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redigioredigio

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In the 1930s, mothers were responsible for cutting their children's hair to save money. They would use a coffee cup as a guide to ensure a straight cut. This was a common practice among families with many children and little time to spare. The girls would grow their hair long, making the haircuts less frequent. The children would watch sadly as their cut hair fell to the ground, knowing that their friends would tease them. Despite this, they would leave happily, singing and laughing. RediGio.it e la storia continua La boggia perà Negli anni trenta, toccava alle mamme fare le parrucchiere di famiglia, tagliavano le chiome ai loro figli, ma è forse meglio dire che si arrangiavano a tagliare i capelli alla prole. Li tagliavano i capelli con la tazzina, mettevano in testa ai figliori la tazzina sul latte e caffè, per non fare qualche zaff o per mantenere il taglio in forma lineare. Era per risparmiare da lei sul barbè, ma era un bel risparmiare per chi aveva famiglia numerosa, e tante donne che oltre alla famiglia avevano da cucire alla stalla, dovevano lavorare la campagna e coltivare l'orto, non avevano il tempo di gingillarsi, non si preoccupavano degli strilli dei marmocchi offesi e con mano svelta e capace gli facevano addirittura la boggia sulla macchinetta senza un briciol da pietà. Li tagliavano a ranzaterra, lasciavano il cuoio capelluto quasi scoperto, privo dei capelli. Tempo risparmiato perché a ricrescere la zanzara impiegava più tempo. «Stai sicuro», confortava la mamma che la garniera manca per arrivare, arrivamenti di fiori. «Stai sicuro che la zucca la respira, tu sei bene, e ti andranno i pioggi in turco». Le bambine lasciavano crescere le trecce, no, il cuoio da cavallo, così gli interventi delle barbieresse, oltre ad essere molto più rari, erano anche più facili. «Guarda, cavione, ti è pieno di capelli, quanta lana ti è lasciato in terra!» Noi bambocci guardavamo con ramarico e con rimpianto i neri fili recisi che cercevano sul pavimento, e vedevamo già le nostre amichette scherzarsi con la lingua lunga di fuori. Se la sviniavano subito per paura di rappresaglie, ma andandosene, cantavano, ridevano, ridendo la filastrocca del Boja per la fight to stay.

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