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Transcription

The transcription talks about the celebration in Milan after the victory of Legnano over the Imperial Forces. It mentions the history of Milan's struggles for independence and the destruction it faced in the past. There is concern that Milan may use the victory to establish its dominance over the Lombard League. The transcription also mentions the discovery of a sculpture representing Empress Beatrice, the wife of Emperor Barbarossa, and the birth of the Lombard League. The League aimed to define the powers of the emperor and the autonomy of the cities. Siamo collegati con Milano dove la notizia della vittoria di Legnano ha prodotto un tripudio indescrivibile. Questa clamorosa vittoria ha ripagato i milanesi di lunghi anni di sofferenza e di frustrazione. La gente è scesa nelle strade, sono stati organizzati cortei e fiaccolate, le campane suonano a festa e le chiese sono affollate di fedeli, ma è col servizio della nostra redazione milanese. La vittoria della Lega sulle Forze Imperiali segna la fine di un incubo per la città, impegnata da 18 anni a difendere la propria indipendenza dalle mire egemoniche del Barbarossa. Già nel 1158, 18 anni fa, l'imperatore cinse ed assedia Milano. Vinta dalla carestia, la città si arrise e l'imperatore obbligò i milanesi a fare atto di sottomissione incinocchiandosi ai suoi piedi. Quattro anni dopo, nel 1162, Milano fu nuovamente assediata per sette mesi dalle Forze Imperiali e dovette cedere ancora una volta per fame. Dopo la resa, l'imperatore decise di distruggere Milano. Gli unici edifici rispettati dai demolitori furono le chiese. Gli abitanti furono costretti ad abbandonare la città e a disperdersi verso i quattro punti cardinali. A compiere l'opera di distruzione ordinata dall'imperatore furono purtroppo altri italiani, abitanti di altri comuni lombardi, che mal sopportavano il progressivo sviluppo politico ed economico di Milano. A demolire il quartiere di Porta Orientale furono i Lodigiani, ai Cremonesi fu riservata Porta Romana, ai cittadini di Pavia Porta Ticiniso, ai Novaresi Porta Vercellina, ai Comasti Porta Comacina, agli abitanti del Serpio e della Matesana Toccò Porta Vercellina. Le ragioni per cui in un primo tempo molti comuni lombardi erano ostili a Milano e favorevoli all'imperatore sono di origine economica. D'altra parte è noto che fu proprio Lodi a chiamare per la prima volta in Italia l'imperatore Federico. Lodi infatti faceva concorrenza a Milano su tutti i mercati della Lombardia e Milano aveva tentato più volte di neutralizzare il rivale, da questo il ricorso dei Lodigiani all'imperatore. Ma in seguito la situazione si è capovolta e i comuni fedeli un tempo all'imperatore hanno preferito riavvicinarsi a Milano per riattristare la propria autonomia rispetto al governo imperiale che fra l'altro li aveva sottoposti ad un regime fiscale insopportabile. Ora, dopo la clamorosa vittoria di Legnano, ci si chiede se la solidarietà tra i comuni lombardi, uniti simbolicamente attorno al carroccio, possa continuare. Legnano infatti ha segnato soprattutto il trionfo dei milanesi e già si avverte il pericolo che Milano possa strumentalizzare la Lega Lombarda per stabilire la propria egemonia sull'intera regione. Il futuro dunque non è molto rosso, ma per il momento nessuno sembra preoccuparsi, si pensa piuttosto a festeggiare la grande vittoria, nella Milano ormai completamente ricostruita non si contano le manifestazioni di entusiasmo, le chiese sono ricolme di fedeli che ringraziano il Signore per la grazia ricevuta. C'è un ultimo particolare da Milano, o meglio una curiosità, oggi è stato svelato un piccolo mistero che incuriosiva da anni i milanesi, dopo la ricostruzione della città era stata notata tra i vasorilievi scolpiti sulla porta Tosa, l'immagine di una donna nell'atto di compiere un gesto diciamo così un po' osceno, nessuno però fino a questo momento aveva capito cosa intendesse simboleggiare l'autore di questa figura, anche se la fantasia popolare aveva tentato di riconoscervi alcune note dame milanesi, ora il mistero è svelato, l'immagine che vedete rappresenta l'imperatrice Beatrice, la bellissima moglie del Barbarossa, è stato lo stesso scultore a rivelarlo, ora che Federico non fa più paura, una piccola beffa di un artista verso l'uomo che ha distrutto due volte Milano. Abbiamo ora un altro filmato da presentarvi, è dedicato alla Lega Lombarda, l'organizzazione dei liberi comuni che con la sua vittoria contro l'esercito imperiale è la protagonista di questa storica giornata, vediamo il servizio. La data di nascita della Lega Lombarda è stata fissata per desiderio dei milanesi al 7 aprile del 1167, giorno in cui i rappresentanti di Bergamo, Antova, Brescia, Crema e Milano pronunciarono il famoso giuramento nel monastero di San Giacomo a Pontilla. Una ferrea, come era d'Italia, era nella pienezza dei suoi poteri, il problema era di definire rispetto al vecchio Stato seudale quali fossero questi poteri e nessuno era più idoneo a definirlo in base alle nuove scoperte del diritto e al nuovo approfondimento nel campo del diritto romano dei giuristi, dei giuristi bolognesi. I giuristi stessi erano abbastanza incerti nella misura in cui si trattava di problemi assolutamente nuovi, non erano stati certo affrontati dal condatore della squadra di Bologna, dal maestro dei maestri Irnerio, perché ai tempi suoi il problema dell'ordinemento comunale non era così avanzato come invece alla metà del secolo XII, come già nel 1158. Definire dunque in base al diritto romano i poteri dell'imperatore, in linea con la posizione dei comuni italiani piuttosto che dei feudatari, i nostri giuristi, i nostri quattro dottori definirono le regalie, definirono i poteri giuridizionali, amministrativi, fiscali e tributari, spettanti al Re e dunque anche all'imperatore, ma definiti però come regalie, ossia come diritti del Re, ma li volevano definire insieme, come ci attesta sicuramente Ottone Morena, insieme a tutti i rappresentanti delle città italiane, ossia essi furono gli elaboratori tecnici della posizione e delle volontà anche del movimento comunale italiano, stretto incolamento tra la grande cavaria imperiale e diviso al suo interno, tale da dover trovare necessariamente un'intesa con l'imperatore. L'intesa fu appunto la definizione delle regalie, il complesso dei quattro elenchi di poteri trazzi dalle sacre leggi di Giustiniano, è evidente che il problema era e restava politico, occorreva in sostanza stabilire nel quadro della definizione delle regalie concretamente quanto poi questi poteri sicuramente riconosciuti al Re, dovessero però coesistere con le nuove alte cittadine e quanto in sostanza di essi dovesse restare nelle mani esclusive dell'imperatore e quanto invece essere esercitato nel concorso e con l'auctoritas anche delle realtà cittadine e particolari, che fu appunto il tema delle lotte successive fino ad oggi, fino alla battaglia di Legnano. La battaglia di Legnano che da questo punto conferma le posizioni giuridiche precedenti, ma le definisce, nel senso cioè che definisce il complesso dei poteri che spettra l'imperatore, devono coesistere necessariamente con un'autonomia, con la pienezza dei poteri anche delle singole città. Autonomia e poteri cittadini di cui si può trovare un buon fondamento, ancora negli stessi testi romani, a cominciare dalle ex omnes popoli dell'edificio.

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