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Dobbiamo essere pronti anche a bagnarci e a sporcarci le mani...
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The speaker contemplates how much they are willing to tolerate in order to maintain their serenity. They question when they will reach their limit and how long they can bear the weight of small injustices that burden them daily. They compare these moments to the buildup of limescale in a faucet, which eventually blocks the water flow. These moments test us and require us to act in order to keep things flowing smoothly. Sometimes, the problem is easily solved, but other times, more drastic action is necessary. The speaker finds themselves in one of these situations where they must decide whether to let everything slide or stand up for their integrity. The first choice may be easier, but this time the situation is more complex. There have been serious actions and failures by others that have caused practical and reputational damage. Ignoring it would leave a sense of injustice and impunity. The speaker decides that this time, they must stand up and take action, even if it means getting t Cosa e quanto si è disposti a sopportare pur di non perdere la propria serenità? E quando si comprende che il limite è stato raggiunto? Fino a che punto possiamo reggere il peso delle piccole grandi ingiustizie, spesso gratuite e apparentemente banali, che però quotidianamente ci appesantiscono le spalle e l'anima. Ci sono momenti nella vita che nascondono insidie spesso impalpabili, quasi insignificanti al momento, ma che si sedimentano a tante altre situazioni già vissute in passato, come il calcare che si forma in un rubinetto con lo scorrere dell'acqua e che prima o poi ne ostruirà il passaggio. Quei momenti ci mettono alla prova, ci costringono ad agire in modo che l'acqua continui a defluire e a farlo con la giusta pressione. Spesso è un problema facilmente risolvibile, anche da chi non è un idraulico, tanto per restare in tema, ma non sempre è così. A volte siamo chiamati ad un intervento più drastico e risolutivo e dobbiamo essere pronti anche a bagnarci e a sporcarci le mani, pure se questo non ci piace. Mi sto ritrovando in una di queste situazioni e mio malgrado devo decidere se farmi scivolare tutto sulla mia pelle, come già fatto molte volte in passato, oppure opporsi, a difesa di quella che una volta veniva definita con la parola onorabilità. La prima scelta potrebbe essere la più facile, quella che, ma sì, in fondo non è poi così importante. Guarda avanti e non prendertene pena. Questa soluzione che io ho sposato da molto tempo e che ho definito, mi perdonerete la parola, la filosofia dello sticazzi è efficacissima, soprattutto per quelle piccole questioni che si rivelano solo un fuoco di paglia, e mi consentono di eliminare carichi inutili di rabbia e frustrazione. Ma stavolta lo scenario è più complesso. Gli attori si sono dimostrati diversi da come apparivano o volevano far credere di essere. Ci sono state azioni gravi e altrettanto gravi mancanze da parte di qualcuno, e queste gravi mancanze hanno creato danni pratici e, diciamo così, anche d'immagine. Passarci sopra lascerebbe un senso di ingiustizia e impunità, stavolta pesante da smaltire, come il calcare che si sedimenta e si aggiunge a quello già presente, ostruendo il passaggio dell'acqua. Ho deciso, stavolta dovrò vestire i panni dell'idraulico. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambio.