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www.redigio.it e la storia continua L'inaugurazione dello storico teatro. Singolare vicenda nel 1927 per dare un teatro legnano. L'inaugurazione dello storico teatro. Il cinema teatro legnano, il primo nel suo genere veramente completo dopo le sale Carroccio, Ratti e Cinema Italia che non avevano però un parco scenico e un'attrezzatura adeguati e moderni fu inaugurato nel gennaio del 1929 in piazza 4 Novembre. I lavori dell'intera opera erano stati completati a tempo di record in sei mesi. Il biglietto di invito per l'inaugurazione era accompagnato da un libricino con tutte le caratteristiche le fotografie dell'edificio esterno e dell'interno nonché i nomi dei realizzatori di questo cinema teatro. Il progetto era stato affidato all'ingegnere Ettore Alemanni di Legnano e la costruzione all'impresa Edile Castiglioni e Carimati di Bostarcizio. La parte decorativa fu opera dell'impresa dei fratelli Guidi. In origine la sala di platea era lunga 30 metri e larga 16 con una capacità di 1100 spettatori mentre la balconata e otto palchi potevano accoglierne altri 300. Il parco scenico aveva l'apertura di boccascena di 10 metri di lunghezza e 8 di altezza. Sotto la ribalta, il golfo mistico per l'orchestra, aveva la capienza di 35 orchestrali. Tra le più memorabili rappresentazioni teatrale a Legnano ricordiamo nel 1941 la commedia La morte di Cesare. Autore e poeta e giornalista legnanese Guido Piero Conti interpretata dall'allora nascente compagnia di Renato Rachel e la rivista Un Dì nacque Legnarello, preludio del Buon di Musassi, spettacolo che Emilio Usseglio assunse l'iniziativa di far uscire dall'oratorio della parrocchia del Redentore dove aveva avuto il suo debutto nel 1949. In questo teatro riuscì a tenere diverse esibizioni il maestro e il compositore Francesco Paolo Neglia 1874-1932 che lo scelse come sede di una scuola di musica. Singolare vicenda nel 1927 per dare un teatro a Legnano La storia di dotare Legnano di un teatro svela un'incredibile retroscena. Già negli anni 20 il senatore Antonio Bernocchi aveva offerto alla città la possibilità di avere un teatro mettendo a disposizione dell'amministrazione comunale 5 milioni di lire, somma per l'epoca già ragguardevole e un terreno in via verso Nesussano. Ma il giornale locale, la voce del popolo, iniziò una polemica nei toni arcesi. Perché sprecare tanti soldi per un luogo di divertimento? Serviva ben altro, case e scuole. Il senatore Bernocchi si sentì offeso da quegli attacchi ingenerosi e dirottò altrove quel che aveva deciso di spendere. I 5 milioni andarono così a Comunia di Milano per realizzare un palazzo dell'arte, la futura triennale. Il senatore, scomparso nel 1930, non vide realizzata l'opera ma i fratelli Michele e Andrea aggiunsero altro denaro e diedero vita alla fondazione Bernocchi che realizzò il palazzo nel 1933. L'edificio è andato poi a Comunia di Milano, con la clausa che restasse a permanente disposizione della triennale. Ciò che non era riuscito dunque a un grande pioniere dell'industria cottoniera dare a Legnano un teatro, a distanza di oltre 70 anni, è stato ottenuto da una tenace e generosa donna che ha voluto legare il nome del marito Talisio a un'opera di cultura, un teatro. Unica cosa, tuttavia, ha comune due personaggi, Antonio Bernocchi e Talisio Tirinnanzi. Entrambi avevano già donato una scuola alla città, l'istituto professionale, l'uno, e l'istituto Tirinnanzi, l'altro. Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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