piani formativi e l
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The podcast discusses the new qualification regulation Fondi Impresa 2025-2028 crucial for entities, trainers, and businesses in funded training. It covers qualification criteria, operational details, and new project perspectives. It explains how Fondi Impresa implemented the ministerial decree responsibilities for managing services to identify, validate, and potentially certify worker competencies. Specific rules, qualifications, and exceptions for entities providing services are outlined, focusing on maintaining quality and efficient fund utilization. Implementation involves defining learning objectives, adhering to qualification standards, and issuing digital certifications aligned with national guidelines. The new system begins in phases starting from January 31, 2026. Collaboration with other certification bodies is allowed for flexibility. The second document details the qualification system for entities seeking to use funds, with specific requirements and application deadlines. Benvenuti a I Podcast di Sinanto dove formazione, innovazione e cultura agendale si incontrano. In ogni episodio esploriamo temi chiave per la crescita delle imprese con un riguardo attento alla normativa, alla strategia e all'esperienza concreta. Oggi parliamo del nuovo regolamento di qualificazione Fondi Impresa 2025-2028, un aggiornamento cruciale per enti, formatori e imprese che operano nella formazione finanziata. Criteri di qualificazione, giuncoli operativi e nuove prospettive progettuali. Un approfondimento indispensabile per chi vuole restare al passo con l'evoluzione del sistema. Buon ascolto! Oggi ci immergiamo in un argomento direi cruciale per chi opera nel settore della formazione finanziata qui in Italia. Parliamo delle novità importanti introdotte da Fondi Impresa. Ci sono nuove regole per i servizi sulle competenze e anche un sistema di qualificazione tutto nuovo. Questo è per gli enti che vogliono usare i fondi del conto di sistema. Abbiamo dato un'occhiata a tre documenti chiave. Il regolamento quadro per i servizi sulle competenze, poi il regolamento sul sistema di qualificazione 2025-2028 e anche le istruzioni pratiche, quelle per fare domanda. La nostra missione qui è fare un po' di chiarezza, capire cosa cambia davvero e per chi. Allora, partiamo subito. Come si inserisce tutto questo, diciamo, nel panorama generale della formazione continua? Certo. Allora, guarda, tutto parte da un decreto ministeriale, quello del 9 luglio 2024. Questo decreto, praticamente, ha dato ai fondi interprofessionali, Fondi Impresa ovviamente è uno di questi, il compito di gestire i servizi. Servizi per cosa? Per individuare, validare e potenzialmente anche certificare le competenze che i lavoratori acquisiscono. Competenze acquisite tramite i finanziamenti dei fondi stessi, ecco. Il nostro approfondimento di oggi si concentra proprio su come Fondi Impresa ha, diciamo, recepito questa delega, ha stabilito chi può fare cosa, li chiamano enti titolati e con quali regole. Soprattutto per i progetti finanziati con il conto di sistema. Ottimo, chiarissimo. Iniziamo allora a spacchettare questo primo documento, il regolamento quadro. Qual è il suo scopo principale? Sembra quasi mettere ordine, no? Esattamente. Mette ordine, definisce le condizioni, le garanzie per usare questi servizi di individuazione e validazione delle competenze. E attenzione, si applica a tutti i tipi di interventi finanziati da Fondi Impresa, eh? Copre tutto il ciclo. Programmazione, progettazione, personalizzazione, l'organizzazione e poi l'attestazione finale. Fondi Impresa qui agisce, come dire, da ente titolare delegato dal Ministero del Lavoro. Capito. E questi servizi a quali competenze si riferiscono? Sono quelle, diciamo, definite a livello nazionale? Principalmente sì. Riguardano apprendimenti e competenze legate alle qualifiche che fanno capo al Ministero del Lavoro. Però c'è un ma. Ci sono delle esclusioni importanti. Ah, ecco. Tipo? Beh, restano valide le normative specifiche già esistenti per settori particolari. Pensa alla sicurezza sul lavoro, il DLGS 81, o la formazione continua in medicina, l'ECM, o ancora la formazione nei trasporti. E poi ci sono altre certificazioni che seguono regole nazionali o internazionali proprie. Insomma, c'è un quadro generale, ma le regole specifiche di settore restano valide. Ah, e per la certificazione vera e propria, quella che attesta alla competenza, il regolamento dice che le modalità precise arriveranno dopo, seguendo le procedure del Ministero. Quindi per ora, focus su individuazione e validazione. Ok, chiarissimo. E chi sono questi enti titolati? Chi può erogare questi servizi? Allora, sono soggetti che sono specificamente titolati da fondo impresa. Il fondo creerà un elenco pubblico, consultabile. E per entrare in questo elenco i requisiti base sono, diciamo, tre. Vediamo. Primo, devi essere già titolata da qualche altra parte per servizi simili IVC, individuazione, validazione, certificazione, oppure essere accreditata per la formazione continua in almeno una regione o provincia autonoma. Secondo, aver adottato un modello organizzativo 231, quello sulla responsabilità amministrativa. E terzo, avere la certificazione di qualità ISO 9001, ma quella specifica per la formazione, il settore EA 37. Interessante, ma mi pare di aver capito che ci sono delle eccezioni e così. Non tutti devono avere questi tre requisiti. Esatto, brava. E questo è un punto importante. Le imprese iscritte a fondo impresa, se hanno delle strutture formative interne o collegate o di gruppo, insomma, se fanno formazione in casa, possono essere titolate per fare solo l'individuazione delle competenze dei loro dipendenti. E questo senza bisogno di soddisfare quei tre requisiti generali che dicevamo prima. Ah, capisco. Una facilitazione per la formazione interna. Sì, e la stessa eccezione vale anche per gli enti bilaterali e gli organismi paritetici, quelli che si occupano di sicurezza. Sembra una scelta per valorizzare le competenze sviluppate proprio lì, in azienda o in contesti paritetici. E fondo impresa farà dei controlli. Verificherà che questi requisiti ci siano e restino nel tempo. Assolutamente sì. Sono previste verifiche periodiche, almeno ogni tre anni. Se un ente non è più conforme o perde un requisito, scatta la sospensione della titolazione. Le attività già in corso possono finire, ma non se ne possono iniziare di nuove. Se poi le cose non si sistemano, si arriva alla revoca. È un meccanismo, diciamo, per garantire la qualità e che i fondi siano usati bene. C'è anche un dettaglio. Se un ente rilascia certificazioni basate su norme tecniche uni, deve essere accreditato da Accredia. Ok, e in pratica come funzionano questi servizi dentro un progetto formativo? Allora, i progetti finanziati dovranno definire bene gli obiettivi di apprendimento e i risultati attesi e dovranno farlo riferendosi agli standard di qualificazione del Ministero. Poi ci sarà un protocollo metodologico specifico che Fondi Impresa adotterà sentendo il Ministero. Questo protocollo spiegherà come progettare e svolgere materialmente questi servizi. Quindi delle linee guida operative? Proprio così. I controlli di Fondi Impresa sul fatto che queste regole siano rispettate rientreranno nelle normali verifiche sui piani formativi, quelle di gestione e rendicontazione. Ah, e gli enti titolati dovranno mandare dei dati a Fondi Impresa, perché poi il fondo deve fare una relazione annuale al Ministero. E alla fine di tutto il lavoratore cosa ottiene? Un pezzo di carta? Beh, più che un pezzo di carta, un'attestazione finale. La rilascia l'ente titolato. Ovviamente serve il consenso in formato del lavoratore per la privacy, GDPR eccetera. Queste attestazioni seguiranno un formato definito da Fondi Impresa che rispetterà gli standard minimi nazionali, quelli delle linee guida SNCC, Sistema Nazionale Certificazione Competenze. Saranno digitali, firmate digitalmente. Verranno conservate nel sistema di Fondi Impresa e mandate anche al Ministero per il fascicolo elettronico del lavoratore. Ah, quindi tutto digitale e tracciato. Questo è importante per l'intero operabilità dei sistemi, immagino. Eh sì, è un punto cruciale. Il flusso dei dati deve funzionare bene. Si sa già qualcosa su tempi e costi e soprattutto quando parte tutto questo nuovo sistema? Allora, per durata e costi dei servizi saranno definiti nei singoli avvisi di Fondi Impresa, sempre nei limiti fissati dal decreto ministeriale. Per le date di partenza sono scaglionate. Si inizia il 31 gennaio 2026 per gli avvisi del contosistema e poi dal 31 luglio 2026 per tutti gli altri tipi di finanziamenti di Fondi Impresa. C'è un'ultima cosa interessante nel regolamento quadro. Fondi Impresa potrà anche collaborare, fare accordi, con altri enti pubblici che hanno sistemi di certificazione, tipo le regioni o le province autonome. Ah, quindi potenziale flessibilità. Sì, potenzialmente sì. Anche se poi bisognerà vedere come funzionerà nella pratica, potrebbe aggiungere complessità. Bene, direi che il quadro generale è abbastanza chiaro. Passiamo ora al secondo documento, quello sul sistema di qualificazione 2025-2028. Questo sembra proprio la porta d'accesso per gli enti che vogliono usare i fondi del contosistema, ho capito bene? Precisamente. Questo regolamento crea un elenco dei soggetti proponenti qualificati, chi sono? Sono gli operatori che vogliono presentare e poi realizzare piani formativi finanziati con gli avvisi del contosistema. E qui ritornano alcuni prerequisiti che abbiamo già visto, eh? Cioè? L'accreditamento regionale per la formazione, la certificazione ISO 9001 nel settore EA37, il modello 231 adottato e poi la dimostrazione di essere solidi economicamente e capaci tecnicamente. Quindi fammi capire bene, dal 2026 non basterà più essere un componente accreditato in una regione per presentare progetti sul contosistema? No, esatto, non basterà più. Dal 31 gennaio 2026 servirà questa qualificazione specifica di fondo impresa. Le domande si potranno fare dal 10 novembre 2025 e il sistema dura fino a fine 2028, a meno di proroghe. Un punto importante però. Questo sistema non riguarda le aziende che usano il loro conto formazione aziendale solo per i propri dipendenti. Riguarda gli operatori esterni diciamo che propongono piani sul conto di sistema per le aziende aderenti. Ok. E una volta ottenuta questa qualificazione cosa si può fare concretamente? Si possono presentare piani formativi negli avvisi del conto di sistema. Però attenzione, ci sono dei limiti. Si può operare solo nei territori per cui si è qualificati, di solito legati all'accreditamento regionale, e si può chiedere un finanziamento massimo che ripede dalla classe d'importo ottenuta. Ci sono regole diverse per i territori? Si, un po'. Gli antiformativi puri operano dove sono accreditati. Università, istituti tecnici, ITS operano dove hanno sedi didattiche operative. Quelli specifici come ECM o trasporti solo nel loro settore, ma devono avere comunque un accreditamento regionale di base per la formazione. E la qualificazione serve solo a questo. Non si può usare per altro. E chi può chiederla? L'elenco è lo stesso degli enti titolati? In gran parte sì. Enti accreditati regionalmente, enti di coordinamento nazionali, università, istituti tecnici e ITS. Come dicevamo, ECM e trasporti devono avere anche l'accreditamento regionale base. C'è però una clausola di esclusione. Non possono qualificarsi operatori che hanno avuto, diciamo, gravi inadempienze con fondi impresa negli ultimi tre anni. Sottolinea l'importanza di un rapporto corretto col fondo. Interessante. Parliamo un attimo di queste classi d'importo. Cosa sono di preciso? Sono praticamente delle fasce. Determinano quanti soldi al massimo un ente qualificato può chiedere per un singolo avviso del conto di sistema. Si parte dalla classe A, che è 250 mila euro, e si sale, vediamo, B 500 mila, C un milione, D un milione e mezzo, E due milioni, F due milioni e mezzo, fino alla classe G che sono tre milioni di euro. Sette classi in tutto. Quindi fondi impresa valuta anche la capacità di gestire progetti di dimensioni diverse. Esatto. E c'è anche la possibilità, se l'avviso lo permette, che più enti si mettano insieme temporaneamente, in RTE, per sommare le loro qualificazioni e presentare progetti più grandi. E i consorsi stabili? I consorsi possono qualificarsi, sì, ma devono avere loro stessi tutti i requisiti. Non possono fare la somma dei requisiti dei singoli consorziati. E adesso? Arriviamo al dunque. I requisiti specifici per ottenere la qualificazione. E qui, devo dire, sono abbastanza stringenti. Immagino. Oltre a essere uno dei tipi di enti ammessi, bisogna dimostrare, primo, affidabilità e solvibilità bancaria. Secondo, aver gestito e rendi contato un certo volume di formazione per aziende negli ultimi tre anni. E questo volume minimo richiesto cresce con la classe d'importo che chiedi. Quanto cresce? Beh, si va dai 250.000 euro rendi contati per chiedere la classe A, fino ai 3 milioni rendi contati per chiedere la classe G. È un bel salto. Poi, terzo requisito, l'organico. Serve un numero minimo di dipendenti totali e un numero minimo di dipendenti a tempo indeterminato, full time. Anche questo cresce con la classe. E c'è quella cosa particolare se si opera in più regioni, vero? Sì, esatto. Se un ente opera in più regioni, deve avere altri due dipendenti a tempo indeterminato, full time, per ogni regione aggiuntiva oltre la prima. E uno di questi deve essere un responsabile di sede. Questo può pesare per chi ha una copertura nazionale. Ok, quindi requisiti finanziari di esperienza e di organico, che si fa piuttosto se sei multiregionale. Cos'altro serve? Servono poi, come già accennato, l'AISO 9001 per la formazione e A37 e il modello 231 adottato e funzionante, con l'organismo di vigilanza attivo. E infine, la novità forse più significativa, bisogna dimostrare di avere in casa delle figure professionali specifiche, qualificate, che seguono sei processi chiave. Sei processi, quali sono? Sono direzione, gestione economico-amministrativa, analisi dei fabbisogni formativi, progettazione formativa, erogazione della formazione e, appunto, il nuovo processo di individuazione, validazione e certificazione delle competenze, l'IBC. E queste figure devono avere competenze specifiche, allineate a standard nazionali, come la prassi 1.11 e il decreto ministeriale 115 del 2024. Mamma mia, sembra davvero un impianto molto strutturato, ma ci sono delle semplificazioni per alcuni, tipo università o istituti tecnici? Sì, per fortuna ci sono. Per gli enti di coordinamento nazionali basta indicare un referente esperto di IBC. Le università che hanno già l'accreditamento nazionale dell'ANVUL e gli istituti tecnici statali o gli ITS devono dimostrare principalmente il volume di attività passata e, per gli ITS, la ISO 9001 e poi indicare il referente IBC. Ah, meno male, un riconoscimento per chi ha già sistemi di qualità interni, diciamo. Sembrerebbe di sé una sorta di corsia preferenziale basata su strutture già consolidate. Passando agli aspetti pratici, per fare domanda servono dei documenti, un'autodichiarazione firmata digitalmente dal legale rappresentante e poi un'attestazione, anche questa firmata digitalmente, da un commercialista o revisore, che confermi requisiti finanziari e di volume. Ovviamente Fondo Impresa può chiedere di vedere le carte, fare verifiche. Ci sono regole precise per calcolare i dipendenti. I part-time contano pro quota, se hai il personale distaccato da altre aziende puoi includerlo, ma il punto che, secondo me, è davvero innovativo è questo, l'obbligo di aggiornamento professionale continuo annuale per le figure responsabili dei sei processi chiave. Aggiornamento continuo annuale? Ma come si fa a dimostrarlo? E che succede se uno non lo fa? Bella domanda. Si dimostra con attestati specifici, conformi alla legge 4 del 2013 sulle professioni non regolamentate, oppure con certificazioni personali basate sullo standard ISO 17024. Questi attestati o certificati devono essere rilasciati da organismi riconosciuti e devono confermare le competenze secondo gli standard richiesti UNIP DR 116, DM 115. Fondimpresa pubblicherà un elenco di chi può rilasciare questi attestati validi. E la gestione? Come avviene? Tutto tramite la piattaforma online di Fondimpresa. Sarà lì che si caricheranno o si verificheranno queste attestazioni. E se non si fa l'aggiornamento, beh, è una delle cause che portano alla sospensione dalla qualificazione. Ah, e c'è un'altra regola interessante sul numero di figure. Per le classi di importo più basse, da A a D, una persona può coprire più ruoli, ma servono comunque almeno 4 persone diverse. Per le classi più alte, E, F e G, invece serve una persona dedicata per ciascuno dei 6 processi. Minimo 6 persone distinte. Quindi più grande il progetto potenziale, più strutturata deve essere l'organizzazione interna. Esattamente. E una stessa persona fisica non può essere indicata come responsabile per più enti qualificati diversi. E la procedura di domanda com'è? Si fa tutto online? Quanto tempo ci vuole per la risposta? Sì, tutto esclusivamente online sulla piattaforma PSP di Fondimpresa. Si parte dal 10 novembre 2025. Si compilano i moduli, si caricano i documenti firmati digitalmente, l'autodichiarazione del legale rappresentante e l'attestazione del revisore. Fondimpresa ha un minimo di 45 giorni per valutare. Può chiedere chiarimenti o integrazioni. La decisione finale è del direttore generale. E poi l'elenco degli enti qualificati sarà pubblicato sul sito web. Una volta che hai ottenuto la qualificazione, però, non è finita lì. Ci sono degli obblighi continui. Ah sì? Tipo? Devi comunicare subito la Fondimpresa se cambia qualcosa sui requisiti fondamentali, ad esempio se perdi l'accreditamento regionale o se ci sono modifiche al modello 231 o problemi con l'ISO 9001. Se non lo comunichi, rischi la sospensione. E poi Fondimpresa farà dei controlli a campione per vedere se mantieni tutto in regola nel tempo. Dopo sei mesi che sei qualificato, puoi anche chiedere un upgrade, diciamo, estendere la qualificazione ad altri territori o a classi di importo superiori. E se invece le cose vanno male? Cosa può succedere? Ci sono due livelli di sanzioni, diciamo, la sospensione e l'annullamento. La sospensione scatta se perdi un requisito, o non comunichi le variazioni, o non fai l'aggiornamento annuale delle figure professionali, o se l'ISO non è più valida. Quando sei sospeso, non puoi presentare nuovi piani formativi. Capito. E l'annullamento? L'annullamento è per cose più gravi. Se usi la qualifica in modo improprio, se hai fatto dichiarazioni false per ottenerla, se hai gravi problemi nella gestione dei piani finanziati, tipo ritardi ingiustificati, o se violi il codice etico di fondimpresa. C'è un dettaglio, se la sospensione per mancato aggiornamento professionale dura più di 12 mesi, vieni proprio cancellato dall'elenco. Il regolamento poi dedica un articolo alla privacy spiegando come useranno i dati dei referenti e un altro che richiama l'obbligo per gli enti di conoscere e rispettare il codice etico e il modello 231 di fondimpresa, appunto sospensione o annullamento. E infine dice che tutta questa normativa sarà pubblicata in gazzetta ufficiale e sul sito di fondimpresa. Perfetto. Allora proviamo a riassumere proprio i passi pratici per un ente che vuole qualificarsi, prendendo spunto dalle istruzioni che hanno pubblicato. Cosa deve fare in concreto? Allora, la domanda si fa solo online sulla piattaforma PSP di fondimpresa. Servono le credenziali o bisogna richiederle? Si parte, come detto, il 10 novembre 2025. Dentro la piattaforma, prima cosa, compilare o aggiornare l'anagrafica dell'ente. Poi si va nella sezione titolazione, che qui però significa qualificazione, e si inserisce il tipo di soggetto, la classe d'importo che si vuole chiedere e si salva. Questo genera un codice identificativo. Dopodiché si inseriscono tutti i dati sui requisiti, quelli finanziari, l'organico, le figure professionali, eccetera. E i documenti? Si carica il pdf del modello 1, quello firmato digitalmente dal revisore. Poi si fa la chiusura della domanda. Questo genera l'allegato 1, l'autodichiarazione. Questo allegato 1 va scaricato, fatto firmare digitalmente dal legale rappresentante e poi ricaricato sulla piattaforma. Ultimo passo, cliccare invia e scaricare la ricevuta. Attenzione, le istruzioni dicono che se riapri la domanda dopo averla chiusa, i pdf che avevi caricato non sono più validi e li devi ricaricare. Un dettaglio tecnico da tenere a mente. E mi sembra che le istruzioni chiariscano anche quella faccenda della prova dell'aggiornamento continuo delle figure professionali, vero? Si, confermano proprio quello che dicevamo. La verifica di questo requisito si gestirà solo tramite la piattaforma PSP. Saranno le associazioni professionali o gli organismi di certificazione quelli che Fondimpresa inserirà in un elenco apposito a comunicare direttamente alla piattaforma i dati sulla validità degli attestati. Quindi sia lente che Fondimpresa potranno vedere lì, in tempo reale, se i responsabili dei processi sono in regola con l'aggiornamento annuale. Un sistema molto centralizzato e digitale per monitorare la competenza. Bene, piano piano le somme. Mi sembra chiaro che Fondimpresa, su input ministeriale, stia mettendo in piedi un sistema decisamente più articolato, più standardizzato, sia per gestire il riconoscimento delle competenze, sia per regolare l'accesso ai fondi del conto di sistema. Per gli enti di formazione che lavorano o vogliono lavorare con questi fondi si apre un percorso di qualificazione bello impegnativo. Requisiti precisi, finanziari, di esperienza, di organico soprattutto. Se lavori in più regioni, poi le certificazioni di qualità, i modelli etici e questa novità delle figure professionali specifiche con formazione continua obbligatoria. Insomma, serve molta attenzione ai dettagli, bisogna saper usare le procedure online e c'è un impegno costante da mantenere. Esatto, e perché questo dovrebbe interessare chi ci ascolta? Beh, l'obiettivo, almeno quello dichiarato, è aumentare la standardizzazione, la garanzia di qualità nella formazione finanziata con i fondi interprofessionali. Per le imprese questo potrebbe tradursi in un riconoscimento più chiaro, magari più omogeneo a livello nazionale, delle competenze che i loro dipendenti acquisiscono. Per gli enti di formazione, certo, la sticella si alza, la sfida è più alta, ma ottenere questa qualificazione potrebbe diventare anche un segno di riconoscimento, di legittimità sul mercato. E se guardiamo un po' più in là, tutto questo si collega agli sforzi nazionali, quelli del Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze, l'SNCC, per rendere le competenze più trasparenti, più spendibili in tutta Italia. Certo, e per chiudere vorrei lasciare una riflessione un po' aperta, che nasce da queste nuove regole, ma che i documenti non affrontano direttamente. Visti questi requisiti così dettagliati, penso soprattutto a quelli sull'organico minimo per regione o alle figure professionali con aggiornamento continuo e certificato, non è che questo nuovo sistema di qualificazione finirà, magari involontariamente, per favorire soprattutto le grandi organizzazioni formative? Quelle già molto strutturate, consolidate? C'è il rischio che si creino delle barriere un po' troppo alte per le realtà più piccole? Magari quelle molto radicate sul territorio o particolarmente innovative, ma con meno spalle larghe in termini di risorse? Oppure le eccezioni che abbiamo visto, tipo la possibilità per le aziende di gestire l'individuazione interna o il ruolo confermato degli enti bilaterali, basteranno a mantenere un ecosistema della formazione finanziata ancora vario, dinamico? Sarà davvero interessante osservare cosa succederà sul campo quando il sistema entrerà a pieno regime dal 2020. Grazie per aver ascoltato questo episodio di I Podcast di Sinanto. Vuoi approfondire altri temi chiavi per la formazione? Scopri gli episodi dedicati al conto formazione-fondo-impresa e al nuovo accordo Stato-Regioni sulla sicurezza. Seguici su Linkedin e su Spotify per non perdere i prossimi episodi. Nuove prospettive, nuovi strumenti, sempre con Sinanto. Alla prossima! Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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