Details
Nothing to say, yet
Nothing to say, yet
A plaque has been placed in the town hall to remember Garibaldi's visit to Regnano. It was restored and placed in the hallway on the first floor. It commemorates Garibaldi's visit on June 16, 1862, where he gave a speech about erecting a monument to commemorate the victory of 1176. The plaque was unveiled in 1882, 20 years after Garibaldi's visit. The famous Butti statue was inaugurated in 1900. The plaque was removed in the 1970s when the mayor's house was demolished. Garibaldi also had connections to Legnano, as he was made honorary president of the shooting society in 1879. The people of Legnano actively participated in the fight for Italian unification and were involved in the popular uprisings against repression in 1898. There are also records of Legnano soldiers who fought in the wars of the Risorgimento. E' stata collocata in municipio da rapide che ricorda la visita di Garibaldi in Regnano. Due episodi che legano l'eroe dei due mondi alla nostra città. Una storica rapide è stata recuperata, restaurata e collocata in municipio, questo per l'iniziativa dell'assessore della cultura Renato Besana che ora fa bella mostra nel corridoio del primo piano, alla sinistra dell'ingresso dell'ufficio dell'ex sindaco Marco Turri. Si tratta di una lapide con la quale si vuole ricordare la data del 16 giugno del 1862, giorno in cui Giuseppe Garibaldi visitò Regnano. Ospite della casa allora e che era di proprietà di Bernardo Bossi, che è stato un ex sindaco del comune dal 1875 al 1877, e in un discorso rivolto agli indianesi dal balcone proprio di quell'edificio, che sorgeva nell'attuale corso Garibaldi all'angolo con via Crispi, e lasciò per primo l'idea della erezione di un monumento a ricordo della vittoria del 1176. Qual giorno Garibaldi era accompagnato dai figli patrioti Giuseppe Missori e dai fratelli Enrico e Benedetto Cairoli, quest'ultimo Benedetto Cairoli fu il futuro presidente del consiglio, dei figli di Adelaide, che era una grande amica della legnanese Esther Cutica, eroina del risorgimento. La donna era madre di Renato Cutica, Esther Cutica, garibaldino dell'esercito dei mille, che poi divenne ingegnere capo del comune di Regnano. Il 31 agosto dello stesso anno in cui Garibaldi visitò Regnano, in segno dell'omaggio all'eroe dei due mondi, il consiglio comunale decideva di sostituire alla denominazione della via, che il nome della via era Contrada Maggiore, il nome di Corsia Garibaldi, oggi Corso Garibaldi. Ma prima che fosse collocata una rapide a ricordo di quella visita, bisognerà aspettare vent'anni e altri diciotto ancora per mettere in pratica il suggerimento del generale, che era quello di dare un monumento alla battaglia di Regnano. La famosa statua del Butti, infatti, fu inaugurata il 29 giugno del 1900, ma tornando alla lapide che è ora di nuovo esposta al pubblico a Palazzo Valinverni, nella cui testata figura un basso rilievo bronzeo e si vede l'effigie dell'eroe, essa è opera dello scultore Spertini, Colonnetti. Nell'epigrafe, assai modesta, dettata dalla dottor Stefano Colonnetti, si legge al magnanimo patriota Giuseppe Garibaldi che il 16 giugno 1862 in questa casa si soffermò. A lui, vincitore di Marsala, eroe incomparabile, i legnanesi posero. Per curiosità notiamo che la rapide, che è costata 100 lire e fu inaugurata il 24 settembre 1882, cioè vent'anni dopo la visita di Garibaldi. La rapide era stata rimossa alla fine degli anni 70, quando l'ex casa del sindaco Bossi fu demolita per lasciar posto a un nuovo edificio, sede della banca di Legnano. Una targa in marmo era poi stata collocata dall'istituto di credito sul muro del nuovo edificio, per ricordare che dal balcone della precedente casa abbattuta, Garibaldi lanciò il suo proclama ai legnanesi. A far maturare l'iniziativa della prima e originale rapide contribuì anche un altro episodio che vede Giuseppe Garibaldi protagonista a Legnano. Nel gennaio del 1879 il generale accettava la nomina a presidente onorario della Società di tiro a segno, indirizzando a questo soddisfio una lettera autografa. I legnanesi non dimenticarono l'incitamento di Garibaldi, dando il loro notevole contributo alle sommosse popolari del 1898 contro le repressioni del generale Fiorenzo Bava Beccaris. Del resto avevano già preso parte attiva alla lotta per l'unificazione dell'Italia nei moti insoluzionali che erebbero anche tra gli eroi già ricordata Esther Martini Cutica, incarcerata per la partecipazione al moto del Piolti dei Bianchi. La patriottica donna legnanese restò prigioniera degli austriaci che in vano tentarono di carpigli i nomi degli altri patrioti. Liberata dopo quattro anni di prigione, morì nella nostra città nell'aprile del 1898. In precedenza anche il legnanese dottor Saul Levanfi era stato imprigionato per aver preso parte attiva ai moti del 1848. Oltre a Renato Cutica, che aveva solo 18 anni quando si unì volontario alla spedizione del Mille, sono otto i militari legnanesi iscritti fra i combattenti delle guerre del Risorgimento, iscritti nel registro del Museo del Risorgimento di Milano. E al Museo Occipico di Legnano è conservata una divisa di Garibaldino, trovata in un'abitazione appartenuta a un legnanese di cui però non si conosce il nome, ma probabilmente era uno degli otto combattenti del Risorgimento. Questi otto sono Antonio Pietro Clementi di Giulio, Giovanni Glori, Gregorio Lupo di Antonio, Luigi Mereghetti di Carlo, Michele Monticelli di Giuseppe, Giuseppe Zanaboldo di Giovanni, Angelo Vignati di Antonio, Luigi Maria Zerbone di Alessandro. E non mancarono neppure gli arruolamenti tra le camicie rosse dei cacciatori delle Alpi, che con il generale Garibaldi in testa nel 1859 occuparono Varese, sconfiggendo gli austriaci a Sanfermo e a Camerlata e poi a Como. Tra i 3.000 garibaldini che respinsero gli 8.000 austriaci comandati dal generale Urban nella battaglia di Sanfermo nel Comasco, combatte e morì il legnanese Luigi Fazzini, che è da annoverare tra i primi martiri del nostro Risorgimento. E Giuseppe Garibaldi dovrebbe certamente considerare e apprezzare questo contributo di Legnano alla comune causa, se due anni dopo la vittoriosa missione in Ficilia vuole venire in visita alla nostra città, a Legnano.