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A series of podcasts about the Giriardelli orphanage, a dream realized by a generous priest. The Cultural Center of San Magno plans to commemorate the institution's centenary with an exhibition, highlighting the collaboration between religious and civic forces. The exhibition will be held from September 28th to October 13th, 2024, at the Exhibition Hall of the Parochial Center of San Magno. The exhibition will feature material from various archives and will be divided into six parts. The first part discusses the transformation of Regnano into a city and the growth of industries in the early 1900s. Monsignor Eugenio Giriardelli, the parish priest of San Magno, played a significant role in the development of the community. The second part focuses on Monsignor G. Vardelli and his relationship with the city. Ed ora una serie di podcast sull'orfanotrofio Giriardelli, il sogno realizzato da un generoso parroco. E in occasione del centenario dell'elevazione a città del nostro comune, il Centro Culturale di San Magno intende ricordare, con una mostra, un'istituzione educativa nata dalla sinergia tra forze religiose e civili, da un lato la sensibilità pedagogica e la generosità di Monsignor Eugenio Giriardelli. Il parroco di San Magno è prevosto nella città, dall'altro la collaborativa disponibilità dagli amministratori di Regnano. E la mostra è dal 28 settembre al 13 ottobre 2024, presso la Sala Esposizione del Centro Parrochiare di San Magno. E i curatori sono Giovanna Bonelli, Giuseppe Rovera per la ricerca iconografica, Maria Teresa Padoan per i testi, Maria Angela Grassi e Luca Mondellini per la grafica. Il materiale fotografico, disegni e documenti provenienti dall'Archivio Storico di San Magno, l'Archivio Storico del Comune di Regnano e dall'Archivio di Giuseppe Rovera. Questo racconto è in sei parti. La prima, Regnano cento anni fa. Il periodo tra le due guerre mondiali fu indubbiamente segnato da una forte accelerazione nell'evoluzione e nel processo di crescita di Regnano, cui, con Regio Decreto datato 15 agosto 1924, venne conferito lo status di città. Era una città in trasformazione, in cui sorgero molte industrie. All'inizio del secolo, del secondo decennio del 1900, si contavano in Regnano più di 200 industrie, prevalentemente testere, ma andava acquistando sempre maggiore consistenza anche la produzione meccanica. A queste si affiancavano poi le attività di artigiani. Ne conseguì una vera e propria esclusione demografica, dovuta all'alta richiesta di manodopera. Molti operai provenivano dai comuni limitrofi, ma sempre più rilevante era l'immigrazione da altre province e regioni. Si trattava spesso di giovani uomini o donne, ma anche di intere famiglie. Lo sviluppo economico migliorò le condizioni di vita delle persone e fornì nuove risorse per la comunità, e grazie all'interessamento e al contributo degli ingegneranti imprenditori furono edificate case per i dipendenti, scuole per la formazione dei giovani, cioè le future maestranze. E la passione per l'arte e la cultura favore l'istituzione di un museo promosso dall'ingegnere Guido Suttermeister e di una scuola di musica fondata dal maestro Francesco Neglia. E contemporaneamente l'amministrazione fu impegnata nella realizzazione dei servizi e infrastrutture da vanguardia, colonia erioterapica, lo stadio e la piscina. La seconda parte Monsignor G. Vardelli e il suo rapporto con la città e il suo sguardo sulla società Monsignore Eugenio Gerardelli, di cui conserviamo ancora oggi viva memoria grazie anche alla intitolazione di un'istituzione di Navia, è stato parloco di San Magno e provostro della città per 32 anni. Era nato il 13 dunio 1860 a Bergamo, la famiglia milanese. La madre desiderava che conseguisse la laurea in ingegneria e per tal motivo fu studente dell'Istituto Tecnico Santa Marta a Milano. A 18 anni, assecondando la sua vocazione, vuole entrare nel seminario diocesano. Il 30 maggio 1885 venne ordinato sacerdote e destinato coagulatore a Caratebrianza, il cardinale Andrea Ferrari. Undici anni dopo lo inviò in qualità di arciprete a Pontirolo Nuovo. Il 30 ottobre 1906 lo stesso cardinale lo nominò preposto parloco di Regnano, dove venne organizzata una solenne entrata il 10 febbraio 1907. In considerazione del peso della missione affidatagli, con la funzione di proto notario apostolico e vicario foragno di San Magno, fu insegnato del titolo di monsignore con la facoltà di portare la mitra di tela, la ferula e la reste violatia dalle funzioni solenni. L'apprezzamento e la riconoscenza per le sue qualità di pastore, attento ai bisogni della sua comunità, gli avvalsero anche numerose benemerenze civili. E' notevole fu il suo impegno sia in ambito parrocchiale che cittadino. Si dedicò con tenacia e con generosità al restauro della Basilica di San Magno, alla quale aggiunse la nuova sacristia e fece ricostruire la nuova facciata con l'ampliamento del tempio. Fece edificare una nuova casa parrocchiale in sostituzione a quell'esistenza ormai obsoleta, e dotò l'oratorio di Sant'Ambrogio di un salone teatro. I suoi rapporti con gli amministratori cittadini furono sempre improntati a un costruttivo accordo. Sensibile ai problemi sociali ed educativi, si adoperò perché Regnano provvedesse all'istituzione di un orfanotrofio maschile. Continua con la prossima puntata.

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