Home Page
cover of th553-QGLF784-Legnano-storica-pt02
th553-QGLF784-Legnano-storica-pt02

th553-QGLF784-Legnano-storica-pt02

redigioredigio

0 followers

00:00-08:20

Nothing to say, yet

Podcastmusiccountryguitarmusical instrumentbluegrass

Audio hosting, extended storage and much more

AI Mastering

Transcription

Legnano is famous for the battle fought on May 29, 1176 between the Lombard army and Emperor Frederick Barbarossa. The battle lasted only three hours and is said to have been won by the Lombards with the help of three doves. The political situation at the time was that Milan had formed a league with other Lombard cities to defend their freedom against the imperial power. Barbarossa planned to defeat Milan but was surprised by the Lombard army and suffered a disastrous defeat. After the battle, Legnano became a self-governing commune and remained under the rule of Milan. In 1261, the Augustinian canons settled in Legnano and later merged with the urban church of San Primo. In 1285, the Milanese army stayed in Legnano for eight days before moving to Gallerate. In the same year, Archbishop Bottone Visconti had a meeting in Legnano and established a truce. The city still has remnants of buildings and www.redijoe.it E la storia continua Apro una puntata abbastanza lunga su legnano, legnano storica Continua dalla puntata precedente Legnano è celebre ma per la storia della battaglia Ivesi combattutasi nel 29 maggio 1176 fra gli eserciti della rega lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa La battaglia pare sia durata solo tre ore, cioè da mezzogiorno alle 15 Dice la leggenda che durante il combattimento tre colombe uscite dai sepolcri dei santi martiri Trentini, Sicinio, Martirio e Alessandro dei quali in quel giorno si celebrava la memoria vennero a posarsi sulle antenne al carrozzo e i milanesi attribuendo la vittoria alla loro intercessione fecero voto di un'annua offerta al loro altare in San Simpliciano a Milano uso che si mantenne fino alla metà del secolo XVIII E la situazione politica dei tempi era questa Milano, appena risorta dalle sue ruine era ben decisa a conservarsi la libertà pagata così cara intorno a lei le città lombarde avevano formato quella lega consacrata a Pontida da un giuramento terribile sul Vangelo che il mondo guardava come una pazza temerarietà opposta come era all'immensa potenza imperiale ma che Alessandro III aveva benedetto nel 1167 dal suo esilio dopo aver scomunicato l'imperatore Di Barbarossa, irritato dal fatto di questa lega e deciso a farla finita con Milano che ormai gli era costata troppe perdite, troppe omigliazioni risorse di impegnare tutte le sue forze per sciaccare la lega e Milano e calò lungo la valle dell'Orona con un potente esercito che la moglie gli aveva condotto dall'Engadina il suo progetto era di raggiungere il Ticino e aggregare il suo esercito alle genti che gli alleati il Marchese di Monferrato e il Conte di Biandrate tenevano pronti al suo cenno così rafforzato egli intendeva raggiungere Pavia a lui fedele e di lì, d'improvviso, si lanciarsi su Milano per suggerirla e poi raderla nuovamente al suolo Di Barbarossa fu così fulmiglio nelle sue mosse che quando i collegati lo credevano ancora lontano egli aveva trapassato Cairate o il Cerchio d'Orona e si trovava vicino a Bustarsitio le centinelle avanzate dell'esercito della Rega si incontrarono senza aspettarselo un esercito imperiale e credendogli avere a che fare con un nucleo di avanguardia si impegnarono in una battaglia che ebbe naturalmente un esito disastroso costretti alla fuga arrivarono a Regnano in località detta Mazzafame qui era grosso dell'esercito della Rega che subito corse in armi ma i guerrieri, colti di sorpresa stavano già per piegare davanti alla furia degli imperiali quando si lanciò nella mischia Alberto da Giussano con i Cavalieri della Morte nel carrozzo che costituivano un corpo scelto di guardia al gran carro tirato da candici buoi su cui stava l'arbaro crociato della Rega e un altare dinanzi al quale un sacerdote ufficiava durante la battaglia vi era una campana detta la Martinella che col suo suono infondeva coraggio ai Cavalieri la compagnia di Alberto da Giussano forte della benedizione del Papa abbatté tutto quello che si trovò di fronte con potenza invincibile e cambiò la sconfitta già ritenuta sicura in una vittoria strepitosa e fra i caduti in questa grande battaglia i cesati hanno avuto i più bei nomi dell'antica nobile gente lombarda c'erano i Cusani i Mercati Del Magno Buzzi Riva Redaelli Litta Porro Fiora Carcano Pusterra Casati Besuzzi Stampa Cattaneo Visconti Medici Fietra Santa Trampugnani Archinti Meravigli Mantegazza Crivelli Annoni Tribunzio Erego Marliani Confalonieri Faravicino e questi nomi furono desunti dal manoscritto prezioso del XVI secolo gli imperiali messi in fuga con l'imperatore stesso che dice si potesse fuggire alla morte solo nascondendosi sotto un mucchio di cadaveri furono inseguiti lungamente gli ultimi fuggiaschi raggiunti sulle rive del Ticino li furono gettati dentro per rischerno perché potessero raggiungere prima i loro alleati di Bavia dopo la battaglia Legnano fu retta in comune con lo stema che ancora oggi conserva con lo statuto dello Stato di Milano e nel 1261 si trovano in Legnano il proposto e i canonici di Sant'Agostino che furono in seguito uniti alla chiesa urbana di San Primo il 5 aprile del 1285 in occasione che i Toriani e i Comaschi avevano soppreso Castelseprio l'esercito milanese tutto unito si trasferì a Legnano dove spette per otto giorni e di qui partendo il 13 aprile del 1285 se ne andò a Gallerate Nel medesimo anno l'arcivesco Bottone Visconti ebbe qui un convegno con guido a Castiglione dalla parte dei Toriani e stabilì con lui una tregua egli vi arreste fabbriche e palazzi di cui uno dei quali restano tuttora le vestigia e sulla porta infatti si vede una piccola pietra quadrilunga su cui è scolpito lo stemma visconteo con un'altra insegna arcivescovile Continua con la prossima puntata www.redigio.it E la storia continua Grazie per la visione

Listen Next

Other Creators