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Amalia Ercoli Finzi, the "Lady of Comets," will be speaking in Cannegrate about eggs and space. The event is on October 4th and is part of the town's cultural autumn series. The speaker will discuss the connection between health and space and the risks involved in space travel. The astronauts' daily routines in space include work, rest, leisure, and exercise. The change in gravitational acceleration in space affects the human body, leading to various health issues. The presentation will explore these effects and their implications for understanding human health on Earth. The astronauts train for space missions using techniques like immersion in water to simulate microgravity. Cannegrate, il 4 di settembre 2024, la Signora delle Comete, Amalia Ercoli Finzi, torna a Cannegrate per parlare di uovo e spazio. L'appuntamento con la professoressa onoraria del Politecnico di Milano è prima donna a laurearsi in Italia in ingegneria aeronautica e sarà per venerdì 4 ottobre. Buon ascolto. Vi auguro una buona serata e lascio la parola all'Assessore della Cultura, Sara Durago, che porta i saluti dell'amministrazione comunale. Buona serata. Grazie. Buona sera a tutti. Grazie a tutti quanti per essere qua per quella che per noi è la quarta serata del nostro autunno culturale, una serata molto importante per il nostro comune, per cui ringraziamo l'associazione Sorriso per averla organizzata e a nome dell'amministrazione ringrazio la professoressa Negrini per essere qua questa sera e la professoressa Ercoli Finzi per essere tornata da noi, perché la professoressa è già stata qua da noi a febbraio, per cui grazie e abbiamo venerato l'associazione questa sera. Ricordo la parola a Presidente Matteucci per la via letterata. Grazie. Ok, allora ho il piacere di presentare la professoressa Negrini che parlerà dell'uomo e dello spazio, i rischi biologici di un viaggio entusiasmante dove salute e spazio si intersecheranno in un racconto perfetto. Grazie Matteo, grazie anche perché sono emozionata in quanto Matteo è stato mio studente e per quello che è così bravo. L'ho scoperto questa sera. Vi chiedevo come mai mi ha invitato questa sera, l'ho scoperto, mi ha fatto veramente molto piacere. Ma intanto inizio ringraziando l'Associazione del Sorriso per questa possibilità, per questo invito che è venuto veramente grandissimo e ringrazio anche l'ospedalità del comune e ribadisco che non solo per me è un piacere ma è anche un onore poter fare una presentazione di fronte alla professoressa Cinti che è stata un po' la mamma, l'esempio di come una donna col coraggio, l'intelligenza, la volontà, il sacrificio può arrivare a delle altissime prestazioni. Questo lo dico sempre, l'ho sempre detto negli anni anche ai miei studenti, anche quando ricocciavo, ma gli dicevo vi boccio, ma vi boccio perché voglio che diventiate più bravi di quello che siete adesso perché non c'è limite a quello che ci può fare, basta avere la voglia di fare le cose e l'impegno ovviamente, cosa che ogni tanto si dimentica oggigiorno ma vabbè. Allora, c'è relazione tra salute e spazio? Ma certo che sì, perché la cultura nello spazio e adesso pregherei a passare le luci qui, allora, presentazione ottobre 22, eccolo qua. Certo che sì, io ho sempre lavorato nella facoltà di medicina, sono una fisiologa che si occupa negli anni di sistema respiratorio e ho partecipato, e questo è il motivo per cui sono stata invitata, ho partecipato come direttrice di un programma, di un progetto di fisiologia respiratoria in una delle prime emissioni congiunte tra l'agenzia spaziale europea, l'ESA, e l'agenzia spaziale russa. I russi erano sul loro vettacollo finanziario, avevano delle bellissime strutture, e però non avevano i soldi per mandarli avanti. Allora c'è stata questa joint venture per cui i due enti spaziali hanno collaborato facendo delle ottime cose. E quindi c'erano dei progetti e io ho partecipato a questi progetti. E che cosa si studia quando si va nello spazio? E cosa fanno gli astronauti nello spazio? Gli astronauti nello spazio hanno la giornata divisa in tre gruppi di otto ore l'una, otto ore di lavoro intenso, vedremo alcune cose, otto ore di riposo, perché devono dormire, otto ore di tempo libero, ma il tempo libero poi vedrete, c'è qualcuno che suona la chitarra, ma poi c'è anche una parte di esercizio fisico molto importante. E che cosa fanno in queste otto ore di lavoro? Fanno esperimenti di ogni tipo, da esperimenti di chimica, di fisica, di tutti i tipi, di botanica, di meccanica, di fisica, ma anche studiano gli aspetti che vanno a incidere soprattutto sulla risposta dell'uomo nello spazio. Perché è vero che ci vuole un'altissima tecnologia, e la professoressa Finzi è un esperto di questa materia, per portare l'uomo nello spazio e portarlo sempre più in là, ma poi ci vuole anche l'uomo dentro nel vettore, nel veicolo. Qual è la risposta dell'uomo che viaggia in questa super macchina così raffinata? E adesso questo è quello che vorrei, senza annoiarvi troppo, spero, ma è una cosa semplice, farvi vedere, perché poi molte delle conseguenze dell'esposizione dell'uomo nello spazio conducono a delle patologie, a delle sindrome che sono ricontrabili, sebbene con percorsi diversi, anche nell'uomo. Allora, capire l'uomo sulla superficie terra è quando si ammala. Allora, capire quello che succede a loro e soprattutto capire perché, quali meccanismi sono coinvolti, aiuta a capire quello che succede qui sulla terra ed eventualmente prevenire alcune patologie. Allora, vediamo come mai... Occhiali. Ecco qua. No, non va avanti. Perché non va avanti? Ah, ecco. Ok, lo faccio dal mouse. Allora, che cosa cambia nello spazio rispetto alla superficie terrestre? Beh, questo lo sappiamo un po' tutti. Quello che cambia è l'accelerazione gravitazionale. Sulla superficie terrestre l'accelerazione è di circa 9,8 metri al secondo quadrato. Non vi sto a spiegare l'origine dell'accelerazione gravitazionale perché ci vuole un trattato di fisica. Ma cosa vuol dire? Che ogni corpo, sia solito che liquido, sia anche il gas, è trattenuto, attaccato alla superficie terrestre, da questa forza che causa un'accelerazione. Tutti gli animali, le piante, tutti gli esseri viventi sulla terra si sono evoluti sulla terra e quindi sono in grado sia di percepire questa accelerazione che di adattarsi a delle variazioni dell'accelerazione che si verificano sulla terra. Per esempio, se io sto in piedi, sul mio varicentro, che è circa qui, dove c'è l'ombelico, più o meno, agisce l'accelerazione gravitazionale che tira verso il vasco. Se io mi muovo, non c'è più soltanto l'accelerazione gravitazionale, c'è anche l'accelerazione che è impastita dal fatto che mi sto muovendo. Bene, noi siamo fatti in modo tale che ci sono dei recettori che sono situati nell'orecchio interno che rivelano queste accelerazioni e consentono, per esempio, alla nostra muscolatura di eseguire un movimento di tennis adeguato, senza cadere, e tutti questi movimenti. Ora, quando si passa dalla superficie terrestre ad un ambiente senza gravità, questi recettori lo rilevano e rispondono in maniera anomala. Allora, cambia o no l'accelerazione gravitazionale nello spazio? Questo è un punto importante. Cambia sì, nel senso che, vedete, se passiamo dalla superficie terrestre e progressivamente ci allontaniamo, la gravità, che normalmente è definita G e la gravità sulla Terra si definisce come un G, la gravità diminuisce gradualmente. Ad una distanza di circa 40.000 chilometri dalla Terra, la gravità si è ridotta da 9,8 a circa 0,2 grammi metri al secondo quadrato. Quindi c'è una diminuzione di microgravità. Ma quando l'astronauta prende il veicolo spaziale e viene sparato nello spazio, dove si trova? A che distanza dalla Terra si trova? Si trova ad una distanza, vediamo un po' se riesco a mandarlo avanti, ecco, si trova, lo vediamo in questa immagine, ad una distanza che varia tra la stazione spaziale internazionale, quella che orbita costantemente intorno alla Terra, si trova ad una distanza che varia tra i 400 e i 500 chilometri dalla Terra. Qui c'è la Terra, qui vedete l'atmosfera suddivisa in vari strati, e qui c'è l'atmosfera e la stazione orbitante è ben al di sopra dell'atmosfera. Si trova a circa 500 chilometri. Ora, se andiamo a guardare la cartina qua ancora, 500 chilometri è qui, è molto vicino alla Terra rispetto a questa scala che è rappresentata qua. Quindi la gravità è poi cambiata così tanto da chiamarla microgravità o assenza di gravità? No, no, è cambiata pochissimo, va a 8,7 metri al secondo quadrato. Però, quando noi guardiamo gli astronauti che sono arrivati sulla stazione orbitante, la prima cosa che ci impressiona è che li vediamo fluttuare belli tranquilli, dicono che sia una sensazione magnifica, li vediamo sballonzolare in aria come dei palloncini. Perché? Allora, la gravità c'è o non c'è? C'è, ma all'interno del veicolo spaziale gli astronauti si trovano in una condizione di caduta libera. È una situazione di microgravità apparente, nel senso che nello spazio sia l'astronauta, lo vedete rappresentato schematicamente qui, che tutto il vettore che l'ha condotto nello spazio, entrambi sono soggetti alla stessa accelerazione, è diminuita, sì, rispetto alla Terra, ma tutti e due i corpi sono attratti e cadono, tendono a cadere verso la Terra con la stessa accelerazione. Questo fa sì che, paradossalmente, pur cadendo entrambi con la stessa accelerazione, l'astronauta, rispetto al vettore che lo trasporta, è come se fosse a gravità zero. Quindi noi diciamo che, sebbene la gravità ci sia, però gli astronauti sono in una condizione di microgravità apparente, in quella che si chiama appunto caduta libera. Una condizione del genere si può simulare anche sulla Terra. Sembra una cosa strana, ma gli astronauti si allenano sulla Terra per muoversi come si muoveranno nello spazio. Lo possono fare tramite due meccanismi. Una è l'immersione in acqua, l'altro il cosiddetto bed rest, cioè il riposo all'estate. Questa che vedete qui è un'immagine di alcuni astronauti che si stanno allenando a Star City. Star City è una grande stazione, una base missilistica che c'è a nord-est di Mosca, nella quale si allenano i cosmonauti russi. E' stato aperto questo centro anche agli astronauti europei e adesso anche americani. E ci sono, c'è una piscina enorme, grande dopo di questa stanza, molto profonda e vedete super attrezzata, dove gli astronauti si immergono rivestiti in tutte le loro tute spaziali, come vedete qui, proprio come se fossero nella stazione orbitante. E questa situazione di immersione nell'acqua, che possiamo provare tutti noi, è una situazione che simula la microgravità. Perché? Non c'è la gravità nella piscina. Certo che c'è, ci tira giù verso il basso, ma nel contempo l'acqua risponde spingendoci verso l'alto. Quindi siamo soggetti contemporaneamente a una forza che tira in giù e l'acqua che ci sostiene. Quindi questa è una condizione di microgravità apparente ed è utile per l'allenamento degli astronauti. Astronauti che possono mimare il comportamento, la risposta meglio dell'organismo in microgravità, anche con delle sessioni molto lunghe, prolungate, di quello che si chiama bed rest. Cos'è il bed rest? Letteralmente la permanenza nel letto, il riposo nel letto. Bed rest fa piuscine, ecco, bed rest. I soggetti molto spesso sono soggetti volontari, non necessariamente astronauti, sono soggetti volontari che vengono pagati per rimanere allestati su una struttura del genere, non per uno o due giorni, ma per sei mesi, otto mesi. Di nuovo stiamo in una condizione in cui la gravità c'è, siamo nella stanza della base missilistica, quindi la gravità c'è, però di nuovo il letto si oppone alla caduta del soggetto. Quindi il soggetto che sarebbe tirato verso il basso dalla gravità nel tuo tempo è sostenuto. Quindi se uno rimane allettato a lungo, sperimenta alcune delle condizioni cui è il soggetto un'astronauta o dipende da quant'è la lunghezza di questo allettamento. Se uno sta a letto due giorni perché si è bevuto tre bottiglie di birra, ma dopo l'altro c'è l'aciuca, succede niente. Ma questi soggetti che stanno nel letto per sei mesi fanno incontro a molti problemi, soprattutto osse muscolari ma anche cardiovascolari, classici, tipici di quelli che vedremo per gli astronauti. E infatti, ripeto, ci sono degli esperimenti sull'uomo in microgravità che sono troppo complessi da essere condotti nello spazio, che vengono condotti su questi soggetti, perché su degli studenti tutti contenti di rimanere a letto per qualche mese, pagato per rimanere a letto qualche mese, e intanto si riesce a fare qualche studio approfondito. Allora, vediamo un po' quali sono gli effetti. Vi faccio un escursus non esaustivo e molto semplificato di quello che succede, ma giusto per attirare la vostra attenzione sui problemi fondamentali, perché un volo nello spazio sembra una cosa meravigliosa, e lo è, ma va sicuro che la condizione che ho visto negli astronauti che sono tornati dopo sei mesi di permanenza, si fa dire che è una bella cosa andare su nello spazio. Prima di tutto, l'ambiente gravitazionale, vi dicevo prima, si applica ad ogni materia, ad ogni corpo che vive sulla Terra, quindi sui solidi, sui fluidi e anche sui gas. Pesa di meno sui gas per una questione fisica, cioè perché i gas hanno una densità molto bassa, molto più bassa di quella dei liquidi e dei solidi, e però i solidi, cioè i tessuti soliti che ci compongono, e i liquidi, sangue e molti altri liquidi che circolano nell'organismo, sono pesantemente condizionati sulla Terra dall'esistenza della microgravità. Quindi rimuovendo la gravità in condizione di microgravità, avremo problemi, conseguenze per quanto riguarda quei sistemi dove circolano i fluidi corporei, tipicamente sangue, quindi il sistema cardiovascolare e anche il sistema nervoso, vedremo. Il sistema nervoso è racchiuso in una specie di velo protettivo di liquido, il liquor, l'icos, c'è i colorati bianchi. Ci sono anche delle conseguenze indirette sul sistema immunitario che anche troviamo nei liquidi, nel sangue sotto forma di globuli bianchi. La microgravità, vi dicevo, agisce direttamente modificando la risposta dei receptori, cioè di quelle strutture nervose che rilevano le accelerazioni. Sono modificate le accelerazioni e è modificata la risposta di questi recettori e questi recettori causano dei discompensi a livello cardiovascolare. Poi la microgravità agisce pesantemente sulle strutture osse e muscolari. Sugli altri distretti di meno, ma sicuramente è importante ricordare anche quelli che sono i danni da esposizione alle radiazioni. Le radiazioni ci sono in tutto l'universo, ma le radiazioni cosmiche non raggiungono in maniera importante la superficie terrestre perché la Terra è schermata da un bello strato di atmosfera che perlomeno funge da ombrello e gli frena in gran parte. Invece nello spazio questa calotta protettiva dell'atmosfera non c'è e quindi i nostri astronauti dovranno fare i conti anche con le radiazioni, con i raggi ionizzanti e i raggi cosmici. Cosa succede allora del sistema vascolare? Qui vedete due immagini di due soggetti in piedi. Quello a sinistra è sulla Terra prima del volo spaziale. Questo soggetto è in microgravità, per esempio all'interno della stazione orbitante. Questo disegnino punta la vostra attenzione su com'è la distribuzione del sangue nel sistema cardiovascolare. Il sistema cardiovascolare parte ovviamente dal cuore e va a errorare sia il capo che le gambe, i piedi e tutte le altre cose. Questa immagine qui a sinistra vuole farvi vedere come i vasi che perfondono, che errorano le gambe, vedete, sono disegnate più ampie di quella che invece lasciamo qui al capo. Perché? Perché la gravità, di nuovo, fa sì che il sangue si accumuli preferenzialmente nelle zone d'eclidi. Anche tutte le altre sono errorate, sono raggiunte dal sangue, ma la maggior parte del sangue è contenuto nelle vene degli arti inferiori. Questo a causa della gravità che tira il sangue verso il basso. Se la gravità noi la togliamo, allora il sangue non è più spinto verso il basso e quindi può ridistribuirsi attraverso tutto il distretto corporeo. Allora vedete che in questa figura le dimensioni dei vasi qua in fondo nel piede si sono ridotte, la pelle è diventata più chiara a rappresentare che è meno errorata da sangue, mentre al contrario succede nel capo. Questa conseguenza della mitogravità compare subito appena i nostri soggetti arrivano nello spazio e causano un effetto molto particolare che si chiama in inglese che vuol dire letteralmente gambe da ragnetto o da uccello come vedete lì. Vuol dire che le gambe si asciugano perché il liquido che è presente nei muscoli eccetera viene spinto verso l'alto e dove va questo liquido? Va nella torace e quindi c'è il rischio di congestione polmonare e va verso il viso e infatti guardate questi tre adronati, qui è la fotografia di Rito prima del lancio e qui guardate come sono diventati belli baffuti appena arrivano là. Non è che sono ingrassati nell'arco di due giorni, è che proprio c'è stata una redistribuzione del liquido. Vuoi farmi una domanda? Dimmi! Eh trappa, fammi spiegare, da pochissimo ti dico in te. Allora, dopo se volete farmi delle domande ma non voglio rubare tempo alla professoressa. Allora, quando ritornano sulla Terra i nostri poveri astronauti stanno bene o stanno male? Dipende, se stanno nello spazio due giorni sono tutti felici e non sentono di nulla. Se stanno nello spazio sei mesi tornano e hanno dei grandissimi problemi, non riescono più a stare in piedi perché la redistribuzione variata del sangue nei sei mesi di volo precedente ha fatto sì che sia persa da parte dei centri nervosi che controllano la redistribuzione del sangue, sia persa la capacità di controllarne la redistribuzione quando tornano sulla Terra. Il soggetto si ritrova sulla Terra in una condizione in cui di colpo tutto il sangue viene riportato verso i piedi. Il capo rimane in un certo senso accorto di sangue, deprivato di sangue, si ha quella che si chiama ipoperfusione cerebrale, cioè meno sangue va ad irrorare il cervello, diminuisce anche la pressione arteriosa media che dipende appunto da alcuni centri presenti nell'encefalo, nel cervello, e quello che succede è un'ipossia cerebrale, il soggetto sviene, infatti i soggetti che arrivano dopo sei mesi, quattro o sei mesi di permanenza nello spazio non sono in grado di stare in piedi e devono essere presi di peso e portati, poi ci sono degli accorgimenti per farli recuperare. Oh, è una sorpresa per gli astronauti questo fenomeno, certo che no, gli astronauti sono allenati a subire tipi di accelerazione molto violente che li allena in un certo modo a sopportare questi carichi così importanti. Quella che vedete qua in alto a sinistra è una centrifuga umana, credo sia quella di Star City, quella Mosca, questa qui è una nuova che a Colonia, nella sede dell'Agenzia Spaziale Europea, questa la vedete ferma e questa la vedete girare, qui è il perno, qui c'è una capsula e nella capsula c'è l'astronauta che si sta allenando oppure che sta testando le sue capacità di sopportare le accelerazioni. Questi esperimenti vengono fatti anche per esempio sui piloti, i piloti che si allenano alla malvezza, piloti militari e non solo, i piloti di caccia sono continuamente soggetti ad ogni tipo di variazione di accelerazione, devono imparare a sopportare queste accelerazioni senza svenire. Allora il soggetto che è posto qui dentro nella capsula, lo vedete, questo è un mio amico che poi è diventato un peruvio astronauta, è un olandese, l'Andre Kolker, e sono adagiati in questa capsula con in mano una tastiera, loro devono premere continuamente il pulsante e la centrifuga comincia a girare, fin tanto che loro sono svegli, riescono a tenere il pulsante premuto e quindi la centrifuga continua ad accelerare. Quando svengono ovviamente, mollano il pulsante, vuol dire che sono quasi morte, allora la centrifuga si ferma. Questo viene fatto anche per vedere qual è la tolleranza dei soggetti al volo, non tutti possono partecipare a queste missioni. La microgravità, vi dicevo, ha un impatto terrificante sulle ossa e sul muscolo, naturalmente anche in questo caso l'impatto, la gravità di quello che succede dipende da quanto lunga è l'esposizione alla microgravità. Non succede niente se il soggetto rimane nella stazione orbitante per 3 o 4 giorni, se ci rimane 6 mesi è un altro discorso. Vedete, la microgravità, a causa di un impatto che l'assenza di gravità ha su alcuni centri nervosi che regolano la produzione di due ormoni, paratormone e calcitolina, che a loro volta regolano l'attività dell'osso, in microgravità si ha un aumento dell'eliminazione di calcio dall'osso e nel contempo si rallenta la formazione di nuovo osso, così che nel tempo si assiste ad una progressiva denineralizzazione ossea. Allora vedete a sinistra un disegnino che rappresenta come è fatta la struttura dell'osso normale, a destra vedete come è risolto l'osso dopo 6 mesi di permanenza nello spazio. Stessa cosa capita al muscolo. Qui vedete il muscolo, qui è una biopsia del muscolo di un astronauta fatta in due direzioni diverse. Queste due sono il muscolo normale, prima della missione. Questa qui è la biopsia fatta rientro dopo 17 giorni nello spazio. Vedete che le strutture del muscolo sono completamente alterate e non c'è una deposizione di nuovo materiale muscolare, quindi c'è una perdita e una modificazione della massa muscolare, c'è atrofia muscolare. Negli anni, quindi questo è quello che succede per inciso, anche a coloro che purtroppo per qualche problema clinico-medico sono costretti all'allentamento. Cioè chi purtroppo in ospedale deve rimanere 15 giorni, un mese disteso nel letto va incontro a una situazione simile a questa. Proprio perché, come dicevamo prima, il bed rest, l'allentamento simula la condizione della gravità, sono la stessa cosa, hanno la stessa origine. Ed ecco spiegato perché allora è sempre più frequente vedere negli ospedali e Matteo me lo conferma, che i pazienti che una volta rimanevano nel letto una settimana, dieci giorni, il giorno dopo che vengono operati, su su, su su, sveglia, non si sta più nel letto. Proprio per evitare sia la demineralizzazione ossea che la perdita, cioè l'atrofia di massa muscolare. E i poveri astronauti che stanno a 6 mesi tornano giù tutti i giorni. Allora no, si è capito che c'è questo problema, per cui nelle otto ore di riposo gli astronauti corrono, i figli corrono nello spazio. Se non ci fossero dei dispositivi come quelli che vedete qui, uno non potrebbe correre, perché collasserebbe per il modulo all'interno del modulo. Invece, vedete, c'è un capirulam, si chiama angometro trasportatore, e ci sono degli elastici che tengono l'astronauta attaccato giù per terra. Quindi è come se corresse su un sentiero qui intorno a Canegarde. Questo dispositivo, questo esercizio non è facoltativo, è obbligatorio per gli astronauti, proprio per prevenire quei danni cui potrebbero essere sottoposti. Sistema nervoso centrale. Il sistema nervoso centrale è molto delicato ed è molto esposto da tanti punti di vista alle conseguenze della microgravità. Una delle conseguenze più dirette richiama una delle diapositive che abbiamo visto prima. Abbiamo visto che i liquidi tendono ad essere esportati verso l'alto, anche quelli che sono o all'interno o all'esterno del cervello, comunque contenuti nel cranio. Allora, vedete, a sinistra è uno schemino, una sezione trasversa da orecchio a orecchio, si chiama sezione coronale del capo, questo un orecchio, questo l'altro, per capo quello giallino e il cervello. Il cervello è contenuto nella scatola cranica, ma soprattutto è contenuto non direttamente attaccato all'osso, ma è come sospeso in un liquido, lo vedete qui, uno straterello di liquido che c'è tutto intorno, questo è molto importante, serve anche come protezione nei confronti degli urti. Quindi c'è liquido intorno all'encefalo e c'è liquido all'interno del cervello, lo vedete qui ci sono delle zone, si chiamano ventricoli, ci sono delle zone dell'encefalo che contengono liquido, il liquido cefalo-orachidiano. Ora, quando il soggetto si espone alla microgravità, anche questi liquidi sono soggetti allo stesso fenomeno che abbiamo visto prima per il sangue, quindi anche qui aumenta il volume di liquido che arriva lì e quindi vedete la figura qua che vuole sottolineare come, qui non so se si vedono bene ma ci sono delle freccine rosse, ad indicare che ha aumentato il volume di liquido intorno al cervello, così come ha aumentato il volume dei ventricoli. Cosa vuol dire questo? È un problema grosso perché l'encefalo è l'unico organo del nostro organismo, questa è quasi l'analogia delle parole, che è contenuto in una protezione esterna rigida, tutti gli altri sono all'interno, scusate, sì sono all'interno ma per esempio il polmone può ampliarsi eccetera, il cervello no, il cervello ha una scatola cranica rigida che ha un certo volume, è una parte di quel volume che prima era occupata dall'encefalo, adesso viene occupata dall'acqua e quello che succede è una compressione del tessuto cerebrale e la compressione del tessuto cerebrale ha delle conseguenze che possono essere immediate o anche croniche. Immediate sono diminuite capacità neuronali perché comprimendo il tessuto cerebrale si causano delle distorsioni dei circuiti neuronali, ci sono disturbi cognitivi, ci sono disturbi pesanti del ciclo sonno-veglia e ci possono però purtroppo essere anche delle conseguenze croniche come appunto la riduzione dei punti di contatto tra le cellule nervose, che si chiamano neuroni, diminuiscono queste connessioni, quindi diminuisce la plasticità del cervello, si può arrivare a condizioni di infiammazione e anche di degenerazione neuronale, quindi capite che non è proprio una passeggiata di salute. Un altro sistema molto sensibile alle variazioni di microgravità è il sistema vestibolare, è un sistema molto particolare che si trova nell'orecchio interno ed è il sistema che vi accennavo prima contiene dei recettori che sono in grado di rilevare le variazioni di accelerazione lineare e anche angolare. Allora voi capite che questo è il punto focale su cui agiscono le variazioni dell'accelerazione. La microgravità dov'è che viene percepita? Come fa un organismo umano a sapere che non è più sulla Terra ed è invece nella stazione orbitante? Perché vede? No, non perché veda, anche perché vede, perché l'uomo è un animale visivo, ma soprattutto perché qui viene alterata la risposta di questi recettori che non essendo più esposti alla gravità cambiano completamente la risposta di tanti sistemi. La postura, cioè la capacità di rimanere in una determinata posizione dello spazio, i movimenti degli occhi sono alterati perché da qui partono dei circuiti che controllano lo sguardo e quindi ci consentono di mantenere costante il campo visivo, questi sono alterati, quindi si hanno dei problemi visivi e anche l'orientamento spaziale, uno non sa più dove si trova, se si trova a testa in giù, a testa in su, eccetera. In più, oltre a tutti questi problemi che abbiamo visto finora, ce ne sono anche altri di interazione, interazione con l'ambiente in cui questi soggetti operano. Non è enorme il modulo in cui vivono questi astronauti, il professore lo sa benissimo, sono dei moduli lunghi 3-7 metri e larghi forse 3-4, e qui vedete, sia la professoressa che io li abbiamo visti, ci siamo entrate, ma quando ci si entra tutto bello tranquillo, tutto pulito, e invece poi quando si vola vedete, ci sono apparecchiature di tutti i tipi, è veramente un posto molto molto caotico, pieno di ogni cosa, è tutta che volassa, quindi ci sono tutte le cinghie per attaccare, in più c'è il rumore di tutte queste strumentazioni, il rumore dei motori, no il rumore dei motori non c'è, c'è una grossa confusione, c'è il rumore ambientale e c'è anche l'isolamento, perché fin tanto che uno rimane una settimana da tutto bene, grande entusiasmo, rimanere sei mesi nello spazio, voglio suonare la chitarra e connettermi con internet a casa, ma c'è sicuramente uno stress notevole a cui questi soggetti sono esporti. Quindi si è sviluppato uno stress composito da prolungato volo spaziale, che può causare variazioni delle formazioni dell'ececolo e le formazioni della plasticità neuronale, depressione e rimuovo di strumenti comportamentari. Una cosa che forse non si sa, è che, da poco perlomeno, è poco nota, è che uno dei criteri di selezione più importanti degli astronauti, oltre a essere soggetti sani, in buona salute, magari anche con un fisico critico eccetera, questo è tutto importante, forse non tutti o fisici o ingegneri, perché devono, vedete, condurre un'infinità di esperimenti veramente complessi, ma ci sono due cose che mi avevano impressionato nel parlare con gli astronauti. Uno è che bisogna avere i denti perfetti, non bisogna avere il mal di denti sulla stazione d'orbitante, perché è difficile curare, reperire un dentista nei paraggi è una cosa un po' complicata, primo. Secondo, è importantissimo superare bene un test psicologico molto severo, perché questi soggetti, oltre a tutti i problemi proprio così organici che abbiamo visto finora, devono essere in grado di affrontare tre di questo tipo, convivendo in un ambiente molto ristretto con delle persone che hanno i loro stessi problemi, quindi ci vuole anche una testa e delle caratteristiche psicologiche molto particolari per poter affrontare. Quasi alla fine. Importante vi dicevo anche il sistema visivo. Il sistema visivo è condizionato dalla microgravità, o meglio dalla permanenza nello spazio in due modi. Uno, direttamente come conseguenza di quanto abbiamo detto finora. Anche l'occhio, o meglio in particolare il nervo ottico, scorre, qui c'è l'occhio, qui c'è la parte anteriore dell'occhio, sul resto dell'occhio parte il nervo ottico, che è contenuto anche lui in una intercapelline liquida. Anche qui, anche in questo caso, questa intercapelline liquida, questa sgura, si allarga comprimendo il nervo ottico e causando grossi problemi di visione. In più, ci sono dei fenomeni molto comuni e molto fastidiosi che gli astronauti riportano, che sono i disturbi visivi legati alla presenza dei raggi cosmici. Vedono dei flash, che possono apparire come dei puntini, come delle righe, oppure come delle macchie, e sono molto frequenti e molto, molto fastidiosi. Non se ne è ancora capito bene l'origine, sembra proprio che dipenda soprattutto dalla presenza dei raggi cosmici. E parlando di raggi cosmici, questa è un'immagine dell'ESA, un'immagine fondativa dell'Agenza Spaziale Europea, che spiega l'importanza dell'esposizione ai raggi cosmici nello spazio. Qui di nuovo, come vedete, siamo a livello della superficie terrestre, quindi si sta in montagna e si va sempre più in su. Uno è, diciamo così, il livello di riferimento dei raggi cosmici che arrivano alla superficie terrestre, quindi noi tutti, in questa stanza, siamo soggetti a una radiazione cosmica di livello di riferimento 1. Andando in montagna, si sale nell'atmosfera, la protezione gradualmente tende a diminuire, si passa da 1 a 2, massimo 3 se ci arrivi in cima all'Everest, cioè aumenta di 2 o 3 volte la radiazione con cui siamo soggetti. Se andiamo sull'aeroplano, ESA comincia ad aumentare l'energia radiante di 40 volte, 250 volte se siamo a bordo dell'International Space Station e saranno 700 volte più elevate del livello che noi subiamo quotidianamente negli astronauti che saranno diretti su Marte. E allora la figurina qua vi dice che un giorno, lo leggo perché non si vede bene in fondo all'aula, dice un giorno nello spazio è equivalente alla radiazione ricevuta sulla Terra in un intero anno, un giorno nello spazio. Quindi capite che è un problema pesante. E perché pesante? Perché le radiazioni cosmiche ionizzanti hanno un effetto o diretto o indiretto sul DNA e voi sapete qual è l'importanza del DNA sia nella funzione cellulare che anche nella funzione di trasmissione del segnale genetico alla progenia, ai figli, ai bambini, eccetera. I rasi cosmici agiscono in maniera diretta sull'elica del DNA rompendola in uno o più punti ma anche può causare una legione per via indiretta perché le radiazioni cosmiche agiscono sull'acqua e vi ricordo che noi siamo fatti per il 70% di acqua quindi siamo molto esporti a questo fenomeno le radiazioni cosmiche trasformano l'acqua in radicali liberi in particolare in uno dei radicali liberi l'ossido, l'idrogenoossido che è estremamente lesivo sulle strutture corporee e sul DNA addirittura si può arrivare ad avere anche delle sostituzioni, dei mattoncini che compongono questa elica, si chiamano basi e questi possono essere alterati, rotte nel tutto o sostituite e quindi vedete che c'è un aumentato rischio di malattie tumorali e un aumentato rischio di deficit trasmissibile geneticamente Allora, alla fine di questa breve lezione dice anche no, allora io nello spazio, sto a casa che devo fare? Allora, esatto quindi il messaggio che voglio darvi è di dire lasciamo stare che non va bene no, il contrario il contrario perché tutto quello che abbiamo visto finora non è altro che un modo rapido di arrivare a delle conseguenze che possiamo incontrare se si noi ma che sulla Terra invece di arrivarci in sei mesi ci arriviamo in sei anni, le sviluppiamo lentamente e poi alla fine arriviamo sempre a sviluppare una certa natologia Allora, questo è un sistema quello degli studi di comportamento delle funzioni dell'uomo nello spazio che va studiata in maniera sempre più approfondita il fatto di conoscere per esempio la malattia della radiazione ed è l'aumentato rischio cancerogeno induce le agenzie spaziali, ESA, NASA adesso ci sono anche quelle cinesi, quella giapponese, ci sarà quella indiana a sviluppare nuovi sistemi di protezione sistemi che possono poi portare a medio o lungo termine a benefici diretti su tutti noi che nello spazio molti non, magari molti ragazzini e bambini ci andranno altri non ci andranno ma comunque c'è la possibilità grazie a questi studi di sviluppare sistemi di protezione e di studiare meglio i meccanismi che conducono le malattie in tutta la Terra e naturalmente anche pianificare le emissioni e quindi come ultima diapositiva mi piace farvi vedere questa che è una figura tratta da un sito della NASA in cui invece di dire no a che no non ci vado invece come dire ci vado nello spazio proprio per sviluppare congiuntamente alle nuove frontiere ingegneristiche che sono quelle che ci consentiranno di andare sempre più lontano nello spazio di sviluppare anche dei sistemi per consentire all'uomo di vivere così a lungo nello spazio e allora ecco qua che si passa dalle emissioni attuali noi siamo al momento qua dai 6 ai 12 mesi ma si va anche oltre io conosco un paio di dunque un astronauta russo che avevo, adesso non credo che voli più questo qui aveva il record era rimasto più di tre anni nello spazio una cosa folle folle da tutti noi umani e quindi si rimarrà nello spazio sempre di più fino addirittura ad andare su pianeti distanti molto più distanti della Luna si parla sempre più spesso di Marte Marte è molto lontano ci vogliono dai due a tre anni di emissione non sei mesi ci vuole più di un anno per andare su Marte e poi non è che uno va là e sta là dopo tre giorni poi torna deve star là, deve costruire un impianto su Marte e quindi la previsione dell'uomo su Marte è di consentire all'uomo di rimanere nello spazio in quelle condizioni che abbiamo visto per almeno tre anni e poi tornare e questo cosa ci porta a dire? ci porta a dire che i ragazzini che sono qua hanno davanti un mondo di opportunità perché il futuro è loro quindi coloro che sostituiranno la professoressa tra 200-300 anni e me tra meno sono qui nella stanza e sono loro che con la loro intelligenza e la loro voglia di fare potranno portarci da questa condizione a questa e potranno consentirci di superare tutte quelle difficoltà non solo tecnologiche ma anche biologiche che sono connesse all'avventura dell'uomo nello spazio e con questo augurio vi ringrazio di nuovo per l'attenzione e per l'invito che è stato io ringrazio la professoressa Ligini magari teniamo le domande a fine serata così proseguiamo e Alessandra, tanto che io carico le trazioni della professoressa legge un piccolo tratto dal suo libro così la introduciamo con una lettura del suo libro e io carico il slide io a maglia dico sempre che so parlare soltanto di due cose di spazio e di donne di spazio perché ho dedicato gran parte della mia vita alla ricerca spaziale e al progetto di missioni questo perché è lo spazio affascinante non solo per i grandi vantaggi che se ne possono ricavare con i satelliti per le telecomunicazioni il meteo, la navigazione e così via ma soprattutto perché ci dà la possibilità di sognare mondi nuovi, nuove esperienze opportunità sconosciute insomma meraviglie insospettabili so parlare solo di spazio dicevo, e di donne io mi considero una femminista antiesmiana infatti, anche ne ho cominciato a parlare ho imparato a dire in modo chiaro no no a chi pretendeva che facessi solo le cose da femminuccia no a chi pretendeva che andassi tranquilla con una peggiolina alzando gli anni quando avrei voluto correre con i miei amici dell'asilo a fare chiasso no a chi pretendeva che durante le vacanze estive dovessi andare a regalare il cuore per imparare a cucinare e a ricamare quando avrei voluto fare l'apprendizza faregname con il mio fratello e ancora no a chi pretendeva che dovessi stirare il cucatto quando invece i miei compagni erano in cortile quando chiedevo il perchè di questa disparità di trattamento la risposta era sempre una sola non sono cose da ragazza che sarebbe poi diventata non sono cose da donna seguita da ti sposerai e proverai chissà fra domani a questo punto si capisce perché avessi deciso di non sposarmi e di restare fritella per il resto dei miei giorni anche se poi non l'ho fatto così con grande preoccupazione di mia madre che diceva di questa non me ne dividerò mai proprio a me doveva capitare a una figlia così ecco lo sentivo da quelle imposizioni e quelle risposte che erano solo frutto di un pregiudizio o ritornare all'imparato memoria perché sentito dire per un'infinità di volte ma che non aveva alcuna giustificazione logica né tantomeno scientifica perché lo imparai dopo ero convinta che le ragazze potessero fare e scegliere di fare tutto quello che desideravano allo stesso modo che i ragazzi basandosi sulle proprie capacità e sulla propria determinazione sentivo insomma che non c'erano spazi perditi e che anche quelle che venivano considerate le roccaforte degli uomini potevano essere assediate e conquistate la mia intuizione era questo avrebbe comportato un migramento per tutti cioè per l'intera umanità e così è cominciata la mia battaglia grazie io qui adesso condiviso al dottor Matteo Matteucci che mi ha detto di preparare una cosa sulle comete perché invece era più interessante quello che ha detto la collega e quindi vado avanti un po' su quello che ha detto lei perchè gli astronauti li ho conosciuti veramente è un mondo piccolo e pettegolo noi siamo pettegolissimi ci raccontiamo tutto ciò che tu diceva con quella di se tu lo sapevi ha tinto i capelli insomma noi siamo pettegolissimi mi è piaciuto quello che ha raccontato la collega perchè in realtà ha dato un'immagine dello spazio che può essere un po' inquietante e che è vero perchè guardate io ho visto gli astronauti dopo che hanno fatto un volo qualche volta ne fanno due rarissimamente tre quindi ci sta messo poco tempo il tempo magari è prolungato però i voli che fanno sono cosi dopo che ritornano sono completamente diversi ma sono completamente diversi perchè l'essere un astronauta è essere una prima donna e quindi si montano la testa ce ne sono anche gli antipaticissimi non tutti sono delle brave persone qualcuno è veramente una persona difficile io uno degli astronauti più simpatici che ho trovato è stato Romanenko che ha fatto 11 mesi 12 giorni e 20 ore il primo volo che ha fatto l'unico che ha fatto è stato questo qui cioè praticamente è rimasto nello spazio per un anno proprio per vedere tutti gli effetti che lo spazio poteva procurare e anche per liberarsene perchè era un cattivo carattere io quando l'ho visto che l'hanno riportato a terra a parte il fatto che effettivamente l'hanno sostenuto non riusciva a stare in piedi ha cercato di dargli qualcosa da mangiare ma non ha voluto a me è sembrato proprio un po' rincoglionito la verità ho domandato in giro e mi hanno detto che era sempre così anche prima di andare nel volo quindi forse è vero l'effetto spaziale quello che si vedeva nel mare erano cose buffe ma quando le ha fatte vedere la cicletta per la verità loro non hanno più che un cattivo là a dopo della cicletta che però non si può chiamare cicletta perchè cicletta è un lobo e quindi bisogna dargli un altro nome ecco, loro lo fanno stando con la cicletta nel soffitto quindi sono voltati con la testa verso il pavimento e quindi patinate uno sul soffitto che sta lì a pedalare e ci sono queste cinghie che lo trattengono lo trattengono perchè si cade c'è il concetto, l'astronauta nella stazione spaziale e anche fuori dalla stazione spaziale quando parla di città, cade per terra adesso voi, per un momento chiudete gli occhi e immaginate di star cadendo quello è l'esperienza che uno ha per tutto il tempo che sta nello spazio in continua caduta è come essere su un ascensore su cui si sono tagliate le cose c'è un effetto spaventoso perchè non solo nello spazio si vive male questo lo anticipo tutti i giovani che vogliono andare diventeranno famosi ma sappiate che si vive male si mangia malissimo si mangia malissimo perchè tutti i cibi vengono vengono spediti da terra e c'è effettivamente una cucina apposta fatta per astronauti per cui loro cercano di dare cibi di valore altissimo perchè sennò se lo stanno male ma soprattutto che interpretino i gusti culinari dei vari paesi e quindi c'è cucina asiatica cucina indiana cucina africana che come vi dico da pensare a mangiare a noi sulla terra non sarebbe proprio una grande cosa e poi viene così generata viene scaldata e così via ci sono anche due piatti italiani che vengono portati sul che fare e altri hanno molto successo però insomma considerato che mangiare si mangia male bere è un disastro perchè si beve i tipi di riciclata per la verità i russi che c'è una stazione spaziale hanno un loro haza particolare un loro modulo particolare noi li chiamiamo bidoni hanno un loro bidone particolare si riciclano secondo me loro bevono vodka questa è l'idea che mi viene in mente invece tutti gli altri tutti i giorni bevono tutto il riciclato e però nella stazione spaziale si bevono il frutto questo vuol dire che si ricicla anche la saliva il sudore insomma dicono che è più pura che l'acqua di favone che dobbiamo usare per avere queste patine e così via io dico il vero che a provarla deve essere un po' allora uno sta lì uno dorme 8 ore di sonno gli astronauti sono soggetti a un condizionamento per cui uno si mette in questo saccopelo appena è dentro in verticale poi dopo che sia in verticale lasciamo andare di nello spazio comunque è in questa posizione dice dormo dormo dormo 3 minuti è un condizionamento per cui il sonno viene garantito loro si svegliano dopo le 8 ore ecco perché 8 ore di lavoro 8 ore di esercizio Romanenko mi diceva che lui in ultimi tempi faceva 23 ore di ciclette sulla giornata di 24 ore la nostra giornata perché la giornata nello spazio è di un'ora e mezza ogni ora è 93 minuti si rivela nel tramonto quindi la giornata per loro non è la nostra giornata sullo spazio ma lui la lavorava quasi tutto per fare il cinale la situazione è effettivamente ma cos'è la tragedia dello spazio? il cadimento guardate una mia amica noi ci conosciamo intanto in Canadeve in un argomento pubblico in cui lei ha detto quello che faceva nello spazio io mi sono stata e le ho chiesto ma mi vuoi dire qual è stato il momento più bello quando sei tornata a terra e lei ha risposto di fronte a tutti andare a cadere perché quel stesso problema della caduta libera vale per tutti come ho preso di notte fluidi di notte allora nello spazio vive questa regola se si rompe il sistema per mangiare quello che distribuisce il cibo e così via possono resistere anche 8 giorni si può stare anche 8 giorni lei magari mi ucciderà un po' stando 8 giorni senza mangiare comunque si può stare anche 8 giorni se si rompe il sistema dei fluidi, cioè dell'acqua potete resistere al massimo 2 giorni per esempio se si rompe il cabinetto potete resistere un giorno è la cosa fondamentale allora quando si tratta di tipi insomma in questo senso i latti sono molto favoriti perché hanno un sistema di sostenimento che consente loro di guidare un po' l'effetto le donne no vabbè perché però hanno un sistema di attirazione per cui viene attirato quello che devono fare il problema è che quando succede qualcosa di più quando c'è una massa in questo caso sono successi dei momenti assolutamente traumatici perché un astronauta improvvisamente ha avuto la diarrea potete immaginare c'erano tutti gli astronauti che andavano in giro nella stazione e questo mi dice che effettivamente vivere in una stazione spaziale può essere anche molto complicato che da questo punto di vista a dire il vero danno decisi per cui la diarrea non ci dovrebbe essere proprio mai ma per loro il problema è che il problema è anche un problema psicologico io ho assistito a una chiacchierata fatta con un equipaggio che doveva lasciare la stazione spaziale per favore della villa che poi vi ho fatto vedere prima della villa la stazione russa che era una nera villa e che è stata poi distrutta perché quando il resto del mondo ha deciso di fare la stazione spaziale internazionale o si faceva quella o si distruggeva la mira oppure i russi venivano tagliati fuori siccome i russi avevano interesse a partecipare perché bravissimi, bravissimi guardate, noi abbiamo fatto come i russi delle cose fantastiche loro ci tenevano molti e quindi la mira è stata buttata fatta a terrare e quindi a un certo punto distrutto ecco non mi ricordo più perché non mi ricordo più perché no ma io vi volevo dire la conversazione a cui ho sentito io allora c'era il capitale comandante che doveva tornare a terra e aveva il compito di chiudere come si fa quando si passa il... cosa da fare ad un altro allora da terra gli hanno chiesto ma hai chiuso quel bubinetto? e lui ha detto si si l'ho chiuso dopo un po' sono andato a terra e poi gli ho chiesto ma hai chiuso quel bubinetto? e lui ha detto si si l'ho chiuso la terza volta che gli hanno chiesto ha diventato il presidente di quelle destine i russi che volono la litigia cioè ha perso completamente il controllo considerate che voi sono quasi tutti militari i russi e per di più sono abituati no? a una disciplina e così via qui ti spiego avete perso completamente il verbo cioè l'essere nella stazione spaziale questo lo dicevano proprio tutti da l'essere nello spazio da la sensazione di essere in una situazione pericolosa perché tu sai che sei saldato fuori da tutti in una situazione che ti vanno male non è che ti possano venire a prendere oltretutto se ti scopre un incendio la stazione spaziale va immediatamente se è stato un caso di incendio per fortuna l'hanno risolto rapidamente ecco, quindi il problema della solitudine e anche dell'andare d'accordo che si vorrebbe proprio noi vorremmo che gli astronauti andassero d'accordo dico almeno lì fare un po' di pace è qualche l'andare d'accordo non è assolutamente facile mi raccontava sempre una mia amica che quando lei è stata mandata sulla stazione spaziale ha preteso che loro andassero tutti nello stesso tempo ad andare insieme perché era un momento conviviale tutti si sono lamentati ecco è venuta la magistrina a darci lezione e così via perché lei diceva siamo lì ci facciamo anche un po' di piacere è una maniera di andare anche con visualità non è soltanto mangiare se pare che dopo accadesse tant'è vero che tutti quelli che fadere il momento tutti con il loro baraccino che si erano presi avrebbero voluto proprio fare così quindi vivere nella stazione spaziale non è facile anche perché il collegamento con la Terra è continuo se parti per fortuna perché potrebbe sempre succedere qualche cosa quindi lo fanno con amici non si sentono soli ma si sentono sorvegliati e questa è una cosa che tante volte da partire allora io dico chi vuole andare nello spazio ci vada sono contenta a me è stato offerto in questo senso di partecipare a delle selezioni ma soprattutto secondo me me l'hanno chiesto un po' ma soprattutto perché io peso poco e siccome il peggio che corsa è il ciro lanciato è chiaro che magari su un'altra roccia che pesi poco è meglio l'infantaglio ecco, io soffro anche l'ascensore quando si sono questi già facendo 80 anni, 120 anni e così via per me l'ascensore è una tragedia figurati se vado nello spazio a me quello che piace invece è stare agli avversari dei bottoni perché quando si è agli avversari dei bottoni si decide e soprattutto quando si dovete fare le manovre e vi dicono accendi quel motore che magari è un motore elettrico magari è un motore invece è un trasparente come si dice, convenzionale ecco, e voi vedete l'immagine del vostro oggetto che sta andando in questa maniera si va giù intorno è una bella soddisfazione che bello io so parlare soltanto di spazio e di donne di spazio vi ho già parlato vi dovrei dire della cometa e della cometa vi dico una cosa che riguarda anche le donne allora tu, come si dice quando si velocizzano e ti dico quando ti devi fermare ecco, come si dice vai avanti vai avanti dopo ci vuole l'altra lettura prima la pubblicate vai vai vai avanti ecco potete fermarsi fermatevi aspetta un attimo quando ci siamo perché se no finiamo più veloci se no adesso ci danno l'accidente e fermati no, no no, no no, no no, no no, no no, no no, no no, no no, no no, no no, no no, no no, no no no, no no, no no, no no, no no, no no, no no, no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no