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PODCAST N.35 - CAPITOLO 5 - MAMMA 1 BIS - QUELLA FRIZZANTE

PODCAST N.35 - CAPITOLO 5 - MAMMA 1 BIS - QUELLA FRIZZANTE

Evaristo TisciEvaristo Tisci

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Le mie due mamme

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Mamma Unobis had an unconventional way of living during her youth, which sometimes made her presence overwhelming. As I became a young man, she struggled to accept that her godson had grown up. However, our relationship became more mature and confidential. We discussed music and sports daily, often with passionate debates. I treated her like a peer, but had to set boundaries when she became too inquisitive. My close friends faced the same scrutiny from her. However, others used her curiosity to divert attention to more interesting topics. She was fascinated by my love life and would eagerly listen to any gossip. She found out about a potentially scandalous relationship I had and became fixated on it. This caused a heated disagreement between her and my other mother. CAPITOLO 5 MAMMA UNOBIS, QUELLA FRIZZANTE Ho fatto cenno ad alcuni episodi legati agli anni della giovinezza di Mamma Unobis, e del suo modo anticonformista, ancor più per una giovane donna, di vivere quel periodo, e di come fosse stata per me una presenza molto importante, sebbene a volte un po' ingombrante, devo ammetterlo. Il periodo che va dai miei venti ai trent'anni è stato per lei forse il momento più difficile. Dover accettare che il suo figlioccio fosse diventato un giovane uomo fu una dura prova da superare, e per me, subire ancora alcuni atteggiamenti iperprotettivi, fu bilanciato da un nuovo rapporto, più maturo e confidenziale con lei. Avevo quindi la possibilità di alternare argomenti e modi di dialogare fra le due mamme, e a Mamma Unobis le riservai quelli più generici, ma comunque importanti. I miei gusti musicali e le notizie di sport si trattavano quotidianamente, ed in modo spesso acceso nei contenuti e nei rispettivi punti di vista. Credo si sia sentita gratificata dall'essere trattata come una coetanea, eliminando gli anni di differenza che comunque non erano pochi. Bisognava in ogni caso tenerla a bada quando il suo voler sapere anche qualcosa di più intimo rasentava l'inquisitorio. In questo senso gli amici più stretti di allora, apparentemente, non sembravano molto d'aiuto. Anche loro una volta rientrati nel suo recinto di protezione subivano lo stesso terzo grado al quale io mi ero ormai assuefatto, ma dal quale, come detto, ero riuscito a prendere le giuste contromisure. I meschini, invece, si svincolavano dalla sua morsa con una domanda che d'incanto sbiava l'attenzione su qualcosa di diverso e decisamente più interessante per Mamma Uno Bis. «Ma lo sai cosa ha fatto tuo nipote?» A questo punto il pallino passava decisamente nelle loro mani e, come gli incantatori di serpenti indiani, potevano dire qualsiasi cosa. Lei li avrebbe comunque seguiti nel turbine delle loro farneticazioni senza minimamente distinguere verità e fantasia. Quindi fui accostato ad un gruppo di loschi personaggi, i quali avrebbero danneggiato delle suppellettili della scuola. Rischiavo di essere anche io segnalato come uno dei potenziali delinquenti. Ma la parte, per così dire, sentimentale la incuriosiva alla follia. Voleva capire se avesse una storia e, ovviamente, sapere con chi. A queste richieste lei forniva su un piatto d'argento le più inenarrabili storie degne del gossip di un attore o di uno sportivo di primo piano. Così mi ritrovai accostato ad una donna sposata, con figli, una quindicina di anni in più di me e soprattutto con un marito pericoloso e gelosissimo. Avevo iniziato una storia con una brava ragazza, ma con una famiglia problematica e con svariati problemi di giustizia alle spalle. Oppure, in assenza di particolari piccanti, il loro commento del tipo «è carina sì, ma a me non convince» apriva un portone a quello che avrei dovuto gestire io in un secondo momento con lei. Il fatto che, soprattutto l'ultimo anno di scuola superiore, il gruppo di ragazzi e ragazze fosse eterogeneo, ma molto unito, fu per lei da un lato occasione per conoscere principalmente le componenti femminili, d'altro canto, vedere tutta una serie di amiche e non identificare quella che magari potesse essere qualcosa di più, la faceva incaponire come Sherlock Holmes davanti ad un dettaglio da decifrare per arrivare all'assassino. E fu così che un giorno il suo parere, scolpito nella pietra delle sue personali sensazioni nei confronti di una ragazza del gruppo, creò un contrasto abbastanza acceso fra le due mamme. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama «Perché?» ma forse lo cambio.

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