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In the 1960s, a group of students from Legnano, Italy formed the SRRS, a society dedicated to launching a missile into space. They experimented with different fuels and successfully launched a small rocket called X-16, which carried a capsule with a lizard named Laika Junior. Although the launch was not perfect, they were proud of their achievement. The group disbanded as the students pursued different paths, but they wanted to inspire young people to pursue their passions through science and technology. www.redigio.it E la storia continua Una base mistilistica a Legnano e quei ragazzi di Legnano che nel 1960 lanciarono un razzo nello spazio www.redigio.it L'entusiasmante incontro dell'astronauta Paolo Nespoli con la cittadinanza legnanese nel maggio del 2011 ha riportato alla mente ad alcuni ANTA, un evento che per diverse settimane nell'autunno del 1960 rese celebre i sette studenti dei locali istituti tecnici. Erano i fervorosi anni della corsa allo spazio. Nell'ottobre del 1957 l'Unione Sovietica lanciava lo Sputnik I con il primo satellite artificiale messo in orbita attorno alla Terra. Pochi giorni più tardi nello Sputnik II viaggiava la celebre canietta Laika, rientrata a Terra priva di vita. Sarà più tardi, il 12 aprile 1961, che Yuri Gagarin sulla navetta Vostok I il primo uomo a volare nello spazio. Gli Stati Uniti gareggiavano con poche settimane di ritardo sugli avversari russi e le imprese spaziali appassionavano a tal punto alcuni studenti diciassette anni degli istituti tecnici da costituire un gruppo affiatato per il lancio di un missile nello spazio sotto la denominazione SRRS, cioè Società Ricerche Rassi Spaziali. Pur senza molti quattrini in tasca, questi giovani erano forse gli unici indianese abbonati a, oltre il cielo, la rivista specializzata in missilistica. Era chiaro che il combustibile costituiva un elemento importante per la buona riuscita del lancio. Così misero a punto una miscela mai rivelata ai media che si interessavano a caso. All'inizio dell'esperienza di 52 anni dell'evento, due protagonisti, Franco Bonassa e Aurelio Caironi, ci raccontano come andarono le cose. Gianfranco Clemente aveva dato il là all'iniziativa. Per il combustibile riempivamo i refill delle penne a sfera svuotate, in particolare quella delle Parker perché con una miscela che avevamo messo a punto dopo una serie di prove usando una bilancia di precisione. L'ottimizzazione è stata raggiunta con una miscela che ha permesso di ottenere la maggiore gettata del refill. Oggi, a distanza di lustri, non sapremmo precisare le percentuali dei componenti impiegati ma vi entrarono polvere nera, polvere di zinco, perclorato di potassio e zolfo. La realizzazione del corpo del missile, costituito da uno stadio con arette più logiva, non è stato un grosso problema. Fu invece ingegnoso il meccanismo di distacco della logiva e la contemporanea apertura del paracadute che ha garantito Finalmente avvenne il lancio. Per la descrizione dell'evento ci affiliamo alla cronaca di Salvatore Conoscente riportata domenica 25 settembre 1960 da Paese Sera, il primo quotidiano che diede la notizia con un risalto straordinario. E così si scrisse. Legnano, settembre. Qui a Legnano tutti parlano, divertiti e incuriositi dei sette ragazzi del razzo. Naturalmente non pensano a un gemellaggio con il Cap Carnival, ma nascondono un certo orgoglio. Il lancio del X-16, un piccolo razzo costruito da Agostino Ghilardi, Agostino Colombo, Franco Bonassa, Aurelio Caironi, Mario Galli, Alberto Samoiraghi e Gianfranco Clemente, è avvenuto il 21 agosto in località Gerenzano, una cava di sabbia distante tre chilometri dalla cittadina. Erano le 15 esatte quando il missile è partito da una piccola rampa di lancio. Ecco le sue caratteristiche. Altezza metri 1,71, apertura delle rette di base stabilizzatrici 49 centimetri, 5 chili. Come tutti i razzi che si rispettano, anche l'X-16 era a due stadi. Il primo conteneva il propellente e il paracadute per il recupero. Il secondo, vale a dire loggiva, conteneva una capsula, pure dotata di paracadute, nella quale c'è stata una lucertola. Laika Junior, questo l'eroico nome di battesimo, è stata recuperata, però arrostita. Non potevamo pretendere di averla viva, ci dice Agostino Ghilardi, il più autorevole rappresentante della compagnia. Beh, del resto ci è andata fin troppo bene. Il razzo è stato recuperato dopo un volo di circa mille metri. Siamo tutti lettori appassionati di romanzi, di fantascienza e così è nata la passione per i razzi. Sulle poche riviste e pubblicazioni oggi in vendita ci siamo messi a studiare. Prima abbiamo incominciato con i cerini e con i tubetti di Formitrol, poi siamo passati ai piccoli modellini alti 80 centimetri e come a propellente abbiamo prima utilizzato carbone e zucchero, poi zolfo, zinco in polvere, fino all'ultimo combustibile. La formula naturalmente è segreta. Chiediamo quanto tempo è passato dei primi esperimenti al lancio dell'X16. Due anni e mezzo circa. Prima ognuno andava a ruota libera, poi la comune passione ci ha fatto conoscere capito che il lavoro collettivo era una cosa importante ai fini di un'organizzazione migliore e così abbiamo costituito recentemente la SRRS con il regolare statuto. Per ora ci siamo soltanto noi sette ma già qualcuno ha fatto domanda. Presto ci iscriveremo alla Federazione Missilistica Europea. Eravamo in cinque alla cava di sabbia, tempo ideale per un lancio, giubbotti da motociclista e tutte. Avevamo scelto accuratamente la località, molto isolata. Abbiamo collocato l'X16 su una piccola rampa di lancio. La partenza è stata provocata mediante un cavo elettrico lungo 80 metri. A 10 secondi alle 15 abbiamo cominciato a contare meno 5, 4, 3, 2, 1, contatto. La partenza è stata perfetta, verticale. Dopo due o tre secondi l'X16 ha cominciato a perdere gas, così dopo circa mille metri di salita ha cominciato a scendere. Il paracadute si è regolarmente aperto e abbiamo potuto recuperarlo. Qualcosa nella camera di combustione non ha funzionato come doveva. Stiamo cercando di individuare il difetto per il prossimo lancio. Quale prossimo lancio? Abbiamo in programma il lancio di un missile di 3 metri di altezza per Stelsionato e a due stadi. Speriamo che tutto vada bene e che non ci mettano i bastoni fra le ruote. Sì, qualcuno trama per impedire questo lancio. È il commissario di pubblica sicurezza della zona che da quando l'X16 ha soltato il cielo di Regnano vive nel terrore di qualche catastrofe. Subito dopo ha chiamato i ragazzi e si era comandato perché facessero le cose con giudizio. Ma non c'è da preoccuparsi, dice Aurelio Cheironi, fotografo e operatore. È stato persino girato un passo ridotto sul lancio della compagnia. Non c'è pericolo. Più tosto sono i soldi che ci mancano. Sa quanto ci ha costato l'X16? 15 mila lire. Dica uno scherzo. Ma speriamo che qualcuno nel dovenire ci dia una mano. E poi c'è il problema del locale. I nostri genitori non ne vogliono più sapere di missili costruiti in casa. Adesso sono contenti che i giornali pubblichino i nostri nomi. Ma poi cominceranno le grane. Lo scalpore del stato del lancio fu tale che ne parlarono altri quotidiani e perfino il giornalista radiofonico della RAI Vittorio Mangili che venne a Regnano per un lungo servizio al seguitissimo radio sera. Ma non mancarono da arrivare anche le grane con le diffide del commissario. Giustamente aveva ragione. Dicono ora i nostri due intervistatori. Così, dicono così i nostri due intervistati. Così gli esperimenti più ambiziosi furono interrotti. Gli studi e gli impegni della maggiore età portarono i sette amici su strade diverse a chi si laurea in ingegneria, a chi in un'altra materia, a chi divenne imprenditore o altro ancora, avendo sempre nel cuore quella affascinante passione per la tecnica rivolta alla conquista di nuovi, infiniti spazi. Questa avventura l'abbiamo voluta raccontare non solo per ricordare un fatto di particolare richiamo per Regnano, ma anche per indicare ai giovani d'oggi come passione, impegno giocoso e studio possono costituire la giusta miscela per trascorrere in modo intelligente il proprio tempo libero e prepararsi alle mete più impegnative della vita. Sottotitoli e revisione a cura di QTSS