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QGLN1167-Lago-Comabbio-06

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Transcription

This transcription is about the geographical and historical features of the Comoabbio Lake and the surrounding area. It discusses the origin of the name Marcallo dei Sassi, which comes from the abundance of Oligocene soil and stones in the region. The town is located on a hill overlooking Comoabbio Lake and Sesto Calende. The transcription also mentions the discovery of a Roman necropolis in Vignaccia and Mercallo, as well as the presence of various bird species in the Mercallo marshes. The importance of preserving this wetland ecosystem is emphasized. www.redigio.it E la storia continua Nei laghi varesini c'è anche il lago di Comeabbio Cominciamo a conoscerlo Un caso interessante di toponimo di origine geologica abbastanza insolito in una provincia così ricca invece di toponimi derivanti da nomi di piante è rappresentato da Marcallo dei Sassi così chiamato proprio per la vicinanza dei terreni oligocenici che abbondano di sfasciumi e ciottoli anche di notevole dimensioni Il paese si trova su un poggio che domina da un lato il lago di Comeabbio e dall'altro la conca di Sesto Calende visto dal basso, cioè dalla superstrada Vergiate-Vesozzo è il suo appare aggrappato al colle dominato dalla chiesa di San Giovanni Evangelista Il campanile è stato ampiamente manomesso e ricoperto ma sotto l'intonioca è possibile scorgere elementi architettonici come le arcature a coppie che permettono di farlo risalire ai primi anni dell'undicesimo secolo proprio quando veniva fondata la chiesa di Sansepocro di Ternate La prima parte del toponimo è stata da molto interpretata come la derivazione dal germanico Markthalle, piazza di mercato con eventuali connessioni con l'età Longobarda Quando questa appare abbastanza sicura anche perché all'olivieri si appure sulla base di un supposto latino Mercatalis ne conferma il significato Del resto, le ragioni storiche che videro la nascita e lo sviluppo di una strada Milano-Svizzera passante tra i laghi di Comabia e Monate non possono che accreditare questa ipotesi Inoltre, non siamo molto distanti da Sexto Calende che sempre nell'alto medioevo era chiamata Sexto Mercato La parte di territorio situata tra Mercallo e Sexto Calende è stata oggetta di attenzione da parte degli archeologi che vi hanno reperito numerosi resti di epoca romana E tralasciando di parlare delle terme con cisterna che appartengono più propriamente alla zona di Oriano è interessante sottolineare il ritrovamento avvenuto nel 1957 di una necropoli romana in località Vignaccia e presso di Mercallo già in precedenza, negli anni 30 erano venute alla luce alcuni oggetti di corredo di una tomba Ma la necropoli, delimitata nel 57 risultava più ampia e più ricca in un'area di 10 metri per 11 cintata da muretti a secco fatto con ciotoli vennero scoperte alcune modeste tombe arrovinate disposte così disordinatamente da far pensare all'utilizzazione di un'area già precedentemente cintata Nel bel mezzo delle necropoli erano rimaste fortunatamente integre due tombe a cassetta di pietra complete di tutto corredo funebre Una di esse conteneva piccoli oggetti di bronzo una moneta romana, una piccola lucerna interracolta con un mercurio evilievo e soprattutto un vasetto fatto in materia vitrea bianca poi dignificata in cristallo di rocca che a quei tempi doveva costituire un'autentica rarità La funzione del vasetto era quella di contenere preziosi profumi e questo può far pensare a una sua importazione dall'Oriente più che a una fabbricazione locale Nella seconda tomba conteneva invece un bassamario di vetro comune e vasetti di argilla antropomorfi con i tratti del viso così marcati da far chiaramente pensare a caricature sul genere delle maschere teatrali in uso presso i popoli antichi probabilmente con un valore apotropaico cioè in funzione di antimalocchio Quasi tutto il materiale rinvenuto nelle due tombe è attribuibile al primo secolo dopo Cristo Tornando a Mercallo e scendendo nuovamente sulla riva del lago accanto a un'area predisposta per il turismo estivo domenicale oltre a piccola torrente di Gerbona si estende una vasta zona paludosa che occupa tutta un'insegnatura meridionale a cavallo tra i comuni di Mercallo e Vergiate col Geno Questo è quasi tutto ciò che rimane di intatto dal punto di vista naturalistico sul lago di Comabbio anche perché i depositi lacustri più recenti hanno impedito finora all'uomo di trasformare radicalmente l'ambiente Ciò nonostante sono state tentate delle colmature con detriti e materiali di riporto sempre con il chiodo fisso perlomeno a livello subconscio che le paludi sono ancora causa di mal aria Ma il pericolo di antropizzazione è sempre in atto anche se le forme moderne di attacco alla natura oggi si chiamano campeggio esca sportiva calcia e soprattutto inquinamento Il caneto di Mercallo è dunque una zona umida da proteggere sia per la funzione di rifugio e nidificazione di diverse specie di uccelli sia per gli altri aspetti faunistici e botanici Le coppie di uccelli acquatici prediligono soprattutto la parte più riparata della palude laddove non molti anni o sono si tentò di sfruttare la presenza di torba e di argilla si formò così un piccolo stagno solo parzialmente staccato mediante una larga fascia a canne dal bacino lacustre con cui mantienono lo scambio idrico A sua volta lo stagno la cui superficie è di appena 0,06 chilometri quadrati è alimentato da un esiguo uccello proveniente dal sud ovest Caratteristici di questo piccolo specchio d'acqua sono gli zatteroni di torba a carex che spuntano qua e là come isolotti È l'ambiente tipico per la sosta di diversi uccelli di passo e anche per la nidificazione di molte specie È stata accertata la presenza di coppie di tarabusino germano reale, moretta, gallinella d'acqua rusignolo di fiume, salciaiola canneracione, cannaiola e migliorino di palude Assai varia abbondante poi è la malaco fauna i polmonati, i bivalvi eccetera L'invenibile sia lungo il piccolo rio immisario sia sulle sponde nelle acque dello stagno limnanea, stagnadis e palustris planorbis carinatus anisus pirosbis Ma questa fauna minore che comunemente chiamiamo lumachine o mitili d'acqua ha una sua distribuzione ben precisa in relazione ai vari tipi di abita e allo stato delle acque Ad esempio, i due bivalvi più caratteristici perché di notevole dimensione unio elongatulus e anodonta cinia vivono esclusivamente in corrispondenza dalla foce dell'immisario dicomabbio o dell'immisario vrabbia Ancora una volta si potrebbe osservare che l'eutrofizzazione delle acque limitando l'area di distribuzione di alcune specie animali rischia di far saltare uno degli anelli che costituiscono la delicata catena di questo ecosistema Continua con la prossima contata

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