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Between 1940 and 1970, life in the Italian towns of Legnano and Villa Cortese was heavily influenced by the clergy. Social norms and gender roles were prevalent, with segregation in cinemas and the expectation for women to attend oratories. The textile industry played a significant role, with women being more politically active than men. However, after World War II, the textile sector declined, leading to job losses and a weakening of the social fabric. Corruption within unions and the direct relationship between workers and employers further complicated the situation. Political divisions were present, but there was also a sense of solidarity and support within families. Storie di leganesi e la vita del cortile dal 1940 al 1970. Nei paesi contadini l'influenza del clero era molto pesante. Fino a 1960 a Villa Cortese la corriera che portava le ragazze a ballare a Borsodelli e a Legnano era chiamata la Corriera del Peccato e la ragazza che non andava all'oratorio quando si sposava non gli suonavano le campane. A Cogiono, al cinema, fino a non molto tempo fa, quando si entrava l'uomo doveva andare da una parte e la donna dall'altra. C'era anche il fatto che fino a non molti anni fa la classe operaia a Legnano era per lo più tessile e nell'industria dei tessili la manodopera è in gran parte femminile e le donne erano più a sinistra degli uomini perché le donne non erano a sinistra per cui gli uomini erano ancora peggio. Il tessile si dice sempre che era una categoria debole però la CGL a Legnano ha sempre avuto la maggioranza sia a Cotonificio Cantoni che in altre ditte. E l'ultimo sciopero a Legnano durante il fascismo è stato fatto a Cotonificio Cantoni nel 1928-1929. Io abitavo lì vicino e ho visto la polizia che ha arrestato la Brambilla e altre 4 o 5 donne che avevano organizzato lo sciopero e in quegli anni le donne hanno preso molte di botte perché erano molto combattive. Come mai a tempo del fascismo portavano in galera le compagne che organizzavano gli scioperi e nel dopoguerra era più difficile fare delle lotte? C'è da dire che dopo la guerra il settore tessile legnano è stato ridotto un terzo. Le fabbriche che erano all'avanguardia nelle lotte sono state tutte chiuse la De Angelefrua, la Mambretti e le prime lotte che abbiamo fatto dopo la guerra per il mantenimento dei posti lavoro le hanno fatte alla caccia di Busta Galolfo, alla Giulini e Ratti alla De Angelefrua, a Brusadelli che poi sono state chiuse. Migliaia, migliaia di posti di lavoro in meno e questo ha inflitto molto così per il fatto di avere un sacco di operaie e pesteri disoccupate se una ditta aveva bisogno di un'operaia la potevano selezionare come volevano. Non c'era ancora lo statuto dei lavoratori, potevano assumere e lizenziare come volevano. Poi sono nate una mirile di fabbriche di confezioni di piccole dimensioni e questo ha contribuito a distruggere il tessuto sociale della grande fabbrica. La De Angeli è sempre stata una fabbrica combattiva ma poi sono usciti, ma poi sono finiti tutti nelle piccole fabbrichette e se uno voleva portare avanti una certa politica aveva paura di perdere il posto di lavoro. E poi c'è il rapporto diretto col padrone e poi con l'artigiano che fa fatica a vivere non si può lottare come in una grande fabbrica. E poi c'era un tipo di corruzione da parte della direzione verso i sindacati. Il presidente della commissione interna era Garzonio quanti soldi gli sono stati offerti, quante pressioni ha avuto. In ultimo, quando hanno visto che la corruzione non serviva a niente allora si hanno messo a fare delle provecchie in un locale da solo. Un'altra manovra del padrone era questa. Se non c'eravi ti isolava, ti mandava in un posto lontano dagli altri operai. La contraddizione alla tose era questa che gli operai erano tutti comunisti. Noi avevamo un ingegnere capo che era un compagno e io gli dicevo sei qui che devi diventare un direttore non puoi andare tutti i giorni davanti al cancello a diffondere l'unità. Siamo in una fase di repressione abbiamo bisogno di compagni che imparino e diventino dirigenti perché se domani dovessimo dirigere una società e l'hanno licenziato gli hanno dato 6-7 milioni e l'hanno mandato via. Lui ha fatto causa ma non è servito a niente. Adesso è in Cecoslovacchia e dirige un gruppo di studiosi con 750 ingegneri a Cresto, a Ramboli del Tennici come quello che ha inventato la chiesa Mianite. Questo era un compagno, entrava in fabbrica con in tasca l'unità gli andava giù nella buca a far imparare all'operaio come si faceva. Chiedeva a fare. Hanno ottenuto l'ingegnere che non valeva niente e quello lì l'hanno licenziato. Gasparini, che adesso è uno dei direttori della Tosi era uno che si metteva nella lista della mutua militava nella CGL e un giorno l'hanno chiamato in direzione a chiedere conto di queste cose e lui ha risposto che con loro aveva solo un rapporto di lavoro e per quanto riguardava il sindacato e il partito era lui che doveva sceglierlo. Allora abbiamo dovuto dire di stare tranquillo era nel 1962-1963 e non l'abbiamo più messo in lista oggi è in direzione. Oggi sono cambiati i momenti oggi sono cambiati i momenti ma nel passato era diverso ogni periodo cambiava in una direzione dal 1947 al 1951 c'erano i Mondini e i Mambelli che andavano d'accordo con gli operai perché avevano vissuto la liberazione allora nel 1951 c'era stato un giro di vite e hanno cambiato di direzione nel 1956, peggio ancora hanno mandato Lazzimonti di Castellanza era proprio un nevrero e lui che ha licenziato 12 ragazzi che non sono stati promossi alla scuola interna della Tosi siamo andati io e Larno a mettere fuori Volantini a Castellanza vicino alla sua abitazione con scritto Negriero oggi è in una direzione ancora diversa perché il nostro avversario di classe non è mica un cretino ha 2000 anni di esperienza e nello scontro frontale avevamo sempre perso perché non capivamo la sua strategia e Togliatti ci chiamava Partito Preveo non perché eravamo dei poveri ma perché non capivamo una certa politica quando si è parlato del Partito Nuovo quanti contrasti e discussioni perché non capivamo? uscivamo dalla clandestinità e rimanevamo quasi un partito clandestino invece di costruire dei rapporti di massa nel 1948 avevo votato Democristiano e mi ricordo che venivano già da Vila Cortese dei raccassotti in bicicletta col fazzoletto rosso al collo che cantavano quella canzone e quando il papà farà la resa andremo in gesa andremo in gesa ma non capivano la situazione Togliatti lo diceva sempre abbiamo votato noi con l'articolo della Costituente per noi era molto importante la politica delle alleanze e quando si parlava dell'alleanza tra la classe operaia del nord e il sud loro avevano paura di questa alleanza perché questa stagiatura poteva diventare davvero l'unità nazionale ma non come è stata fitizia adesso l'unità dei problemi cioè che la classe operaia affronti i problemi per risolvere anche quelli del sud e loro lo sanno e fanno di tutto per rompere queste alleanze perché quando la classe operaia è rinchiusa al di dentro è sconfitta ero non un anti intellettuale del partito però io avevo dei dubbi delle perplessità e queste si sono acuite nel 1956 con la rivoluzione ungherese era in fabbrica e c'erano i compagni che sostenevano che la Russia aveva fatto bene a reprimere la rivolta e allora molti intellettuali sono usciti dal partito allora mi è rimasta una perplessità perché l'operaio comunista reagiva in quel modo sbagliato? e anch'io se è in ufficio mi dicevano eh, l'Ungheria ha fatto bene dovevano ammazzarli tutti però era difficile che si litigasse anche nei cortili non escevano mai divisioni per motivi politici c'era un sentimento diffuso di solidarietà o forse, non so nemmeno se fosse solidarietà nelle famiglie c'erano 3 o 4 figli e si sposava il maggiore e poi si doveva sposare il secondo e così via e tutti contribuivano quelli più piccoli lavoravano per il maggiore perché si sposasse era quasi una statistica uno a una certa età si doveva sposare e nelle famiglie anche se si discuteva meno di adesso era forse più repressiva c'era solidarietà

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