Details
Nothing to say, yet
Nothing to say, yet
Barbara Melzi was born in 1825 into a noble family and joined the Canossian convent in Milan. Due to political events, she had to leave the convent and returned to her family. However, she remained committed to her religious vocation and started her charitable and teaching work in Legnano. Her father, Count Francesco, established a foundation for her in Legnanello. The Melzi Institute expanded to Tradate, where Barbara was given more assets. After Barbara's death in 1899, the spiritual and material legacy was carried on by other leaders. Barbara was known for her poetry and her collection of valuable art and manuscripts. Barbara Melzi, 1825-1899 Figlia del Conte Francesco Melzi di Arini, nobile di antica casata e di Isabella Salazar, entrò come novice a Canossiana nel convento di San Michele alla chiesa a Milano. Ma nel 1848, prima dell'arrivo a Milano dall'esercito piemontese, inviterata dopo Custoza, le novizie e con esse Barbara furono rinviate alle rispettive famiglie. La sua vocazione religiosa era molto solida e Barbara Melzi, che nel 1849 aveva preso i voti di professione religiosa, cominciò a svolgere a Legnano la sua opera di carità e di insegnamento. Il padre, Conte Francesco, per tenere la figlia a lui vicina, decise di realizzare una fondazione a Legnanello, dove donna Barbara potesse proseguire la sua vocazione di educatrice in conformità alle regole delle canossiane di via chiusa. Ottenuta l'approvazione dell'autorità ecclesiastica, il conte Melzi, il 1° agosto del 1853, fece un atto di donazione di tutti i suoi beni a favore della casa canossiana di Milano, che già aveva aperto a Legnanello una filiale, a condizione che venisse resa indipendente con l'istituzione dell'opera Melzi. Il 3 aprile del 1854, l'ancivesco di Milano Bartolomeo Carlo e dei Conti Romelli concesse la inamovibilità della casa di Legnano di donna Barbara e la indipendenza della casa stessa da quella di Milano e di altre fuori di Milano. L'opera Melzi si estese poi da Legnarello a Tradate, dove il conte Melzi aveva lasciato altri beni alla figlia. L'istituto dell'opera Barbara Melzi si ingrandì, sviluppando l'insegnamento privato femminile, con particolare attenzione per il magisterio elementare ed asilo. Morta da Melzi il 13 dicembre del 1899, l'eredità spirituale e materiale passò a madre Gaetana Adamoli e alla sua morte di questa nel 1902, il cardinale Andrea Ferrari, ancivesco di Milano, nominò madre Giulia Amigazzi nuova superiora, alla quale nel 1942 successe madre Giuditta Baio, attiva e fedele continuatrice dell'opera Melzi. Barbara Melzi, dotata di profonda cultura umanistica, ha lasciato oltre a memoria autografe delicate poesie, derate da una profonda malinconia. La stessa arricchì anche la preziosa raccolta paterna di quadri, edizioni rare, manuscritti, monete e medaglie. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org