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Il Santo del giorno - 22 febbraio Santa Margherita da Cortona

Il Santo del giorno - 22 febbraio Santa Margherita da Cortona

Giuseppe Cappello

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State ascoltando Radio Colbe. Carissimi amici ascoltatori di Radio Colbe, vi ricordo che la nostra emissione radiofonica comunitaria, è gestita dai frati minori conventuali della provincia religiosa di Napoli. Trasmette dagli studi del convento Sant'Antonio in Melfi, provincia di Potenza. Vi invitiamo ora a seguire la rubrica, Il Santo del Giorno, programma a cura di, Swarmiriam Castelli. Oggi si festeggia Santa Margherita da Cortona, la fondatrice delle poverelle vissuta nel XIII secolo. È la peccatrice pentita che per molti divenne messaggera di fede. Era figlia di genitori coloni di Laviano, di Castiglione del Lago, a pochi chilometri dal lago Trasimeno. L'avevano chiamata Margherita, un nome frequentissimo in tutti i tempi tra le donne, uno dei più belli per il suo significato. Infatti è anche il nome di un fiore, un fiore modesto e gentile, che in origine, in greco come in latino, significava perla. Giovane, bella e orfana, a soli 16 anni si avverò per lei il sogno e incontrò il suo cavaliere, un giovane nobile di Montepulciano, di nome Arsenio. Così Margherita ebbe modo di partecipare alla vita della nobiltà senza farne parte. Suo padre si era risposato con una donna che si mostrò molto gelosa verso di lei. Perciò Margherita, incurante delle critiche della gente, molto scandalizzata dal fatto, ha convissuto con Arsenio, dal quale ebbe un figlio. Dopo nove anni di convivenza il suo compagno venne assassinato, forse durante una delle tante risse tra Guelfi e Ghibellini, le due fazioni opposte presenti nella zona o per una resa di conti con un rivale. Nel terribile impatto con l'assurdità della morte scoprì la vertigine del nulla, la vertigine dell'esistenza e si rivolge a Dio. E come prima aveva cercato se stessa nell'amore e negli ideali di corte, Margherita dopo si dedicò alla totale ricerca di una nuova Margherita in Dio. Iniziò così la conversione di questa santa che lasciò il castello di Montepulciano e portando con sé il figlio tornò a bussare alla casa paterna che per lei non si aprì, non si schiuse. Margherita rimase sola e senza nemmeno il minimo necessario per la sopravvivenza. Si recò a Cortona dove venne accolta da due nobili donne le quali, oltre che offrire a lei l'ospitalità e il lavoro, la misero in contatto con i frati francescani. Margherita prestava la sua assistenza alle nobili della città di Cortona nel periodo del parto e nel contempo sotto la guida spirituale dei francescani ha iniziato un percorso di mortificazione e preghiera, un percorso di umiltà, di sacrificio e di dedizione al prossimo. Si racconta che Margherita si sottoponesse a durissime penitenze dormendo su rigide tavole o sulla nuda terra. Si flagellava e digiunava fino alla soppressione totale del nutrimento. Alcune persone date le eccessive penitenze dubitavano della sincerità del suo pentimento e lei ed i suoi amici non sfuggirono a calugnosi pettegoletti. Anche gli stessi francescani di Cortona, da un lato gelosi della Santa, si erano mostrati spesso diffidenti per le scelte eccessive e incomprensibili di Margherita che aveva lottato per 25 anni contro la sua bellezza e il suo attaccamento al mondo, infliggendosi durissime penitenze che la mantennero fino alla fine fedele a se stessa e a Dio e alla Chiesa. Completamente trasformata nel suo intimo, trasformata interiormente, fondò a Cortona l'ordine delle poverelle e costruì l'ospedale di Santa Maria della Misericordia, un ospedale tuttora esistente per ospitare i tanti poveri e i malati che si rivolgevano a lei per essere curati e per essere assistiti. A Cortona condusse una vita di stenti e aveva come casa dapprima una cella, una celletta accanto alla Chiesa di San Francesco e poi una nuova cella situata accanto alla Chiesa di San Basilio, all'epoca distrutta e che lei stessa fece ricostruire. Questo fa pensare a San Francesco. All'ospedale giungevano numerosi feriti provocati dalle frequenti guerre, guerre tra Arezzo e Cortona e Margherita, che conosceva bene le situazioni, a tutti dava soccorso e conforto. Le sue preghiere e il suo consiglio ottenevano molte conversioni e il suo confessore frate Giunta raccolse da lei molte comunicazioni spirituali. Per la sua Cortona ottenne più volte pace dal suo terribile vescovo guerriero, riproverandolo e minacciandolo con la durezza di chi si sente investita da Dio, di una missione. Quando morì a Cortona, la sua città, dopo aver trascorso gli ultimi anni in quasi completo isolamento, la gente la volle rivestita di porpora e in seguito costruì per lei un santuario appunto a lei dedicato. Si dice che la santa da Cortona, secondo quanto aveva promesso, andrebbe a visitare in purgatorio tutti coloro che prima di morire l'avrebbero invocata. Si invoca santa Margherita da Cortona contro gli ossiuri, cioè i vari parassiti dei bambini e contro le varie forme di devianza giovanile. E allora noi nel giorno di santa Margherita da Cortona ci rivolgiamo a Dio con la seguente preghiera. Signore Gesù Cristo, Tu sei la verità. Illuminaci, Ti preghiamo con la grazia del Tuo Spirito, perché possiamo credere all'amore che è apparso in Te fra di noi e possiamo su di esso rischiare la verità della vita. Tu sei la via. Guidaci e invochiamo per i sentieri lungo i quali Tu, Re, Servo, per amore, ci hai preceduto e ci accompagni nella grazia dello Spirito verso la casa del Padre. Tu sei la vita. Dalla Tua morte fu vinta la morte. Dalla Tua risurrezione è nata la vita nuova dell'universo riconciliato con Dio. Donaci di vivere per Te e di morire per Te, perché per la forza del Santo Consolatore possiamo un giorno gloriarci della Tua vita senza tramonto. Amen. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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