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Prova, prova, ci siamo. Per il momento va bene. Ragazzi, buongiorno e benvenuti ad un'altra puntata del podcast via Calabria. Ovviamente, come al solito, abbiamo persone che rappresentano l'eccellenza in Calabria ed oggi, queste sono le peste del suono, grande ospite, grande amica, ho avuto la fortuna di conoscerla un po' di tempo fa e me sono onorato, Alessandra Parise. Ciao, buonasera, buongiorno. Allora, grande amica sicuramente, grande ospite, se non ospite normale, ma vengo sempre pieni normali, pieni sbatti. E questo diventa ancora più grande. Sono felicissima di essere qua, tra parenti, tra l'altro abbiamo detto che faremo un appuntamento al mese, quindi parleremo sempre. Quindi dovremmo sopportarci una volta al mese. Almeno a me dovrebbe sopportarmi una volta al mese, poi lui. Allora, abbiamo fatto questa intro perché, uno, sono molto contento di avere Alessandra con noi. Perché? Perché Alessandra, penso che ormai lo sapranno in pochissimi, a parte essere molto nota ad un pubblico sportivo, perché Alessandra ha recentemente... quanto tempo è passato? Invece al solito facevi conti? Allora, ho vinto l'Olimpia Natural nel 12 novembre, quindi dicembre, gennaio, febbraio, marzo, quattro mesi. Quattro mesi? Alla sua volta ho fatto il conto, tre mesi e mezzo, quattro mesi. Wow, quindi quattro mesi fa, Alessandra ha fatto un viaggetto, non sapeva cosa fare, ha fatto un viaggetto a Los Angeles. Las Vegas. Las Vegas, perdona, ultimamente c'è Los Angeles a Las Vegas. Non solo è andata a Las Vegas, ma è tornata anche con il podio in tasca, nel senso che ha vinto i cammionati mondiali di bodybuilding natural. E a questo punto iniziamo a spogarsi un po' con le domande. Sì, ci sto. Sono contento. Allora, anticipavo ad Alessandra prima che in genere non mi piace fare le domande ovvie perché chiaramente a parte le troveranno fatte parecchie, ormai. Io mi lancio un po' con qualcosa di... Però anche le domande ovvie non sono del loro perché, però. Oggi non faremo... No, no, si fa perché... Speriamo che riesca a rispondere. Alla fine c'è anche tanta curiosità. Sì, sì, c'è tanta curiosità. Su vari aspetti di quello che è lo sport. Poi, tra l'altro, nel tuo caso, la prima domanda che a me verrebbe, io parlo sempre un po' controcorrente, per un uomo è un po' più, quasi si dà per scontato, no? Il fatto che, uno, possa avere il tempo, che non è poco, e due, che possa avere anche il supporto in conseguenza. Capovolgo la domanda. Per sé che non sei uomo, ma sei donna. Uno, quanto è stato, per esempio, difficile prepararti con tutti quelli che possono essere i tuoi primi annessi e connessi nell'essere donna? Sì. Allora, per prepararmi è stata veramente dura perché da donna, purtroppo, ci sono questi stereotipi. Uno, che la donna non è muscolosa, non può diventare muscolosa. E due, che la donna non dovrebbe trovare il tempo di allenarsi. Perché? Perché la donna è sempre vista a casa, con i bambini, a fare la cucinare, a fare la calzetta, quello. Quindi, io per questi dieci anni di allenamento, da quando il primo giorno sono entrata in palazzo, ho dovuto smandellare tutti questi stereotipi, specialmente qui in Calabria. Infatti, all'inizio, i primi anni, ero vista malvista, proprio male, male, male. Perché andavo ad allenarmi e perché avevo un bambino che era appena nato e magari lo portavo in palazzo a commettere. Ero proprio malvista, perché, poverino, questo bambino che non è. Ma quando me l'hanno detto, mamma mia, non so di quale mano mi hanno detto. Ma guarda, questo, diciamo che hai aperto un po' la porta a una delle domande che avevo in mente, no? E io ho detto, glielo chiedo o no glielo chiedo? Perché, di per sé, non solo da noi in Calabria, ma in tanti posti del mondo, no? Il fatto di fare un qualcosa che un po', si distacca da quello che è il senso comune alle persone. Quegli stereotipi. Esatto, che la donna, cioè, come hai affrontato, no? Il fatto di essere vista, e tra parentesi, giudicata, come mamma, che magari, invece, come ci hai visto prima, no? Ti rispondo proprio, cerca. Me ne sono strafregata dell'opinione altrui. Cioè, sono andata avanti, non pensando né quello che diceva Michelino, né quello che diceva Francesca, né quello che diceva... tante persone parlavano, anche in famiglia, purtroppo, anche in famiglia. Non deve essere facile. Eh, non è stato facile, perché anche in famiglia, ma tu dedichi troppo tempo all'allenamento, a casa stai poco, è stato veramente difficile, però non me ne sono fregata. Cioè, sono andata avanti con, diciamo, col mio pensiero, dico, io devo arrivare a questo obiettivo. Hai un po' blindato quello che... Sì, sì, sì. E tanto sempre le dovute, diciamo, le dovute, la giusta importanza anche alla famiglia. Però, pensa, come si dice, pensare troppo all'opinione altrui, perché se uno inizia a pensare all'opinione altrui non va mai avanti, non si muove più, rimane lì, fermo. Eh, perché mi hanno detto, perché poi quello pesa, no. Che pensi all'opinione altrui, non ti muovi mai, io invece me ne sono fregata, ho fatto sempre fin da lì, da qua fin in basso, dalla mia scivola, sono sempre andata avanti per la mia strada. Me ne hanno detto tante, come ti ho detto, allora sto qua a leggare cose... No, no, è bello anche da condividere, perché noi, non so se ti ricordi, già dal primo giorno, quando ci siamo anche divertiti, dopo che ci siamo messi in palestra, dicevamo che è molto difficile, alle volte ci vuole più forza caratteriale per l'absorbare nelle tenere cose. E soprattutto, qua hai riferito non solo alle donne, ma anche agli uomini, bisogna uscire da quella zona di comfort che tutti quanti... Però io ho i figli, però io ho il mio marito che è nascio alle due e devo preparare gli strati, però devo pulire la casa, quindi è... No, quella è una zona di comfort, ma io sto facendo attività pura con la casa, no, quella è una zona di comfort. E usciamo fuori da quello che pensano gli altri, cioè dalla nostra zona di comfort, riusciamo a raggiungere tutti gli obiettivi che ci prefissiamo, questo non è solo nello sport, quando ho fatto l'università, sono riuscita da quella zona di comfort, mi sono riuscita a laureare, cioè è così, in generale. Perché la cosa comune è, nella maggior parte delle donne con cui parlo io, è che io faccio servizi, non mi sto mai ferma, devo portare il cane fuori, no, quella è quello che fai sempre, la tua zona di comfort, devi uscire da questa zona se vuoi dimagrire, se vuoi fare, e fare qualcosa in più rispetto a quello che la tua mente è abituata a fare, quindi casa, figli, e mi accompagnano, già le spreco le calorie perché mi accompagnano, no, quella è la zona di comfort. Magari diventa anche una scusante per non fare. E infatti questo, nella loro testa sono solamente scuse che non portano a nulla, e io sono riuscita da tutte queste, da questi scherzi, sono riuscita, sì è così, guarda che Pusop è così, riesci ad uscire da tutte queste cose, dalle persone, da quello che pensano le persone, da quello che pensi tu che ti crea in questa zona, ma io sto facendo, riesci a raggiungere tutto, ma non solo, ripeto, non solo nello sport e nel lavoro, nello studio, nella vita, nella vita, perché alla fine, parliamoci chiaramente, oggi noi stiamo usando la scusante come esempio dello sport perché tu ora ti senti ai massimi livelli, ma è la vita che ci propone sempre. Sì, nella vita in generale, ecco questo. Io, diciamo per assurdo, alle volte quando non si nota, ripeto sempre, ma sì, vado anch'io in palestra, spesso vado in palestra per venti minuti, no, e le persone guardandomi dicono, ma che sei venuta a fare venti minuti, allora il motivo qual è, perché io ho appreso, a spese mie chiaramente, che quando qualcosa non ti fa rifarla, tendenzialmente la persona dice, vabbè, è inutile che ci faccia, vado direttamente domani, io invece che faccio, preferisco andare, stare solo venti minuti, ma non interrompo quello che è la continuità. Ma io sento che molte persone, magari, non so se dire, forse non è giudicano, è che gli sembra strano, ma dentro la palestra, ma che è venuta a fare, cioè, io ci sento alla casa, tra l'altro più fuori, invece no, io vado sempre, perché ho imparato, al lavoro, quando ero in America, e mi dicevano, guarda, se tu devi fare dei meeting settimanali, o giornalieri, anche il giorno in cui non hai nulla da dire, ma il meeting deve avvenire, perché devi educare le persone che in quel giorno, in quell'ora, è tua. Ecco, devi educare, questa chiedezza tua è una forma di disciplina, tu stai facendo qualcosa che non vorresti fare, però stai andando lo stesso a farla, perché la tua disciplina ti impone, scusami, fammi lasciare questa parola, che devi andare, purtroppo moltissimo, anche io sono un atleta, alcune volte mi alzo, mamma mia, mamma mia, sono al pensiero che devi sollevare tutti quei pezzi, che ti devi ammazzare, magari c'è il freddo d'inverno, di mattina, poi c'è l'inverno che fa freddo, la pioggia, mi starei sotto le coperte a casa, mamma mia, farei proprio una bella dormita, no, quella è una forma di disciplina che ho ogni volta, che anche se in quel giorno non vorrei andarmi ad allenarmi, devo andare allo stesso. Questa è tutta una forma di disciplina, anche tu questa disciplina, che anche se avevi poco tempo, 20 minuti, sei andato ad allenarti, perché la tua disciplina ti imponeva, per farmi lasciare questa cosa, mamma mia, imporre, no, ti imponeva, è verissimo, suona un attimo che spacca il sacco, non lo so perché, perché altrimenti il file diventa troppo grosso, è vero, pure io quando faccio video lunghi si blocca, perché altrimenti il file diventa troppo grosso, come si chiama quello, star trek? Sta bloccato. Ah, mi piace quello che hai detto. Aspetta. Allora, condivido pienamente quello che hai detto, e devo essere onesto, da quando ho iniziato questo progetto di Acalabria, Acalabria tende a dimostrare e a mostrare, perché sono due cose che vanno parallele, le eccellenze calabresi, che per assurdo magari vengono conosciute molto fuori dal territorio comunemente chiamato Calabria, ma noi stessi non le conosciamo, allora, un fattore positivo è stato che, avendo io questa visione, e andando a ricercare le eccellenze calabresi come te, mi trovo molto in quello che è il modo di pensare, perché c'è questa disciplina, c'è questa, ora, nel tuo caso nello sport, ho avuto la fortuna, l'opportunità di conoscere, non so, Adele Gerardo per quanto riguarda l'arte, ultimamente Daniel Kundari, tantissimi, è bello anche avere la possibilità di portare queste chiacchierate oltre, e motivare per assurdo anche a dare un'idea diversa al Calabrese, al Cosentino, al Catanzarese, ovunque, dire capita, ma se Alessandra riesce, con il freddo, con la pioggia, con la temperatura, si può fare, e si può fare anche senza assumere nessun tipo di integratore, perciò sono contro, gli integratori li assumi solamente nella preparazione, che assumono un motivo di vitamina D, vitamina C e altri integratori normali, allora diciamo che quelle sono solo… Eh, però io li sono assumi neanche l'integrazione, solo posso fare io, lo potete fare tutti, vabbè, veramente. Ti faccio un'altra domanda, un po' più che tecnica, un pensiero che credo possa passare a tanti, no? Noi uomini, biologicamente parlando, non abbiamo tante complicazioni come le hanno le donne, allora una donna come te, quando fa una sua preparazione, non parlo di prodotti, parlo proprio di periodo di allenamento, va molto sotto stress, come impatta con la parte biologica del corpo femminile? Allora, in questa preparazione nello specifico, gli ultimi tre mesi di preparazione, proprio in maniera dettagliata, ho perso il ciclo, proprio perché ero con calorie nel minimo indispensabile, e quindi ne avevo perso anche il ciclo, che poi è arrivato dopo 40-45 giorni, appena ho iniziato a mangiare normale, però… Ah, come se fosse proprio il momento in cui tu hai riflesso a prendere un qualcosa di alimentare… Sì, sì, proprio subito è arrivato, perché ho sempre come un orologio svizzero il mio ciclo, e solo in questa preparazione dove ho estremizzato la condizione, quindi volevo proprio la massa grassa… A zero! Non proprio a zero, però ai minimi termini, e ho dovuto, sapevo già che cosa andavo incontro, infatti con il mio preparatore ne avevo parlato, e tu vedi che a queste calorie il ciclo va via, e infatti due, sbarra tre mesi prima e andavo via. E ci sono, ci potrebbero, ci possono essere conseguenze? Io non ne ho avuto conseguenze, perché sono natural, però in altri campi, con atleti diciamo che non sono natural, ci possono essere altre conseguenze, però io sono natural. Perché vai chiaramente, vai un po' a modificare quello che… No, no, no, se non fai uso di steroidi… No, no, no, io mi riferisco al caso in cui tu prendi qualche aiuto, mettiamola così, andando a modificare quello che è tutta la biologia umana… Sono anche cose che si scombina un po' tutto. Eh sì, no, dal punto naturale non succede niente. È più gestibile. Sì, sì, dopo che poi inizia a mangiare diviene dopo il mese dopo. Ho capito, ho capito. Sì, dopo qualche giungo il giorno in cui se n'è arrivato. No, perché ti ho fatto la domanda perché… Sì, ma è una domanda che tutte le ragazze… Ma li fatti… Ma sì, il ciclo ha sbarito, eh, tutte le ragazze… Ti fatti a me che è arrivato da quattro donne perché non so se ti ricordi quando abbiamo fatto il video anche con Martina, con la nipote, no? Sì, sì, sì, sì. Tante persone che hanno visto il video e mi dicevano, ah, complimenti, complimenti… Sì, sì, sì. E siccome molte magari non seguendo quello che è lo sport specifico… Sì, sì, sì. Ti hanno conosciuta tramite il video… Sì. E quattro, cinque persone, incluso mia moglie mi diceva, ma chissà la donna come funziona? No, quando si iniziano a diminuire le calorie è proprio una cosa normale. È una buona conseguenza. Non le calorie, scusami, proprio la massa muscolare nel corpo, quando inizia a calare, cioè non essendoci più proprio… Quello minimo indispensabile… La materia proprio. Eh, deve avere, e proprio inizia sempre di più a calare, il ciclo non diargina, non ce la fa. Wow. Proprio il corpo non ce la fa. Appena inizia ad alzare e si ritorna, in maniera naturale, cioè senza fare oltre cose strane, in maniera… Sì, quindi veramente essendo… Non ha neanche sofferto, cioè è andato molto in maniera tranquilla. Detto in maniera banale, è un sistema naturale. È un sistema naturale, sì, sì, sì. Quindi quando vai a poi a… Proprio c'è stata questa cosa che ti ha abbassato la massa grassa, sparito, si è alzata la massa grassa e ritorna. E invece, considerando… Prima ti ricordo quando abbiamo fatto una brevissima chiacchierata, prima perché diceva l'Alessandra che è uno di quegli sport dove in tanti ambiscono arrivare al podio, a prescindere che sia il terzo, il secondo, il primo, ma gli scalini sono solo tre. Eh, sì. Cioè, puoi fare quello che vuoi, ma non è che possiamo fare due. Sì. Chi è stato dall'inizio che ti ha, non so se dire supportato o compreso ed aiutato? Allora, compreso un po' di tutto, è stato sempre mio marito, sempre. Che è stato quello che ha… Tanto subito! Sì, tanto subito. No, ma anche… Un saluto al marito di Alessandra! Ha anche sopportato, veramente. Tramente i miei out mentali, perché quando sei a poche calorie non c'è la pena sdarsi dal letto, non capire nulla, non hai convivialità con i tuoi parenti. Cambia l'umore. Cambia l'umore, sei sempre nervosa, basta che ti bevano l'acqua tua che c'è pesato. È successo in un episodio in particolare che mio figlio si era bevuto la mia acqua, io bevo per 5 litri di acqua al giorno, ma se ha bevuto una voce mi sta gridando, io dico, vabbè, che mamma mia! Ha dovuto spiegare a mio figlio, ma non bevi l'acqua, perché sta facendo la gara? Ha dovuto lui fare la mediatore. Ha dovuto raccomparare. Sì, la mediatore sulle situazioni. Quindi è sempre stato proprio il mio primo fan, è stato sempre lui. Ma tra l'altro io non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, ho visto delle foto e ha proprio il volto della persona. Sì, sì. No, penso che sia importantissimo, perché... Eh, guarda che mamma mia è importantissima, perché se non ha il sostegno in famiglia... Cioè, forse è che ha il sostegno morale, è veramente chiamato, ma è anche proprio pratico. Pratico, sì, perché lui mi aiutava pure a lavare i piatti, no, a fare tante cose che io non ho riuscito a fare. Che secondo me... Ero proprio out. Cioè, banalmente, come si dice sempre, non so quante persone... Perché sai, quando la cosa è al contrario, cioè, quando è l'uomo che fa un qualcosa, la donna si da quasi per scontato che debba supportare. Sì, sì. Perché non è come le gelosine, la classica donna che si sta come sulle gelosine. Invece il contrario è una cosa un po' nuova. E l'uomo comunque da anche... Un po' nuova. È quasi, cioè, è ovvio che è la donna che supporti. Invece quando è la donna, si capono che... È strano da sentire. Infatti, pure io mi sono... Tra le cose che mi sono meravigliata, che ho visto sempre, è proprio una cosa strana, pure io. E lui mi ha fatto... C'è stato un periodo in particolare, questo lo racconto sempre. Ci vuole molta intelligenza, secondo me. Sì, molta ce ne vuole. Perché devi far stare oltre. Cioè, devi cercare di... Devi essere... Dici, vabbè, lei... Tanti stereotipi, secondo me. Sì. Ci sono tanti. Un periodo in particolare... I primi... Gli ultimi dieci giorni... Cioè, prima di partire, dieci giorni prima di partire a Las Vegas, mi è rimasto in brezza questa scena. Mi è preso un pianto improvviso, perché avevo fame. Cioè... Un grande isterico, forse. Sì, proprio che non ce la facevo più. Ho fame, mi sono preso, mi sono messa a piangere con i lacrimori, perché non per qualche cosa. Perché avevo fame, volevo mangiare. E ho detto, basta. Io, anche se ho pagato un biglietto, o quello, quella, non parto più. E... Apri il frigorifero, voglio mangiare. Voglio mangiare, non ce la faccio più. E in quel momento, c'era mio marito seduto sul tavolo. Ma tu sei pazza? Io sono arrivata, non ce la faccio più. Mi sono rimasta in brezza questa cosa, che io sono rimasta scioccata. Giamba, non fa nulla. Lasciamo stare. Quello che è stato fatto, è stato fatto. Ho fatto la mia esperienza. Las Vegas non è per... Cioè, è una cosa troppo grande per me. Sono là e vado a fare pretese. È una cosa troppo... È una cosa troppo... Secondo me, sto sognando una cosa troppo grande. Lo racconto anche sempre alle mie agliette. E... Ma non sei pazza? Tu non sei pazza? Tu col frigorifero, vai là. Mi metti davanti al frigorifero. Stai mollando tutto quello che hai fatto in tutti questi anni. Veramente. Tu, se c'è una condizione allucinante, non la riesci a vederla. No, io mi vedo molto bene, sicuramente. Tu mi dici che c'è una condizione allucinante. Sì, stai mollando tutto. Ti ho buttato tutta la forza. Ah, tu dici? In quel momento... È quello che dico alle ragazze del genere. Cioè, che non si vedono bene. Io non mi vedo bene. Non mi vedo bene. Secondo me, sto andando solo al Vegas. Ma... Sono andata a fare figurine di coraggio. Come si può dire? Sto morendo di fame. Non mi vedo bene allo specchio. Invece, lui... Mi ha proprio bloccato. Ha ricoperto la situazione. Ha ricoperto la situazione. E il giorno dopo, la mattina, che sono andata fundo con sto pensier, mi hanno messo... Mi ha fatto un cuoricino e l'ho attaccato alla linguicina. E mi ha scritto... Non mollare. Resisti. Resisti qualche altro giorno. Non mollare. E poi, dopo mollare, mi ha attaccato su un muro. Mi ha fatto... Proprio andare avanti. Abbasso il bastone. Ho visto il bastone. Mi ho vecchietto col bastone. Sì, sì. Però, tra dieci giorni, con quelle poche calorie, proprio... Ma, difatti, io... Penso sempre con... Quasi... È ammirazione, proprio. Avrò visto... A me piacciono molto i video delle persone che riescono veramente in grandi... Non eventi, ma... A fare qualcosa di grande, no? Sì. Tu pensa alle persone che sono sole. Eh. Che non hanno sostegno a prescindere da quello che, diciamo, in qualsiasi forma si voglia definire sostegno. Sì, sì. Ci vuole una forza di carattere in mano. Eh, sì. No, questa non me la posso dire perché io il sostegno, a livello mentale, ce l'ho in casa, insomma. Quindi non so cosa significa. Pensa a quanto sia fondamentale. Eh, sostenersi da, tra virgolette, sì, penso che chi fa una cosa del genere senza solo, veramente... È difficile. È allucinante. E soprattutto se ti impara a livello alto, eh. Forse in questa, in questa, diciamo, situazione mi sono trovata proprio nei primi anni quando mi allenavo, che avevo appena partorito, che forse mio marito non riusciva a vedere questa cosa che io avevo appena partorito e dovevo andarmi ad allenare, dovevo finire la palestra, quindi... Eh, ho dovuto lottare come se, cioè, davvero da Pola all'inizio, proprio nei primi anni di esperienza sportiva. Poi dopo, lui l'ha capito. Ma da lì tu sei accaduto anche con Poltanto. Eh, sì, abbiamo capito tante cose, sì. Siamo cresciuti insieme su questo punto di vista. Da Polazzo. Ma non è possibile bloccare. Ma comunque è vero, eh. Mamma mia. Non è, non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. Non è. 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