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redigio.it/dati2601/QGLO013-Angera-bigatt-03.mp3 - I bigatt ad Angera

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www.redijoe.it E la storia continua Angera e i suoi bigot Qui iniziava a secernere dapprima la ragna che serviva per attaccarsi al sostegno poi il filo di seta lungo circa un chilometro nel quale si avvolgeva per proteggersi durante la sua trasformazione in crisalide e in farfalla L'operazione di formazione del bostolo durava circa 15 giorni e i bostoli, a secondo della qualità potevano variare da 5 a 2,4 cm di diametro a meno di un grammo e da 3,75 a 2,5 cm di lunghezza La loro raccolta veniva dopo 8-10 giorni seguiva poi una pulizia con una prima cernita ed infine gli allevatori riempivano le gerre dei bostoli e le portavano in paese per venderli Con un buon guadagno fatto era tradizione che i contadini angeresi andassero a comprarsi delle eleganti scarpe di vernice che poi avrebbero sfoggiato nell'emminente festa della Madonna della Riva Nelle ditte che si eseguivano la stufatura o la bollitura operazioni che servivano per uccidere la crisalide e per impedire lo sfarfallamento ossia l'uscita della farfalla con la foratura del bostolo che doveva invece mantenersi integro Successivamente si eliminavano i bostoli difettosi ovvero quelli che si presentavano bucati, macchiati o attaccati in modo anomalo fra loro Per sfruttare questa attività nel 1875 a Taino venne creato un incannatoio e stracannatoio nel quale seguì nel 1880 l'apertura del settificio Gilbert & Company che aveva uno stabilimento anche in Angera nei presti di Pra San Pela A partire dal 1908 la produzione dei bostoli che in Italia raggiungeva circa 57 milioni di chilogrammi lentamente andò calando al punto che appena quattro anni dopo si era già scesa a 41 milioni di chilogrammi La causa di questo inesorabile calo produttivo era non riconducibile a un fatto puramente economico Infatti il guadagno derivante dalla vendita dei bostoli non era più così interessante come in tempo A causa di una forte concorrenza esercitata dai produttori storici Cina e Giappone sui mercati internazionali Inoltre, intorno al 1915 i settifici vennero chiusi perché stava iniziando l'era del rayon una fibra cellulosica artificiale di aspetto simile alla seta ma molto più facile da ottenere e meno costosa in quanto prodotta industrialmente partendo dal legno Nel 1934 una circolare del Commissario Prefettizio del Comune di Angera chiedeva ad Antonio Bassetti fiduciario dei sindacati agricoli di eseguire una rilevazione statistica sulla barchicoltura in città Risultarono presenti 140 rilevatori con la produzione di bostoli di bostoli pari a 7181,80 con una resa di 80 kg per oncia con un allevamento di 89 kg per oncia di seme L'anno successivo, sempre a Angera 23 rilevatori con 14 once e mezzo con la produzione di 1185,70 kg di bostoli con una resa di 81,77 kg per oncia Tra questi spiecavano i signori Ponti, Andrea, Fupietro della località Cavallaccio con 106 kg di galette, cioè bostoli, per oncia Rovelli Piero di Agostino di Barzola con 59 kg Bassetti Ambrogio Fugiovanni con 45,80 kg Bassetti Marco Fugiovanni dell'Altinada con 62 kg Varanzini Vittorio Fucarlo della località Boggio con 69 kg Nel 1936 una direttiva governativa invitava tutte le famiglie italiane ad incrementare o iniziare l'allevamento del bacco della seta per l'interesse della nazione In provincia di Varese nel 1940 la bacchicoltura risultava quasi estinta e negli anni 70 non c'era più alcun allevamento La bacchicoltura angelese cercò definitivamente cessò negli anni successivi alla seconda guerra mondiale e con la fine dell'attività anche i muron vennero tagliati perché ormai inutili e furono sostituiti da coltivazioni più redditizie Ora ne esistono solo pochissimi esemplari in via Marinoni dietro il santuario, in via Como in via Varesina presso un ponne in via Puccini in zona industriale in via Val Castellana a località Monteggia e nella frazione di Chielio si trova un gelso vecchio di più di 200 anni posto a destra dopo il Punt di Sass Attualmente in Lombardia solo due aziende di una certa dimensione praticano tuttora la bacchicoltura con una produzione pari a 75 kg di bottole con natra di 150 e inviano il loro prodotto all'Associazione Bacchicoltori Italiani Treviso che fornisce anche il seme sulla quale fanno parte tutti i produttori nazionali Nel breve svolgere dei quattro secoli si è iniziato, sviluppato e chiuso un ciclo riguardante l'attività che era stata la fonte di lavoro e di ricchezza in grado di condizionare la vita delle famiglie contedine A quei tempi la seta era paragonata all'oro

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