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This transcription provides information about the history and architecture of the Sanctuary of Madonna delle Grazie in Legnano. It mentions that the church was built after an image of the Virgin Mary spoke to two deaf-mute children. The construction of the church took 40 years and involved multiple architects. The church became a popular pilgrimage site, attracting worshippers from all over Lombardy. The current structure of the church was completed in 1650, following various changes in the original design. The church contains valuable artworks, including paintings and frescoes, by renowned artists. The exterior of the church features 15 chapels dedicated to the Rosary, which are in need of maintenance. The church recently underwent a total restoration, restoring its splendor and significance to the city's history and traditions. Dalla capelletta del quindicesimo secolo al santuario della Madonna delle Grazie di Legnano. C'è un'immagine della Vergine che parlò ai due bimbi sordomuti, ma ci volero 40 anni e 5 architetti per edificare questa nuova chiesa. Gli anziani legnanesi ricordano ancora quando in fondo all'attuale ricorso Magenta, lì era un gruppo di case contaline, abbattute alla fine degli anni Trenta, e situate a fianco dell'area in cui sorse l'edificio scolastico Bonvesin della Riva. Da esse si dipartiva una strada che attraverso via Ponte di Sotto raggiungeva il castello e quindi i mulini lungo l'olona. Precisamente all'angolo formato dalla strada e la sponda di un'ansa del fiume sorgeva nel sedicesimo secolo una capelletta sulla cui facciata durante la peste del 1575 era stata dipinta una fresco della Madonna col bambino San Rocco e San Sebastiano come a protezione del paese dal terribile morbo. La tradizione popolare narra che verso il 1600 due bambini sordomuti, figli però di un ricco proprietario dei mulini, si erano riparati durante un temporale sotto il piccolo tetto a protezione dell'ingresso dell'edicola sacra. Con grande stupore dei bimbi l'effigie della Madonna si materializzò e presa a parlare dicendo loro dite a vostro padre, che ha i mezzi per farlo, di costruire qui un portichetto così voi potete ripararvi meglio. Madonna sapeva le sue cose. Tornate a casa i due ragazzi sordomuti parlarono per riferire l'ambasciata. Parlarono sì ma con grande stupore dei genitori e dei vicini che gridarono al miracolo. Fu così che anche sulla rinomanza del prodigio furono raccolte in paese consistenti contribuzioni e invece di un portichetto fu costruita una chiesetta che però risultò subito piccola per la grande affluenza dei fedeli che accorrevano da tutta la Lombardia e in pellegrinaggio per venerare l'effigie della Vergine. Da qui l'idea di realizzare un santuario dedicato appunto alla Madonna delle Grazie. C'è da dire che in quel periodo Legnano era tesa ad erigere monumenti e chiese per preparare il riscatto da parabiago della prepositura il che avvenne nel 1584. Mentre il fervore per le grandi opere proseguiva anche dopo questo evento nel 1610 con il beneplacido del Cardinal Federico Borromeo fu avviata la realizzazione del nuovo santuario e lo stesso cardinale incaricò della progettazione l'architetto Antonio Parea di Novara. Questi come prima soluzione disegnò un edificio a pianta ottagonale ricavato tagliando gli angoli di un quadrato. Come copertura progetto c'era una grande volta a spicchi piani e disuguali sui spiccoli dell'ottagono, spicchi che avrebbero dovuto riunirsi in una grande lanterna pure ottagonale al centro di una vasta cupola. Sei grandi colonne dovevano reggere un imponente baldacchino al centro del tempio. I lignanesi però, temendo di non poter realizzare una così complicata struttura, dettero via i lavori per un edificio totalmente differente impostandolo come semplice quadrato 9 per 9 metri. La sacristia a sinistra e nell'altro lato un grande ambiente sotterraneo che successivamente accolse le fondazioni per il campanile. Purtroppo però la cappella maggiore, a volta circolare in mattoni, crollò e dopo varie vicissitudini riprese progetto dell'architetto Parea che suggerì di continuare i lavori creando una costruzione a croce in cui la navata centrale fosse affiancata, dopo il transetto, da due navate laterali. Uno strano pasticcio, insomma, in quanto Parea tentava di riportare a navata centrale una chiesa che i lignanesi avevano già tracciato con fondazioni per quattro cappelle laterali in modo da formare una pianta a croce greca. Si arrivò così al 1649 quando intervenne l'ingegnere Francesco Maria Ricchini, già autore della chiesa della Madonnina sul Sempione, che trasformò il progetto nell'attuale struttura della chiesa, una navata centrale con tre cappellette per parte. I lavori furono portati a termine nel 1650 dall'architetto Barcadi di Gemme, che abbinò l'effetto della chiesa a navata unica con cappelle laterali. La pianta e la struttura sono del tutto simili alla chiesa del Gesù in Roma del Vignola del 1568, alla quale l'architetto Barca evidentemente si ispirò. Nella facciata venne sistemato un imponente portico sorretto da due colonne, della quale però non è rimasta traccia, in quanto nel 1873 fu abbattuto per dare un completo rifacimento alla facciata rovinata dall'umidità e anche dal tempo. Nel 1936 la facciata incotto, ormai deteriorata, venne ripristinata in marmo travertino di siena e fu proprio in quest'occasione che si pensò di ricreare un piccolo portico sorretto da due colonne che richiamasse il portichetto nella primitiva chiesina su quale era ritratta la Madonna, quella che aveva parlato i due ragazzi sordomuti. Questa chiesa è rinomata anche per le opere d'arte, di insigni pittori, affrescatori che si trovano all'interno. Infatti nell'imponente altare a strutture e linee in parti dipinte e in parti dorate, che è una composizione probabilmente studiata dai pittori zampugnani nella prima metà del XVII secolo, spicca al centro l'antico affresco La Vergine, dell'antica capelletta di autori gnoto dal gusto quattrocentesco, anche se eseguito in epoca successiva. Quando il 29 ottobre del 1617 fu traslocata questa miracolosa immagine, racconta che nelle sue memorie per vostro polso, due operai incaricati di compiere tale lavoro ebbero una miracolosa visione di Angelo. L'altare è completato da due tele a olio di Francesco Lampugnani, raffiguranti in basso l'annunciazione e nella parte superiore la visitazione di Maria Vergine. Nel presbiterio sono collocati due pregevoli dipinti del pittore Legnani, detto il Legnanino, provenienti dalla chiesa dell'Amazonina. Pregevoli anche gli affreschi del professor Bacchetta di Crema, di cui è notevole l'assunzione. Lo stesso artista eseguì anche la decorazione nella cupola dell'ascensione di Maria Vergine. Il figlio del pittore nel 1910 restaurò alcuni lavori del padre, affrescando nell'occasione anche le due cappelle rispettivamente vicino alla sacristia campanile, dedicate a San Gaetano e a San Giovanni Bosco. Nella cappella centrale di destra vi sono i dipinti più antichi, riferenti all'inizio del Settecento. Sopra l'altare è posta una grande tela, pure settecentesca, di autore ignoto, rappresentante Sant'Antonio Abate, al quale è dedicata la cappella stessa. Sulle pareti laterali altre due tele raffigurano scene della vita del santo. Sul lato opposto l'altra cappella, dedicata a San Mauro, in onore al quale il 15 di gennaio di tutti gli anni si celebra la festa, è all'esterno del santuario e si disponevano all'esterno del santuario i tradizionali venditori di firuni di castagne. Le prime due cappelle all'ingresso hanno invece pregevoli affreschi dei fratelli Mosè ed Eliaturri, eseguiti nel 1893. Gli stucchi sono di Eliaturri, la decorazione a frutti e fiori di un altro Turri, il pittore di ieri. In quella di destra vi è un quadro raffigurante San Francesco Saverio, opera di Biagio Bellotti nel 1790. La cappella di sinistra, invece, è dedicata a Sant'Anna, ritrata in tre tele, tutte opere di Mosè e Eliaturri. Particolarmente pregevole è il soffitto di questa cappella, lavorato a stucchi ed incastri, sempre di Eliaturri. Da ricordare è anche la via Crucis, dipinta da Beniamino Turri, e i palliotti dell'altare, dipinti dal pittore Darlino Führer. All'esterno della chiesa, metta di antiche processioni e solenni celebrazioni, esistono le 15 cappelle del Rosario, rifatte dal pittore Gerhard Santurri nel 1927, in mosaici eseguiti sui cartoni originali, cappelle che richiederebbero ancora una massiccia manutenzione straordinaria. La chiesa della Madonna delle Grazie è stata, invece, recentemente interessata a un totale restauro. I lavori sono stati ultimati lo scorso anno, che ha ridato splendore e ricchezza a questo santuario, al quale sono legate parte della storia e delle tradizioni cittadine, e che ha visto in passato migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte della Lombardia.