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redigio.it/dati2511/QGLN1042-Antiche-provinciali-17.mp3 - Antiche provinciali: - S.P.45 - Brinzio - Gemonio - (km11) - detta dei "Campo dei Fiori" - 8,11 - AUDIO -
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redigio.it/dati2511/QGLN1042-Antiche-provinciali-17.mp3 - Antiche provinciali: - S.P.45 - Brinzio - Gemonio - (km11) - detta dei "Campo dei Fiori" - 8,11 - AUDIO -
The Campo dei Fiori is a mountain range in Italy with diverse flora and fauna. The northern side is steep and rocky, while the southern side is more gentle and sunny. The mountain is known for its natural caves and water sources. The vegetation varies depending on the altitude, with chestnut trees and oaks at lower levels, and fir trees and pines at higher elevations. The mountain range offers stunning panoramic views and is home to a science center and botanical garden. There are also hiking trails and historical sites, such as the Forte di Orino, which was built in 1914 as part of Italy's defense system. The Campo dei Fiori is now part of a regional park. Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv chiamata del Campo dei Fiori. Sin dall'origine questa strada era indicata col nome tecnico di Consorzio Nord Campo dei Fiori che ne specificava il tracciato realizzando a nord la montagna Varesina. Il monte deve il suo nome alla presenza di numerose specie floreali fra cui mughetti, narcisi, ciframini, genziane, gigli, biancospini e primuli solo per citare le più conosciute. Un tempo le fioriture dovevano essere più estese di quelle che si osservano oggi raggiungendo anche le quote più elevate ma la diffusione di arbusti seguita dall'abbandono del pascolo nonché l'indiscriminata e ripetuta raccolta di fiori devono avere certamente influito sulla naturale disseminazione delle specie floreali che si sono sensibilmente ridotte. Il massiccio del Campo dei Fiori fa parte del sistema prealpino allungato da est a ovest e si apre a ventaglio sulla conca del lago di Varese cui fornisce le acque. Il fianco nord del monte si presenta piuttosto aspro e scroceso e è formato da strati calcarei disposti a gradoni contrariamente a quello sud che digrada dolcemente con un lento pendio grazie alla particolare inclinazione degli strati di roccia e carbonatica di cui è costituita. La struttura della montagna è particolarmente complessa per la compresenza di rocce di origine vulcanica e dolomitica. L'azione dell'acqua su rocce solubili come calcarei e dolomie ha permesso la formazione di cavità naturali come le grotte Remeron, Scondurava, Marelli, Frassino, Dell'Orso e Fontana Marella oggetto di studio e di esplorazione fin dagli anni 1900. L'intensa circolazione idrica, in alcuni tratti è particolarmente evidente, alimenta sorgenti e falde dalle valli circostanti. I vegetali dell'alto fusto cambiano a seconda dell'altitudine. In basso si trovano prevalentemente castani, fagi, noccioli, ontani, betulle e querce, mentre più in cima si incontrano abeti, pini e larici. Le caratteristiche della montagna, l'andamento dei versanti, nonché la loro diversa esposizione solare, determinano una netta divisione della vegetazione. Nella parte a sud i pendii sono più dolci e maggiormente assolati. A nord, dove si possono notare affioramenti di rocce carbonatiche, l'isolazione è molto scarsa. La fauna è costituita prevalentemente da avi fauna e da piccoli vertebrati. Della vetta del campo dei fiori si vuole uno splendido panorama a 360° con una vista sui laghi, le prealpi e le alpi. Sotto la pianura si apre a perdita d'occhio. La punta più occidentale delle cime del campo dei fiori è la punta Merigetto, 1168 metri, che scende con due gobe verso Ponente, di cui una è detta punta di Orino, 1139. La punta centrale è chiamata comunemente campo dei fiori o punta di Mezzo, a metri 1126, e quella orientale punta Paradiso, 1226. Qui si trova la cittadella delle scienze con l'osservatorio astronomico Schiaparelli. Il giardino botanico Tomaselli, con la serra fredda per la diffusione della flora tipica di quei monti e il centro geofisico prealpino, dotato di apparecchiature di precisione per il rilevamento dei principali parametri fisici dell'atmosfera. Soccato da numerosi antichi sentieri, il massiccio del campo dei fiori emetta di passeggiate ed escursioni naturalistiche. Fra queste molto nota è quella di Forte di Orino, 1139, la vetta occidentale del gruppo che si raggiunge attraverso una strada militare che si può imboccare partendo dall'ingresso dell'osservatorio astronomico. E si tratta di una postazione rettangolare, con basso moretto di pietra e calcestruzzo, che poteva ospitare un piccolo reparto di artiglieria. Realizzato nel 1914 su una delle cime più alte del monte, il forte faceva parte di un vasto sistema di difesa della frontiera italiana da eventuali invasioni straniere attraverso la Svizzera. Questa postazione, insieme a quella del monte Martica, chiudeva la linea cadorna a difesa della città di Varese. Dal forte esplendi dalla vista sui laghi di Varese, Monate e Comabio. Arroccato sulla montagna varesina si trova un piccolo borgo di Santa Maria del Monte e la via sacra con le quattordici cappelle del XVII secolo, rappresentanti i misteri del Rosario, un tempo meta di schiere di pellegrini provenienti anche da terre lontane. Il territorio del massiccio prealpino è attualmente parte integrante del parco Campo dei Fiori, di istituzione regionale con sede a Prinzio. Gli enti locali interessati sono la provincia, le comunità montane, Val Ganna, Val Marchirolo, Migio Verbano, Val Vedasca e Dumentina, e i comuni di Varasso, Bedero, Bedero-Valcuvia, Prinzio, Castello Cavaglio, Cocchio e Trevisago, Comerio, Cuvio, Davirate, Induno-Lona, Luvinate, Orino, Rancio-Valcuvia, Val Ganna e Varese. Il parco non comprende esclusivamente il massiccio del Campio dei Fiori, ma si estende fino alla strada della Val Ganna, alla Martica e alla riserva naturale nel lago di Danna.